andergr@und.it      Home IndipendenteMente Interviste The Anthony’s Vinyls

The Anthony’s Vinyls

E-mail Stampa PDF

 

Quattro chiacchiere con la rock band originaria della provincia di Roma che da poco ha dato alle stampe "Like a Fish", il suo secondo lavoro. Nove brani più maturi e complessi nella struttura ma molto più vivi e diretti nei suoni rispetto al passato

The Anthony’s Vinyls sono un gruppo indie\pop di Valmontone, un piccolo paese che sorge nella periferia di Roma, in attività dal 2010. La band è formata da Massimiliano Mattia (voce/chitarra elettrica), Matteo Leone (chitarra elettrica/voce), Luca Palazzi (basso), Matteo Lanna (batteria).
Da qualche tempo è disponibile "Like a Fish", il secondo album ufficiale del gruppo, un disco importante perchè segna un evidente cambio di rotta rispetto a quello che gli Anthony’s Vinyls avevano proposto in passato. L’indie rock che aveva caratterizzato i loro primi lavori si arrichisce di nuove sonorità e di sfumature diverse, vira verso il pop e in particolare si apre all'elettronica, imboccando una stada più divertente e disimpegnata.
Nel corso degli anni il gruppo ha ricevuto diversi riconoscimenti importanti ed è stato molto attivo dal vivo. I ragazzi hanno anche avuto l'opportunità di dividere il palco con nomi di spicco del panorama musicale quali Linea 77, The Fire, Death In Plans, Gnut, Fluon (con Andy ex Bluevertigo) e Cyborgs.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con The Anthony’s Vinyls, che ci hanno parlato del loro percorso, di “Like a Fish”, il loro ultimo disco uscito lo scorso dicembre, anticipato dal singolo "Running Man" e dei loro progetti futuri.   [B!]


Ciao ragazzi, benvenuti su andergraund! Allora cominciamo con una vostra breve presentazione se vi va. Come vi siete incontrati e come è nato e si è sviluppato il progetto The Anthony's Vinyls?

Ci siamo incontrati la prima volta nel 2009, Massi (voce) suonava con una band che faceva cover di brani indie e in occasione di un live in piazza Matteo (chitarrista), attratto dalla musica, è uscito dal ristorante dove stava cenando per ascoltare con più attenzione. Questo è stato l’inizio di una conoscenza a cui poco dopo si sono aggiunti Luca (bassista) e Matteo (batterista).
Abbiamo abbandonato l’idea di fare cover e, a gennaio del 2010, sono nati i The Anthony's Vinyls.

Mi incuriosisce il vostro nome, The Anthony's Vinyls. Da dove deriva? Chi è questo Anthony che colleziona vinili?

Cercavamo un nome che richiamasse i dischi del passato, un nostro amico di nome Antonio ogni giorno ci suggeriva un nome diverso preso tra i vinili del padre, così non trovando nomi interessanti ci siamo detti perché non chiamarsi “i vinili di Antonio” che tradotto in inglese è diventato The Anthony's Vinyls.

Ho letto sulla vostra scheda che il progetto "nasce dalla voglia di emergere e di portare in provincia sonorità che spesso stentano ad affermarsi quali l'alternative rock, l'indie e il pop". Voi venite da Valmontone, un piccolo paese vicino Roma, in cui in teoria l'influsso della capitale dovrebbe in qualche modo arrivare. Invece non è così? La provincia in generale è ancora un microcosmo così chiuso in se stesso dal punto di vista musicale? Raccontateci com'è la vita della rock band di provincia.

La provincia, musicalmente parlando, è legata molto al passato, c'è ancora molto Heavy Metal, molto Classic Rock, alcuni generi hanno sempre fatto fatica ad affermarsi. Ultimamente molte band stanno allargando i propri orizzonti, ora si comincia ad avere la consapevolezza che oltre ad essere bravi musicalmente bisogna essere originali e attuali, soprattutto si è iniziato a comprendere la forza di tutto ciò che contorna la musica: videoclip, grafiche, promozione e cura dei social network.

Però alla fine voi ce l'avete fatta ad uscire allo scoperto. Tanti live, tante occasioni di farvi conoscere dal grande pubblico, tanti riconoscimenti... Insomma, in questi anni le soddisfazioni non sono mancate! Avete anche avuto l'opportunità di dividere il palco con artisti molto importanti. C'è qualche incontro che è stato particolarmente importante per voi, o qualche momento che ricordate con particolare piacere?

Ricordiamo con piacere il live di Catania in apertura ai Linea 77, c'era moltissima gente, era la prima volta che condividevamo il palco con una band di quel calibro. È stato bello vedere gente, che non ci conosceva, reagire in maniera positiva alla nostra musica, abbiamo ricevuto moltissimi complimenti sia dai Linea 77 che dall'organizzazione dell'evento e questo ci ha dato più consapevolezza delle nostre qualità

Allora, veniamo al sodo, parliamo di "Like a Fish", il vostro secondo disco, uscito da qualche giorno. Che ci potete dire di questo lavoro? Caparezza diceva che il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista. È così? Quanto siete orgogliosi della vostra creatura?

