Andead

Sabato 10 Dicembre 2011 11:59
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Una piacevole chiaccherata con Andrea Rock su "With Passionate Heart", l'ultimo album del gruppo, uscito da poche settimane, e non solo...

 

Band info:

Andead (storpiatura del termine inglese “undead”) è il primo progetto musicale solista di Andrea Rock, nome che sicuramente non suonerà nuovo a tutti gli amanti della musica in quanto Andrea è portavoce storico del rock nell'FM italiano e non solo. Fattosi conoscere al grande pubblico attraverso le frequenze di Radio 105 e Rock TV, è ora una delle colonne portanti di Virgin Radio, dove, tra le varie cose che fa, conduce, insieme a Giulia Salvi, "Virgin Generation", uno dei programmi di punta dell'emittente.
Dopo 10 anni di palchi condivisi con diverse band, Andrea si fa promotore del progetto Andead e si presenta per la prima volta con una serie di brani scritti interamente da lui. Nei suoi testi Andrea, attraverso metafore con il mondo dell'horror, muove una critica verso il mondo della discografia italiana che tende ad affossare la creatività degli artisti, ma c'è chi ha ancora voglia di lottare per far valere il proprio talento. L'artista non è ancora morto: Andead...
Forti del successo di pubblico e critica riscosso dal loro lavoro precedente, "Hell's Kitchen, uscito nel 2009, gli Andead hanno pubblicato il mese scorso "With Passionate Heart", sicuramente un bel passo avanti nel sound del gruppo, più eterogeneo, più consapevole, più maturo; un disco a metà strada tra il punk rock e il rockabilly. Il disco è aquistabile in versione vinile + cd ai concerti del gruppo e sullo store a cui potete accedere dalla pagina facebook del gruppo, e in digitale su iTunes e attraverso i canali abituali.
Abbiamo chiesto ad Andrea Rock di parlarci di "With Passionate Herat", e abbiamo colto l'occasione per allargare il discorso e parlare un po' con lui dello stato in cui versa la musica in Italia. Un punto di vista autorevole e interessante a cui vi lascio a vi dò appuntamento alla prossima!

Andre - Voce/Chitarra
Gianluca Veronal - Chitarra/Cori
Stefano Russo - Basso/Cori
Roby - Chitarra/Cori
Casio - Batteria

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Rude Records

 

 

Ciao Andrea e grazie per aver trovato qualche minuto da dedicarci. Da qualche settimana è uscito "With Passionate Heart", il secondo album degli Andead. Un album devo dire veramente bello, piacevolissimo da ascoltare e molto diretto. Dovendo spendere qualche parola a ruota libera sul disco, così, per rompere il ghiaccio, come lo descriveresti? Quanto siete orgogliosi del risultato?

Ciao a tutti e grazie a voi per lo spazio che ci dedicate. Diciamo che questo disco è più cantautoriale del precedente; c’è sempre la forte matrice punk rock a condurre il tutto, ma dal punto di vista dei testi e delle melodie è più studiato.

Rispetto al vostro primo album "Hell’s Kitchen", uscito un paio di anni fa, ho notato una certa evoluzione nel vostro stile. In "With Passionate Heart" ci sono un sacco di influenze nuove, è un lavoro molto eterogeneo. Quali sono le principali differenze, e quali invece sono i punti di contatto più evidenti tra i due lavori?

Come dicevo prima, le differenze sostanziali stanno da una parte nel discorso dei testi e delle linee melodiche; dall’altro, l’approccio sonoro è diverso al precedente in quanto i riferimenti utilizzati per questo album sono più rivolti al passato (la golden era degli artisti della Sun Records, Hank Williams, i Social Distortion dei primi anni ’90…)

Tra l'altro il video del primo singolo estratto dall'album "My Little Horror" è un omaggio al mondo dell'horror, che era un elemento ben presente anche nel vostro primo album. L'avete voluto per dare un senso di continuità al tutto?

