Plan De Fuga

Mercoledì 07 Novembre 2012 09:26
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E' uscito da qualche settimana "Love°Pdf", il nuovo album dei Plan De Fuga, una delle band più apprezzate della nuova scena rock italiana. Di questa loro ultima fatica e di tanto altro ne abbiamo parlato direttamente con loro. Imperdibile!

I Plan de Fuga sono un gruppo che non ha bisogno di troppe presentazioni. Nata ufficialmente nel 2005, dopo anni di gavetta e centinaia di chilometri macinati suonando in giro per l'Italia e non solo, la formazione nel 2009 firma il suo primo contratto con un'etichetta indipendente, About Blank, con la quale pubblicano il loro primo album "In a Minute". Il disco viene accolto con calore sia dal pubblico che dalla stampa di settore, e permette alla band di imporsi in brevissimo tempo come una delle realtà di punta della scena underground italiana. Un successo inaspettato che a marzo del 2010, a soli tre mesi dall'uscita del disco, li porta ad essere invitati a dividere il palco dell'Heineken Jammin' Festival con nomi del calibro di Aerosmith, The Cranberries e Stereophonics. E non solo: vengono anche eletti miglior band italiana del 2010 in un sondaggio online tra gli ascoltatori di Virgin Generation. Nel frattempo la loro musica arriva anche oltreoceano e i loro pezzi vengono suonati durante il The Coalition Chart Show condotto da Mike Joyce, batterista degli Smiths, su East Village Radio a New York.
Qualche settimana fa è uscito per Carolsello Records il loro secondo attesissimo album "Love°Pdf", una bellissima raccolta di 11 tracce in bilico tra rock, pop, funk e dark. Il cd è accompagnato da un dvd che racchiude una serie di video, uno per ogni pezzo, che insieme formano un vero e proprio cortometraggio, diretto da Davide Fois. Anche questo disco è stato accolto molto positivamente, tanto che il primo singolo estratto dall'album "Touchè", è stato scelto come "The Rocket" su Virgin Radio.
Abbiamo avuto il piacere di chiedere direttamente ai Plan De Fuga qualcosa su questo nuovo progetto, e non solo, e il risultato di questa chiacchierata è l'interessante intervista che trovate qui sotto, alla quale vi lascio senza dilungarmi oltre. Alla prossima!

 

 

Ciao ragazzi, e grazie per aver trovato un po' di tempo per noi. Negli ultimi anni le cose vi stanno andando molto bene, il vostro percorso ha subito un'accelerata pazzesca. Come la state vivendo?

Lavoriamo tanto, ci prepariamo a qualsiasi evenienza tentando di migliorare ogni difetto e ogni tanto riusciamo anche a farci una birra!

Devo dire che è arrivato tutto molto in fretta: l'incontro con Carosello, la partecipazione all'Heineken Jammin' Festival, siete stati votati miglior band italiana dagli ascoltatori di Virgin Generation, l'attenzione e il supporto da parte di importanti realtà radiofoniche nazionali e internazionali... Se poteste scegliere un'istantanea da incorniciare, un momento che è stato veramente importante in questi ultimi anni, quale scegliereste?

Sicuramente il batterista degli Smiths (mike Joyce) che si inginocchia davanti a Matteo dopo un concerto, esageratissimo vista la sua importanza storica, ma davvero divertente.

Dopo il successo riscosso dal vostro primo album e il passaggio ad un'etichetta importante come Carosello, sentivate che le aspettative intorno a questo vostro secondo lavoro erano altissime? Vi siete sentiti un po' sotto pressione mentre lavoravate a "Love°Pdf"?

E’ una collaborazione che è nata contemporaneamente, quindi non ci siamo fatti influenzare più di tanto. Poi eravamo talmente presi dalla lavorazione del disco che non ci saremmo nemmeno accorti di un’invasione aliena probabilmente.

"Love°Pdf" è fuori già da qualche settimana. Come è stato accolto dal pubblico e dagli addetti ai lavori? Siete soddisfatti di come stanno andando le cose?

Molto soddisfatti, è stato accolto molto bene da tanti, alcuni lo criticano, ma alcuni criticano sempre.
Stanno nascendo tante opportunità man mano che si va avanti, per ora sembra promettere molto bene, incrociamo le dita.

