My Own Rush

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morE' con molto piacere che questo mese siamo tornati a intervistare un gruppo che i più attenti lettori di Andergr@und già conosceranno. Sì perchè ogni volta che a distanza di anni torniamo a risentire un artista, solitamente vuol dire che si sta muovendo qualcosa, che c'è un progetto nuovo in cantiere o un disco in uscita, e queste non possono che essere notizie che accogliamo sempre con immenso piacere. Ed è proprio così per quanto riguarda i My Own Rush, rock band di Novara da osservare con molta attenzione, perchè loro sono veramente bravi. Quindi mi permetto di sorvolare un po' sulle presentazioni e vengo subito al nocciolo del discorso (se volete sapere qualcosa di un po' più specifico su di loro andate nella nostra sezione arretrati e risfogliatevi il numero 24 di Andergr@und, il nostro primo speciale "myspace generation", in cui trovate la loro intervista, oppure andate a cercarla online nella sezione Anderview del sito). Dopo circa sei anni di attività, decine di serate all'attivo, in Germania, Italia, Austria, Svizzera, Francia, dopo aver condiviso il palco con artisti del calibro di New Found Glory, The Ataris, Velvet, The Styles, Ministri, Vanilla Sky, Vallanzaska, Minnies, And The Winner Is, Freygolo, due ep all'attivo e un singolo "Una vita da Onorevole", che ha riscosso un grosso successo, finalmente è uscito da un mesetto il loro primo album vero e proprio "Sogno Italiano", una sorta di concept album, dieci pezzi che fotografano con precisione e ironia una generazione. Con loro abbiamo fatto una bella chiaccherata, abbiamo parlato dell'album e non solo, quindi leggiamo cos'hanno da raccontarci i MOR, e chiudo ricordandovi e consigliandovi ancora una volta "Sogno Italiano", disponibile dal 23 novembre.