Non è un omaggio al mondo dell’horror; forse è il nostro brano più scanzonato…Diciamo che volevo dare un senso di continuità col disco precedente, usando sempre la metafora dell’horror per parlare d’altro; in “Hall’s Kitchen” (Rude Records 2009) usavo il linguaggio dell’horror per criticare l’industria discografica. Nel caso del primo singolo di “With Passionate Heart”, “My Little Horror” stà per quelle piccole cose che ogni giorno ci rimettono in pace col mondo: leggere un fumetto, guardare un film (horror?), fare una corsa nel parco… E’ un invito a godere delle situazioni semplici.

Una cosa che mi aveva colpito in "Hell’s Kitchen" erano le tantissime collaborazioni presenti nel disco, mentre in "With Passionate Heart" non ci sono featuring. E' una scelta precisa, perchè volevate un album che vi identificasse al 100%, oppure semplicemente non si è presentata l'occasione?

In realtà esistono dei featuring che sono accreditati nel booklet del vinile/cd; sono nomi meno altisonanti rispetto a quelli presenti su “Hell’s Kitchen”; ma sono persone a noi vicine, nonché musicisti di altissimo livello. Ti cito Fabrizio Friggione di Jack Jaselli and The Vibes, Mauro Forester, Gian Marco de Feo dei Radionoiz, Lorenzo Testa dei Wetdogs e Pedro dei Finley.

Come lavorate sui pezzi? Come nascono i brani che poi finiscono sul disco?

Li scrivo tutti io a casa, chitarra e voce e quando penso che il brano abbia un buon senso melodico e possa funzionare, lo porto in sala e lo arrangiamo assieme.

"With Passionate Heart" nel complesso è un disco con un messaggio che ho trovato molto positivo. E' una scelta interessante in un momento storico particolare in cui, oggi più che mai, molte rock band decidono di utilizzare la loro musica come strumento di denuncia o come un mezzo per esprimere un malessere. Voi invece veicolate un bel messaggio. Questo secondo me è molto apprezzabile.

Ti ringrazio. La nostra forma di denuncia è “non seguire mai gli schemi”. Tutti parlano di politica, noi la accenniamo solo velatamente in un brano (“ME VS the Outside World”); tutti utilizzano l’elettronica in studio, noi usiamo lo slapback di Elvis…Siamo/sono sempre stati/stato persone che vanno controcorrente anche nei confronti di chi va’ già di perse controcorrente. Spero di averti dato l’idea di ciò che intendo…. 

Il termine 'passione' è un termine che ho visto ricorrere molto spesso leggendo di questo vostro ultimo album. E del resto il titolo parlo chiaro. Quant'è fondamentale la passione in tutto ciò che fate?

E’ l’unica leva che ci muove verso questo ambiente. Il mondo del rock in Italia è purtroppo pieno di musicisti che suonano per i motivi sbagliati; noi suoniamo per amore della musica che più ci rappresenta, il punk rock….Qualcuno, parecchi anni fa’, diceva “art for art’s sake….”

Forse nel mondo della musica si è perso un po' il concetto di passione. Ultimamente le logiche di mercato sembrano prevalere un po' troppo su tutto il resto. Voi cosa ne pensate? L'essere indipendenti, oltre che una necessità rappresenta anche una precisa scelta di libertà artistica; è l'unica arma rimasta a disposizione per rimanere avulsi da questo meccanismo? Cito dal vostro profilo facebook: “Ciò che non ti uccide, ti rende più forte e non solo! A darti la forza per andare avanti è in molti casi il rock'n'roll. Se presterai ascolto a questa religione di tre parole, avrai la vita eterna. Parola di un non-morto”.