Arrivando da una realtà discografica più piccola, com'è stato l'impatto con una presenza imponente come quella di Carosello? E' cambiato qualcosa nel vostro approccio al lavoro o è rimasto tutto pressoché immutato?

La Carosello ci ha apprezzato per quello che siamo ed eravamo, non ci hanno chiesto di cambiare, se non piccoli dettagli funzionali. Quindi è stato un impatto ottimo e indolore, in più ha partecipato attivamente alla nascita di alcune idee e questo ci ha subito fatto sentire a nostro agio.

Entriamo un po' più nello specifico dell'album. Tutti i pezzi contenuti in "Love°Pdf" sono collegati da una sorta di fil rouge che è l'amore, però inteso nel senso più largo del termine, non solo il sentimento che unisce due persone. Qual è il concetto di amore che emerge dalle vostre canzoni?

E’ il desiderio di superare sè stessi verso un’evoluzione personale e collettiva. Questo è amore con la A maiuscola. Migliorarsi individualmente per migliorare la società.

Ho letto che parlando del disco avete auspicato "il risveglio dall'omologazione e il distacco da una società artefatta e drammaticamente decadente, nel desiderio di creare una coscienza globale". Quali sono secondo voi i motivi che hanno portato la società a toccare il fondo e quale può essere la via per provare a tornare a galla?

Premetto che una domanda del genere avrebbe bisogno di una decina di pagine e non qualche riga, tenterò di sintetizzare in qualche modo un’opinione complessa, ma probabilmente fallirò.
La società è così per un insieme di infinite ragioni. Fino ad un secolo fa il tasso di alfabetizzazione era bassissimo rispetto ad ora e pochissimi avevano la percezione di che direzione stesse prendendo l’evoluzione politica ed economica della società. Ora le cose sono molto diverse, abbiamo la possibilità e quindi la responsabilità di informarci, capire e tentare di intervenire al fine di creare una realtà che sia in egual misura vivibile per tutti gli aventi diritto, cioè gli abitanti di questo pianeta. Ci sono risorse sufficienti, tecnologia più che avanzata e soprattutto la più assoluta necessità, resta solo la volontà. Secondo me un primo passo dovrebbe essere proprio quello di rendersene conto e smettere di prendere (e difendere con le unghie e i denti) posizioni inutilmente contrastanti nel desiderio di modificare microscopici dettagli dell’ordinamento sociale, meccanismo questo che divide solamente e fa comodo a chi desidera che le cose rimangano esattamente come sono, ma unire le forze ed avvicinarci per gradi all'obiettivo principale che, onestamente parlando, è o dovrebbe essere il medesimo per tutti indipendentemente dal credo religioso o dal colore politico: dignità sociale e benessere individuale.
Suona ovviamente generico e qualunquista spiegato in 10 righe, ma se questi fossero DAVVERO gli obiettivi comuni dei governi del mondo innumerevoli altre cose si modificherebbero di conseguenza. Esempio banale, se il petrolio non venisse più sfruttato come una delle maggiori fonti di profitto e quindi una delle priorità assolute del mercato globale gran parte delle tensioni internazionali si risolverebbero in fretta, per non parlare dei risvolti infinitamente benefici che avrebbe a livello ambientale la sostituzione di esso con le svariate alternative inventate dall’uomo nel corso della storia, questo ormai è di dominio comune e si sa essere una delle necessità principali del genere umano, ma sembra comunque essere soluzione inavvicinabile.

Musicalmente parlando l'album è molto interessante. Si possono apprezzare un sacco di influenze e di anime diverse che si fondono e si confrontano. E' il risultato dell'incontro di musicisti con gusti e background musicali differenti che si sono trovati e hanno cominciato a dialogare? Quali sono i vostri punti di riferimento principali?

Noi ascoltiamo di tutto e non è la risposta classica di chi non sa cosa rispondere. In particolare ultimamente abbiamo ascoltato molto i City and Color, Manchester Orchestra, Dead Weather e svariati altri gruppi del panorama contemporaneo, ma siamo attenti ascoltatori dei classici del rock nei vari periodi e non solo del rock. Io personalmente sono profondo amante del materiale di Bob Marley.

Rispetto a "In a Minute", il vostro primo lavoro, quali sono gli aspetti in cui vi trovate maturati e quali sono invece i punti di continuità?

