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Lemmings

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Nome Gruppo: Lemmings
Nato a: Roma
Nel: Gennaio 2007
Genere: Rock'n'roll'n'reggae'n'surf'n'folk'n'punk'n'ska
Età Media Componenti: 26 anni

Componenti:
Ra-B/Vox, Luna/Vox
Babysan/Bass, Marcolettico/Guitar
Frankie Boy/Guitar
Foga/Drums

Precedenti:
Tutti i live, da quelli accanto a gente "importante" (Roy Paci, James Taylor...) a quelli sulla carta più "piccoli" ma che ti fanno impazzire per la carica che ti regala il pubblico.
...Il nostro primo singolo "Pret à Porter" in rotazione su moltissime radio in tutta Italia, il video in Tv su All music, Music Box, Rock Tv etc...

Segni Particolari:
Eclettici, forse... Le nostre influenze sono davvero molte. Sicuramente posso dirti che non suoniamo "Indie Rock". :)

Presentatevi a chi ancora non vi conosce. Cosa suonate, che tipo di musica suonate, dove suonate, eventuali lavori pubblicati e non, eventuali tappe importanti della vostra carriera musicale.

Suoniamo brani originali. E quando non sono nostri (la cover di Tanz Bambolina del grandissimo Alberto Camerini, ad esempio) facciamo in modo che, in qualche maniera, lo diventino. Li "Lemmingsizziamo", in pratica.

Come e quando si è formato il gruppo?

Circa 2 anni e mezzo fa, mi venne l'idea di usare alcune canzoni che avevo scritto per suonarle assieme ad una band. Le prime persone che entrarono a far parte del progetto furono Luna e Babysan (con le quali collaboravo già da tempo). Subito dopo, poi, si sono uniti a noi anche Foga e Marcolettico, l'ultimo arrivato è Frankie boy.

Si tratta della prima esperienza in una band o arrivavate da altre esperienze con altri gruppi?

No, proveniamo tutti da esperienze precedenti.

Ci sono uno o più gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale personale o ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze completamente diverse? E nel caso, come riescono a conciliarsi?

E' piuttosto difficile spiegarlo. In realtà non abbiamo una vera e propria "comunità d'intenti" ed il nostro background musicale è abbastanza variegato.
Ciò nonostante, quando ci chiudiamo in sala e componiamo, quello che esce fuori (per quanto sicuramente poco convenzionale e molto "personale") è sempre inequivocabilmente "Lemmings", che si tratti di un pezzo reggae o di uno punk rock.
Credo che sia una questione di ore passate assieme in sala... L'identità compositiva si sviluppa a modo suo e cresce sempre autonomamente, in fondo.

Ci interessa sapere come lavorate sui vostri pezzi? Come nasce un'idea e come la sviluppate? C'è qualcuno che scrive o è un lavoro di squadra? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto…

Solitamente io (Ra-B) arrivo in sala prove con una melodia (che poi, a poco a poco, col tempo diventa anche un testo), l'arrangiamento nasce suonando assieme.
Per rispondere alla seconda domanda: no, non sempre, ma quando c'è comunità d'intenti e si sta bene assieme, anche umanamente, le difficoltà si superano sempre. Magari non è necessario essere grandi amici per suonare assieme, ma di sicuro aiuta molto.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente affezionati?

Appena dopo esserci formati, per "svezzare la band" siamo partiti tutti insieme in camper per 30 giorni, facendo 20 e rotti concerti in giro per il sud Italia, fermandoci a fare tappa in qualsiasi posto ci facesse suonare.
Inutile dire che è stato piuttosto massacrante, ma al tempo stesso estremamente importante per "gettare le nostra fondamenta" e per rinsaldare i nostri legami.

Immagino che per un gruppo la dimensione live e il contatto con il pubblico siano fondamentali. Com'è la situazione in Italia basandovi sulla vostra esperienza personale? Ci sono spazi adeguati e sufficienti? Ci sono abbastanza occasioni che consentano ai giovani musicisti di potersi esibire e farsi conoscere?

All'inizio è stata difficile. I locali non ci conoscevano e ci facevano suonare nei giorni ed agli orari più improbabili, come credo che capiti a qualsiasi gruppo totalmente sconosciuto.
Adesso, per fortuna, di solito ci chiamano loro (come se fossimo diventati istantaneamente un gruppo "vero", o a cui dare attenzione, solo dopo essere passati qualche volta in radio o in tv, quando qualche mese prima proponevamo esattamente lo stesso casino che proponiamo oggi...).
Abbiamo ancora qualche problema a bookare date al nord Italia, purtroppo, speriamo di poter salire quanto prima per qualche live... Ci terremmo molto.
Non abbiamo ancora un booking, quindi spesso ci occupiamo noi in prima persona di gestire i concerti e di trovarne di nuovi...