Il mercato musicale è morto. Chi guadagna ancora bene sono coloro che sono usciti con le major 10 anni fa’ o più…Vogliamo veramente credere che i talenti di X Factor siano oggi da considerare duraturi?! Noi (come la maggior parte delle band) siamo indipendenti perché nessuno oggi ha più voglia di investire, o per lo meno, nessuno ha voglia di pagare uno studio ad un gruppo per fare un album! E comunque, per quanto mi riguarda la filosofia DIY è l’unica che ha sempre funzionato; chi fa’ da sé…

La scelta particolare che avete fatto circa il confezionamento e la distribuzione del vostro cd del resto è molto indicativa di come la pensate. Il vostro album è acquistabile in formato digitale attraverso i soliti canali (e tra l'altro mi pare di capire che sta andando molto bene), mentre la versione fisica in vinile, con cd allegato in omaggio, sarà acquistabile solo ai vostri concerti. E' corretto? Come mai questa scelta?

Volevamo premiare coloro che ci supportano venendo a sentirci dal vivo; la versione vinile+cd è un gadget di valore che chi ci sostiene può essere invogliato ad acquistare.

I vostri fan quindi dove potranno acquistare il vostro disco? Avete in programma un tour?

Le grandi band vanno in tour; ognuno di noi lavora, quindi i concerti si fanno solo nei week end. Ad ognuna delle nostre date i ragazzi potranno trovare il disco e alle volte, anche in situazioni che mi vedono protagonista come dj o speaker.

Rimanendo in argomento dicci come siamo messi in Italia circa la dimensione live? Avendo fatto la stessa domanda ad un sacco di gruppi in passato ho avuto l'istantanea di un settore molto in crisi. E personalmente nell'ultimo periodo ho visto chiudere parecchi club, anche abbastanza importanti. In base a quella che è la vostra esperienza che idea ti sei fatto a riguardo, ed eventualmente, quali pensi che siano le cause di questa situazione? Qui la colpa non è imputabile a internet. C'è una generale disaffezione delle nuove generazioni al mondo della musica?

Credo che la musica dal vivo non sia assolutamente in crisi: ci sono un sacco di locali , di dimensioni magari contenute, in Italia dove le band possono “affilare le armi”. Se un gruppo, da subito, pensa di poter calcare i palchi dei superclub, allora commette un errore di presunzione! Se lavori bene con il web e con i social network (senza esagerare però!), troverai più semplice di un tempo avvisare la gente sulla tua prossima esibizione. Basta aver voglia di suonare, di sbattersi e avere poche pretese…e in Italia i palchi si trovano (o in certi casi, si costruiscono…).

Cosa ci dici del vostro rapporto col mondo della stampa e delle radio invece? C'è stato supporto al vostro progetto da parte dei media? E in generale com’è la situazione? Qui è interessantissimo sapere cosa ne pensi visto che stai da entrambe le parti della barricata, anche se Virgin forse è l'unica realtà in Italia, o una delle pochissime, che concede un po' di spazio anche alla musica indipendente e ai gruppi emergenti.

Le aziende per le quali lavoro o ho lavorato non hanno mai dato troppo risalto ai miei progetti artistici, per un insieme di fattori che i responsabili hanno preso in considerazione. Trovo la cosa stimolante…Vengo così spinto a migliorare la qualità delle mie produzioni ogni volta e non rischio di approfittarmi della mia posizione lavorativa (come ho visto fare a tantissimi miei colleghi). In generale le band emergenti devono sempre considerare i diversi media ai quali propongono la loro musica; se una radio passa solo band come U2, Coldplay, Motley Crue, Green Day e Nickelback, io artista emergente devo essere sicuro di poter reggere il confronto con questi mostri sacri…Si torna sempre lì: non peccate di presunzione.

Altri progetti a breve e lungo termine?

Voglio pubblicare un album di collaborazioni in free download, come Andrea Rock…nel frattempo, troverete gli Andead in giro per l’Italia a macinare chilometri, sudore e passione…

Grazie mille per il tempo ci avete dedicato e in bocca al lupo per tutto!

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