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UROSS - Ovunque è la bellezza che non vedi

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UROSS - Ovunque è la bellezza che non vedi

Etichetta: Agualoca (distr. Audioglobe)

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Viene spontaneo immaginare, dopo aver saputo che UROSS (nome all’anagrafe Giuseppe Giannuzzi) è di origini pugliesi, che la sua musica e quindi anche il suo disco più recente (il terzo) intitolato “Ovunque è la bellezza che non vedi”, siano pervasi o quanto meno puntellati con le strutture musical popolari espresse dalla musicalissima terra di Puglia. Innegabilmente, del resto, gli anni più recenti del rock italiano hanno molto spesso fatto conoscere realtà musicali di quella regione che con la tradizione popolare hanno molto a che fare. Detto questo, e precisato che il disco in esame, invece, non mostra di avere legami o debiti di riconoscenza con la musica popolare pugliese, fa piacere scoprire che ancora c’è, tra i cantautori del nostro paese, qualcuno che anziché adagiarsi passivamente sul dejà entendu prova a percorrere con originalità le strade differenti di una moderata sperimentazione di suoni alternativi. Minimale nel suono e nella strumentazione utilizzata (si impone quasi sempre, tra gli strumenti, la chitarra elettrica suonata dall’autore) “Ovunque è la bellezza che non vedi
“ non è un disco di immediata fruibilità. Non parliamo, cioè, di un prodotto di puro intrattenimento, ma di uno sforzo artistico rilevante: può piacere o meno, il CD, ma va certamente apprezzato per l’impegno profuso da UROSS nel costruire un caleidoscopio di canzoni intime, delicate e assolutamente nuove quanto a sonorità e contenuti. Le liriche scavano nel più profondo di una tormentata quotidianità e della sensibilità poetica dell’autore. Un’aura cantautorale italiana prevale su tutto: su di essa, di volta in volta, si innestano elementi diversi, ma il risultato complessivo appare comunque omogeneo. In “Tutto tranne l'inutile” è un’acida chitarra dal vago sapore bluesy, a condurre il gioco; “La strage di San Valentino” rievoca, nelle sue linee fondamentali, certo british sound degli anni Ottanta. E così via, “Soffio leggero” è una ballata semiacustica crepuscolare a la Edie Brickell, mentre la tenchiana “Ciao amore ciao” appare, in fondo, rivelatrice di certi modelli di riferimento cui l’autore del disco pare ispirarsi. E’, in definitiva, un gustosissimo agrodolce amalgama di Psichedelia, British & Scottish sound, beat, pop e canzone d’autore italiana, ad aver fornito le basi di questo interessante lavoro.

[Giovanni Graziano Manca]

TRACKLIST
1. Tutto tranne l'inutile
2. La strage di San Valentino
3. Giallo
4. Imparerò
5. Soffio leggero
6. Papillon
7. Madre
8. Komandante
9. Silenzio in blues
10. Kanto al disinKanto
11. Ciao amore ciao
12. L'ultima

www.uross.com

 

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