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La rivincita dei Twenty One Pilots

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Quando l'insicurezza diventa un'arma vincente: alla scoperta di uno dei gruppi rivelazione degli ultimi tempi, che con il loro singolo "Stressed Out", a un anno di distanza dalla sua pubblicazione, sta scalando le classifiche di mezzo mondo

Molte delle scoperte musicali più interessanti che faccio avviene in macchina. Guidare mi rilassa molto e quando sono per strada è uno dei pochi momenti (purtroppo) in cui riesco a concedermi l'ascolto di un po' di radio, che è un mezzo che amo parecchio. Le chiacchiere tengono compagnia in mezzo al traffico, così come l'informazione leggera e le curiosità inutili che vi si possono sentire. E poi c'è la musica ovviamente! Ascoltando la radio hai subito il polso della situazione su quali siano le ultime tendenze e su cosa piaccia alla gente in un determinato periodo storico. Ascoltare dischi a casa è bellissimo: isolarsi dal mondo grazie alle cuffie che fanno da diaframma invalicabile tra te e quello che avviene all'esterno è impagabile. Ma talvolta ti isola anche culturalmente, coi tuoi cd, la tua musica, i tuoi ascolti. A volte ti estranea e non ti permette di capire da che parte giri il mondo musicalmente parlando. Cosa che invece ti permette di fare l'ascolto di un paio d'ore di radio, quelle generaliste, che vanno per la maggiore. Per esempio qualche settimana fa in macchina mi è capitato di imbattermi in un motivetto orecchiabile, originale, divertente. Afferro il telefono (dopo aver accostato naturalmente... non voglio perdere punti della patente) e faccio partire Shazam: in pochi secondi scopro, oltre al titolo e al gruppo che l'ha partorito ovviamente, che quel pezzo è stato il più ricercato della settimana. E' interessante la classifica di Shazam che da qualche tempo i gestori dell'applicazione rendono disponibile, perchè ti dà proprio il polso della situazione su quello che colpisce davvero la gente. Senza filtri di alcun tipo, senza nessun condizionamento visivo: solo la musica. Ascolti un pezzo che ti colpisce e lo "fotografi". Il meccanismo è un po' come quello delle blind audition di The Voice. Premere il tasto dell'applicazione è un po' come girare la poltrona da giudice. Beh insomma, tutto questo inutile preambolo per dire che sono incappato in uno dei primi passaggi di uno dei pezzi che va per la maggiore in quest'ultimo periodo: sto parlando di "Stressed Out" dei Twenty One Pilots. La maggior parte di voi probabilmente avrà sentito il pezzo passare nell'fm più e più volte, ma molti probabilmente non sanno nulla sui personaggi che si celano dietro il nome del progetto. E ammetto tranquillamente anch'io la mia ignoranza. Quindi mi sono documentato un po', e spero di togliervi qualche curiosità circa questo fenomeno del momento.

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Innanzitutto partiamo dicendo che i Twenty One Pilots sono un duo statunitense originario di Colombus, nell'Ohio. Che musica suonano? Non è semplice il compito di etichettarla. Diciamo che può essere descritta come un mix di indie pop, elettronica e rap. Il che dice tutto o niente, ma tant'è. La cosa migliore da fare in questi casi è consigliarne l'ascolto. «C’era molta pressione perché trovassimo un genere a cui restare fedeli - afferma infatti un componente del gruppo in una recente intervista rilasciata a Rolling Stone in occasione della loro unica data italiana che c'è stata lo scorso 8 febbraio all'Alcatraz di Milano - La gente continuava a dirmi, ‘Non puoi essere tutto per tutti.’ Io dicevo, ‘Non è quello che cerco di fare! Sono quel che voglio essere per me stesso’».
La storia dei Twenty One Pilot comincia nel lontano 2009, nonostante si stiano imponendo al grande pubblico a livello internazionale solo ultimamente. L'avventura del gruppo comincia come per gran parte delle band sui banchi di scuola. Sono tre gli amici del college che decidono di formare la band: Tyler Joseph, Nick Thomas e Chris Salih. Per il nome prendono spunto da una delle opere teatrali di Arthur Miller, "All My Sons", che Tyler aveva letto proprio ai tempi dell’università, e che racconta la storia di un appaltatore bellico che, durante la Seconda Guerra Mondiale, invia parti di aeroplani difettate in Europa, ma consapevolmente decide di tenere nascosta la cosa per il timore di rimetterci economicamente qualora l'accaduto dovesse venire alla luce; alla fine la sua decisione porta alla morte di 21 piloti. «Riuscivo ad immedesimarmi nel fatto che a volte fare la scelta giusta nella vita richieda sforzi maggiori - racconta Tyler - Richiede più tempo, e puoi sentirti come se stessi facendo dei passi indietro».
Il 29 dicembre del 2009 i ragazzi pubblicano il loro album di debutto, omonimo, seguito da un tour in Ohio. Il successo a livello locale è discreto, ma poco tempo, nel 2011, Thomas e Chris decidono di abbandonare il progetto per motivi personali e a loro subentra nel gruppo il batterista Josh Dun e si consolida definitivamente la formazione attuale a due elementi col cantante, tastierista e chitarrista Tyler Joseph e, per l'appunto, il batterista Josh Dun.
Joseph e Dun sono accomunati dal fatto di essere stati tirati su entrambi in famiglie conservatrici e religiose, che con loro hanno adottato un medutodo educativo piuttosto rigido. Il padre di Joseph era il preside del liceo cristiano frequentato da Tyler, che racconta, sempre nell'intervista a Rolling Stone: «Una volta dissi a mia madre che volevo diventare un giocatore di basket, e lei mi faceva fare 500 tiri in cortile ogni singolo giorno. Se mi avvicinavo al canestro e facevo un tiro in corsa, non lo contava. Picchiettava la finestra sul retro vicino alla cucina e indicava la linea del tiro da tre punti. Dovevo aver finito prima di cena, e se non ce la facevo, non potevo mangiare». Le circostanze erano ancora più severe a casa Dun: «Nascondevo album come Dookie dei Green Day sotto il letto. A volte li trovavano e si arrabbiavano sul serio. Cercavano un’alternativa cristiana, come Relient K, e mi facevano ascoltare quello. Per un certo periodo, gli unici film permessi in casa provenivano dalla Clean Flicks, una compagnia cristiana che rimuoveva ogni contenuto volgare, a sfondo sessuale o violento dai film di Hollywood». Questo clima di repressione portò Dun a diventare un adolescente ribelle. «Avevo questa aggressività, mi hanno quasi spedito in una scuola militare. Non sapevano che fare con me, ed ero sempre in punizione. Non mi sono mai dato alla droga o all’alcol, ma gridavo con i miei genitori e li trattavo in modo orribile. Ogni cosa era una lite. Ripensandoci ora, stavano facendo del loro meglio». Il loro successo in ambito musicale probabilmente è frutto anche di questo, e rappresenta una sorta di rivincita anche nei confronti delle loro famiglie d'origine.

