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Less is more: la nuova filosofia dei Kasabian

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E' disponibile dal 10 giugno nei negozi di dischi e negli store digitali "48:13", il nuovo album della band di Leicester. Il gruppo sceglie l'Italia per presentare la sua ultima fatica, a spasso per le strade di Milano su un tram colorato

 

Per celebrare dieci anni di carriera i Kasabian hanno pubblicato proprio il 10 giugno il loro nuovo attesissimo album intitolato "48:13", 13 brani la cui lunghezza, sommata, totalizza una durata di appunto 48 minuti e 13 secondi.

"48:13" è il quinto album in studio dei Kasabian. L'intero disco è stato prodotto dallo stesso Sergio Pizzorno, e registrato ai State of the Ark Studios a Londra alla fine del 2013, mentre agli Abbey Road Studios sono state registrate, con la London Metropolitan Orchestra, le parti orchestrali prodotte da Pizzorno con l'assistenza di Jessica Dannheiser e della stessa orchestra. Mark "Spike" Stent e Steve McLaughlin sono responsabili, rispettivamente, dell'ingegneria e del missaggio. Dannheiser e McLaughlin hanno collaborato con la band anche nel precedente "Velociraptor!".
Il suono inconfondibile e l’integrità artistica del quinto album da studio dei Kasabian definiscono l’essenza stessa della band: un suono e un’attitudine che sono un vero e proprio marchio di fabbrica, distillato e confezionato con una purezza ed uno stile veramente unici ed esaltanti.
"48:13" è un lavoro che conferma la strenua volontà della band di portare avanti un progetto di evoluzione e sperimentazione musicale che si è sviluppato già attraverso i quattro album precedenti e che ora subisce un’enorme accelerazione verso “ambienti” musicali decisamente imprevedibili ed avanzati, scandendo ulteriormente lo sviluppo di una band come i Kasabian. In un'intervista di NME di qualche settimana fa Tom Meighan aveva dichiarato: "L'album è un 'fottiti' a chiunque abbia osato criticarci o attaccarci, dicendoci che non possiamo fare musica di questo tipo. Abbiamo creato una pericolosa droga. È rock and roll, è brutale e tagliente, ma richiama anche l'elettronica che lasciammo a Letfield".
In tema di scrittura e produzione di "48:13" il chitarrista e vocalist Sergio Pizzorno commenta: “Ho sentito chiaramente la necessità ma anche la confidenza nell’essere più diretto e più onesto con questo album. Ho cominciato a 'sottrarre' piuttosto che a 'sommare', mantenendo la forma delle canzone e degli arrangiamenti più essenziali possible.” Tom Meighan, l’esplosivo frontman della band, ribatte: “Meno è meglio, non trovate? E’ diretto, è quello che è, e quello che vuole essere. Ascoltatelo e basta. Abbiamo voluto metterci a nudo. Sergio ha ridotto il nostro suono all’essenza. E’ incredibile.”
Sergio Pizzorno ha sempre citato come sue principali influenze e fonti di ispirazione tre generi musicali precisi: la musica elettronica, l’hip hop e la musica pop/rock di fine anni ’60. Non c’è mai stato un album capace di fondere armonicamente questi tre elementi in un’unica ampia visione artistica. Questa è musica “progressiva” che non dimentica le sue radici profonde, un ponte fra quello che è stato e che continua e quello che sarà e possiamo immaginare. I brevi intermezzi dell'album sono profondamente ispirati al cinema: (Shiva) sembra essere ispirato ai film di Stanley Kubrick, mentre (Mortis) e (Levitation) sono dei chiari tributi alle musiche western di Ennio Morricone.

Il primo singolo "Eez-Eh" (“Easy”) è già una hit nelle nostre radio ed è solo un esempio dell’amplio spettro espressivo di “48:13” e della grande duttilità compositiva e produttiva di Pizzorno. Il video di “Eez-eh” (“Easy”) è stato diretto dal celebre artista e designer Aitor Throup, che ha anche il ruolo di direttore creativo dell’album e ha creato una identità visiva all’intera campagna di lancio.

L’approccio spiccatamente concettuale di Aitor Throup riflette la natura diretta della musica di questo disco, che è evidente nell’uso costante e provocatorio del rosa shocking e dei numeri della durata dei brani riportati direttamente sul fronte della copertina dello stesso album. Un beat trascinante e irrefrenabile, dalle tinte notturne, che senza dubbio incendierà i fan che si accalcheranno sotto il palco dei prossimi concerti estivi dei Kasabian, primi fra tutti quello del 29 giugno, quando suoneranno sul Pyramid Stage di Glastonbury, e quello del 21 giugno nella loro città natale Leicester, al Victoria Park. In Italia saranno in concerto quest’autunno per due date: venerdì 31 ottobre al Palalottomatica di Roma e il 1° novembre al Mediolanum Forum di Assago.
I Kasabian hanno scelto proprio l'Italia anche per presentare la loro ultima creatura. Infatti proprio il 10 giugno Sony Music, in collaborazione con ATM e Radio Deejay, ha organizzato "attaccati al tram", una grande iniziativa che ha dato la possibilità ai fan dei Kasabian di vivere un momento indimenticabile proprio nel giorno d’uscita del loro nuovo attesissimo album e per celebrare i dieci anni di carriera del gruppo. 48 minuti e 13 secondi: questo il tempo di percorrenza di un tram rosa fluo, proprio come la copertina del cd, allestito per l’occasione, che ha attraversato le strade del centro di Milano con a bordo i Kasabian. Sono 60 i fortunati fan prescelti che hanno avuto la possibilità di incontrare Sergio Pizzorno, Tom Meighan, Chris Edwards e Ian Matthews, farsi ritrarre insieme a loro farsi firmare in anteprima una copia del nuovo album. I Kasabian hanno poi incontrato i fan alla Feltrinelli di Roma e Milano, occasione nella quale i fan intervenuti hanno anche avuto la possibilità di ascoltare dal vivo qualche pezzo tratto da "48:13".

 

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