Siamo maturati nella produzione e nell'arrangiamento, la continuità con il primo disco è relativa in questo lavoro, che vuole essere un progetto preciso e definito. Sicuramente abbiamo in questo caso preferito addentrarci nella nostra vena compositiva più semiacustica, cercando un songwriting che si muova per immagini ed emozioni, più che per ricerca sonora, al fine di raccontare un percorso e basarlo sulla sostanza più che sulla forma.

Come nasce la vostra musica? Qual è, in linea di massima, il percorso che porta un'idea su un pezzo di carta fino a concretizzarsi nella versione definitiva della canzone che troviamo sul cd?

Abbiamo diverse maniere di lavorare sulla composizione, da una canzone completa solo da arrangiare insieme, a un giro di chitarra che diventa canzone dopo essere passato al vaglio di tutti noi. A volte addirittura canzoni incomplete che rimangono nel calderone per anni e poi vengono completate grazie alla partecipazione di tutti. Insomma totale libertà compositiva.

La vostra è una musica dal respiro molto internazionale, non a caso tutti i vostri pezzi sono in inglese. Pensate che prima o poi proverete a misurarvi anche con qualche pezzo in italiano? Il vostro piano di fuga è aperto a possibili variazioni?

Mente aperta, nessuna strada preclusa, se nascerà un pezzo in Italiano che abbia la stessa naturalezza e sincerità di quelli in inglese ben venga.

Assieme al cd chi compra l'album, troverà anche un dvd che contiene una serie di video che accompagnano le singole tracce, piccole opere che prese nel loro insieme formano un vero e proprio cortometraggio. Un progetto ambizioso. Com'è nata l'idea?

L'idea è nata al fine di aiutare il fruitore a comprendere la complessità della tematica. L'Amore è un tema facilmente fraintendibile e la lingua Inglese non è da tutti masticata, quindi un ulteriore approfondimento raccontato per immagini abbiamo pensato potesse essere un'ottima strada per arrivare all'obiettivo.

Si tratta anche di un progetto controcorrente se si pensa che ultimamente in molti hanno definito il videoclip come un mezzo morto e sepolto. Il vostro in realtà è un progetto differente e molto più articolato rispetto alla classica idea di videoclip alla Mtv come veniva inteso negli anni '90. Forse quella concezione effettivamente è un po' venuta a mancare, però il legame tra musica e arti visive rimane sempre un legame molto vivo. Cosa ne pensate?

Il legame è sempre molto forte, purtroppo in Italia è rarissimo venga usato materiale indipendente per sonorizzare film o documentari, in altri paesi è cosa normale. Le immagini possono ampliare la percezione della musica, aiutarne la fruizione e arrivare a toccare corde diverse e altrettanto profonde, la collaborazione tra le due arti è e sarà sempre un matrimonio d'amore e di interesse.

Anche il packaging è molto bello e curato. Il libretto stesso più che un libretto è proprio una sorta di taccuino di viaggio su cui sono appuntate riflessioni, spunti, racconti... "Love°Pdf" quindi è un'esperienza che si vive a 360 gradi, è un disco che si ascolta, si vede e si legge. In uno dei periodi più neri che il mercato discografico abbia mai attraversato, questo è anche un modo per offrire a chi acquista il cd un qualcosa di più?

Sì, per premiare l'acquisto del prodotto CD, per dare ancora una volta più sostanza, per spingere ad approfondire e non abbandonare l'ascolto solo ed esclusivamente al gelo di una cartella di mp3.

So che adesso porterete i pezzi del nuovo album in tour. Qual è il vostro rapporto con il live? Voi siete nati come una band dalla fortissima vocazione live, e lo siete tutt’ora. Quant'è importante il momento dell'incontro col proprio pubblico? Cosa si deve aspettare chi vi verrà a vedere?

Il tuor è la prova empirica di tutto quello che si fa prima. Il momento della verità. Noi vogliamo dare verità da ogni punto di vista. Chi verrà a vedere noi vedrà 4 persone che danno il massimo, che vivono, soffrono e sudano musica.

Oltre al tour quali altri progetti avete in cantiere, a breve e lungo termine?

Ne abbiamo tanti, ma ora ci vogliamo concentrare sul live, le sorprese comunque non finiscono mai.

Grazie mille per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto.

Crepi il lupo, grazie infinite.

[B!]

 

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