In generale quali sono altri problemi che una band alle prime armi o un giovane artista si trova a dover affrontare per cercare di raggiungere il suo obiettivo?

La registrazione ed il missaggio di un prodotto professionale, la stampa, la successiva promozione del disco, i cavilli burocratici etc.
Sono tutte cose difficili da attuare e che, di solito, costano parecchi soldi, a meno che non si abbia alle spalle un'etichetta discografica e un produttore.

Secondo voi, oggi come oggi, è pensabile decidere di fare il musicista e basta nella vita? Senza scomodare gli artisti da classifica, si riesce a vivere solo andando in giro a suonare nei locali?

Difficile. Magari si può, ma si deve dedicare la propria esistenza ad uno stile di vita "on the road" che, in linea di massima, non offre particolari garanzie...

Parliamo di etichette. Avete un contratto, siete in cerca, meglio l'autoproduzione, che lascia maggior libertà all'artista..?

"La Zona Records" è il nostro produttore, l'etichetta per cui usciamo, invece, è "La Grande Onda" (la casa discografica di Piotta che, dopo essere diventata forse la più grande etichetta indipendente del circuito Hip Hop, adesso si dedica anche al Punk, allo Ska etc.).
So che sembra strano vedere accostato il nome di Piotta al nostro, ma Tommaso (oltre ad essere un ragazzo intelligente, un valido artista ed un grande amico) è anche un ottimo produttore.

Si usa ancora dare la caccia al discografico per lasciargli la demo oppure oggi come oggi strumenti come MySpace, che consentono di arrivare direttamente al pubblico, pensate che siano mezzi più veloci ed efficaci?

Credo che myspace ed i social network potessero funzionare in tal senso qualche tempo addietro, adesso non più, e di sicuro non nel nostro paese.
C'è davvero troppa gente che propone i propri lavori su internet, e fare talent scouting sul solo myspace richiederebbe un impiego di personale ed un conseguente investimento economico che al momento nessuna etichetta discografica potrebbe permettersi (major comprese, che in Italia attualmente fatturano quanto il macellaio all'angolo, grazie anche ad una politica aziendale non miope ma del tutto cieca).

Visto che parliamo di MySpace allarghiamo il discorso alla tecnologia in generale. Molti additano internet come la bomba che farà saltare in aria il mercato discografico. storia vecchia. Voi vi siete fatti un'idea a riguardo? Sono più i vantaggi o gli svantaggi?

Non saprei. Probabilmente non si tratta di vantaggi e svantaggi, ma di mutazioni pure e semplici.
Il mestiere del musicista è cambiato, il mercato discografico (almeno come lo intendevamo fino a pochi anni fa) ormai è collassato (forse anche per colpa dei software peer2peer) e la tv ne celebra i funerali tutti i giorni con i vari X Factor, Amici e compagnia bella.
Le case discografiche si accodano, sapendo che produrre un artista con alle spalle tot mesi di apparizioni in un reality è un investimento che, in linea di massima, difficilmente può andare male (mesi di propaganda gratuita rivolta a ragazzine che, almeno per un anno, supporteranno il loro idolo di turno).

In Italia negli ultimi anni si sta muovendo qualcosa e stanno emergendo, anche con un discreto successo, delle realtà rock un po' più alternative. Una novità nel panorama musicale italiano un po' piatto. Però, nonostante questo, le radio e i grossi mezzi di comunicazione in generale non danno una grossa mano. Secondo voi perchè?

Perché spesso le grandi case discografiche sono anche i maggiori inserzionisti di quegli stessi mezzi di comunicazione. Quindi si passano prima i loro artisti poi, se c'è tempo, uno spazio, un buchetto, anche gli altri.

Nonostante suoniate un tipo di musica che non è facilmente classificabile, e che non è di quelli che vanno per la maggiore in radio, comunque a giudicare dalle vostre numerose date la risposta del pubblico evidentemente è molto buona. Vuol dire che è possibile osare un po' di più e che se si propongono loro delle alternative ci sono ragazzi che si dimostrano interessati a qualcosa di diverso rispetto ai Tokio Hotel o ai Jonas Brothers?

Certo, di sicuro. C'è parecchia richiesta di musica "diversa" tra i ragazzi, sono solo alcuni media che sembrano non accorgersene.
Ma confidiamo in uno stoico "chi la dura la vince".

Abbiamo letto in giro che state lavorando su un album. Cosa ci potete dire? Progetti a breve e lungo termine?

Sì, il nostro album d'esordio uscirà i primi di Novembre, e con esso il secondo singolo "Mai" (un punkettone tiratissimo che, manco a dirlo, abbiamo deciso di "colorare" con alcune sonorità reggae/rockabilly).
Incrociamo le dita...

 

Per info: www.myspace.com/thelemmings

 

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