L'8 luglio 2011 viene pubblicato il loro secondo album, anche questo autoprodotto, dal titolo "Regional at Best", anticipato dal singolo "Holding on to You", che riscuote un discreto successo in patria. Nonostante qui in Italia i ragazzi abbiano raggiunto la grande notorietà solo in queste settimane infatti, altrove si erano già avuto la possibilità di mettersi in mostra. Ma la definitiva consacrazione a livello internazionale arriva solo nel 2013, successo arrivato in gran parte grazie al singolo "Holding on to You", contenuto nell'album "Vessel", il terzo tassello della discografia dei Twenty One Pilots, uscito nello stesso anno. Tra il 2012 e il 2013, grazie ai numerosi concerti negli Stati Uniti e alla popolarità del suo primo singolo, la band aveva cominciato ad essere notata da diverse etichette e a ricevere diverse proposte interessanti. Dopo mesi di indecisione, nell'aprile 2012 a spuntarla sulla concorrenza era stata la Fueled by Ramen, sottoetichetta dell'Atlantic Records. "Vessel" è stato il primo album pubblicato con l'etichetta, e la sua uscita era stato anticipata dall'uscita dell'EP "Three Songs". La marcia trionfale ha inizio. Il disco raggiunge la 58esima posizione della Billboard 200, viene poi eletto miglior album dell'anno da Alternative Press. Dall'album vengono estratti anche altri singoli oltre a "Holding on to You": "Guns for Hands", in esclusiva per il Giappone, e "House of Gold", che ottiene ottimi piazzamenti nell'Alternative Songs e nella Rock Songs di Billboard. Per promuovere l'edizione speciale dell'album viene estratto come singolo anche "Lovely", una delle tracce bonus che era precedentemente inclusa in "Regional at Best". Anch'esso ottiene un discreto successo di vendite in Giappone, dove viene pubblicato in esclusiva. L'ultimo singolo estratto dall'album è stato "Car Radio", di discreto successo negli Stati Uniti, con cui la band si è esibita nell'aprile 2014 agli MTV Movie Awards. Il successore di "Vessel", "Blurryface", viene pubblicato nel maggio del 2015, anticipato da due nuovi singoli, "Fairly Local" e "Tear in My Heart" e debutta direttamente al primo posto della Billboard 200. E' un successo pazzesco, che non è distinato a calare, anzi... A distanza di quasi un anno dalla pubblicazione negli Stati Uniti, nel febbraio 2016 il singolo "Stressed Out" scala le classifiche di tutto il mondo diventando la prima grande hit internazionale del duo. In aggiunta ai tre singoli già menzionati ne vengono pubblicati altri due: "Lane Boy" e "Ride". Tutti ottengono un discreto successo. Ma è la performance di "Stressed Out" a sorprendere: nel febbraio del 2016, dopo una scalata in classifica iniziata in autunno, il pezzo raggiunge la seconda posizione della Billboard Hot 100, diventando il primo singolo della band a entrare nella "Top 10" statunitense. E ottiene risultati simili anche nelle classifiche di altri paesi del mondo, arrivando terzo in Canada, Francia e Germania e secondo in Australia, Austria e Svizzera, e risultando il quarto singolo più venduto nella prima settimana del marzo 2015. Questo successo inaspettato li ha portati ad annunciare, qualche settimana fa, la partenza di un tour di 58 date che li porterà ad esibirsi in giro per il mondo, tra cui due date al Madison Square Garden. L'ascesa ormai è cominciata, è c'è da scommettere che non sia finita qui...         [Dan]

 

 

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