Non sappiamo se il secondo album sia o meno il più difficile, probabilmente è diverso perché con il primo hai messo una "firma" con il secondo devi scegliere se mantenere quello stile o provare a fare altro. Noi abbiamo scelto di cambiare, siamo passati da un disco disincantato nei suoni e nei testi, ad un album più maturo e meno artefatto. I testi ora sono meno riempitivi, ora raccontano toccando storie direttamente e indirettamente vissute, mentre la struttura dei brani è più complessa e si rifà molto alle colonne sonore dei telefilm anni ‘70/’80.

Avete già avuto i primi feedback riguardo ai nuovi pezzi. Come stanno andando le cose? Com'è stato accolto il disco?

Naturalmente le persone a noi più vicine sono state le prima ad ascoltarlo e il loro giudizio ci è sembrato positivo. È uscita anche qualche recensione, in particolare ci ha colpito quella di un sito francese che ci ha dato un bel 7, mentre il primo singolo Running Man sembra piacere molto alle radio, è notizia di questi giorni che il brano sia in rotazione anche su Virgin Radio.

So che il vostro sound è cambiato leggermente rispetto al passato. Si è ammorbidito un po' rispetto, ha virato un po' più verso il pop. Come mai avete deciso questo cambio di rotta? Quali sono le differenze più marcate rispetto al vostro primo lavoro e quali sono invece gli elementi di continuità?

Non è stata una vera e propria scelta quella di avvicinarci al pop è stato più un percorso naturale, non ce ne siamo resi conto. Noi amiamo produrre musica senza troppi paletti, pensiamo che più che la scelta di un genere da intraprendere sia la band a dare un'impronta ad un lavoro, ci piacerebbe che la gente ascoltando un nostro brano capisse subito che siamo.

C'è qualche artista o qualche gruppo in particolare che è stato importante per voi, per la vostra crescita sia come singoli musicisti che come gruppo?

Siamo molto legati all'alternative rock anni ‘90 e alla scena indie del 2000, gruppi come Oasis, Blur, Strokes, Arctic Monkeys e Franz Ferdinand sono innegabili fonti di ispirazione per noi ma ci piace anche ascoltare cose nuove. Ci definiamo come delle spugne, siamo sempre pronti ad assorbire novità interessanti, attualmente stiamo ascoltando Foals, Late of the Pier e tanto altro.

"Running Man" è il primo singolo estratto dal disco. Cosa ci potete raccontare del pezzo? Come mai la scelta è ricaduta proprio su di lui?

Prima che iniziassimo a registrare avevamo altre idee sul singolo da lanciare ma, ascoltato Running Man dopo il missaggio, non abbiamo avuto dubbi: suonava, ci piaceva, ci sembrava perfetto.

"My Sisters Shout" è un pezzo molto divertente. E' un ritratto spiritoso e ironico dello stereotipo della famiglia contemporanea, giusto?

Sì, è una famiglia di 4 persone: una mamma chiacchierona, una sorella che urla e litiga in continuazione, un papà che lavora sempre ed un figlio disoccupato e con poca voglia di lavorare al quale il padre si rivolge ogni sera chiedendogli "che cosa vuole fare della sua vita?". L'ironia del testo nasconde il problema della disoccupazione giovanile e quella differenza padre (con un lavoro fisso) e figlio (precario o spesso disoccupato) che negli ultimi anni si sta manifestando.

"Like A Fish" invece, che non a caso è il pezzo che dà il titolo al disco, è un brano che parla di voi e del vostro cambio di pelle...

Sì! Racconta le nostre trasformazioni nei suoni e nel testo, per la prima volta abbiamo rallentato il ritmo, ci siamo fermati a riflettere sui cambiamenti che abbiamo affrontato in questi anni. Siamo cresciuti e abbiamo raggiunto tutti un'indipendenza che ci ha fatto maturare. La frase "While another friend is getting married" è una citazione al matrimonio del batterista Matteo Lanna avvenuto lo scorso settembre.

"The Train Of Their Life" invece ha una storia particolare, perché è un pezzo che, con diversi abiti, ritorna più volte più volte nel corso della vostra carriera. Come mai? Cosa rappresenta per voi questa canzone?

È stata la prima canzone suonata live, è un po’ un portafortuna quindi abbiamo deciso di inserirla sempre anche se in versioni diverse: nel primo E.P. appare come Ghost Track suonata da un organetto, nel secondo lavoro "A Different Water" è un assolo della canzone "Sticky Fingers", in “Like A Fish” finalmente trova spazio come traccia completa.

Come nascono i vostri pezzi solitamente? Come funzionano le dinamiche interne al gruppo. E come avete scelto i pezzi da inserire nel disco? Avete avuto molto scarto?

I pezzi nascono da Matteo Leone che solitamente porta in sala prove delle idee di canzone registrate su un pc o su un telefonino e poi ognuno contribuisce nell'arricchire il pezzo con idee proprie. Per quanto riguarda i testi, invece, nascono prima in una lingua inventata, simile all'inglese, poi Massimiliano si occupa della costruzione del testo cercando di rimanere il più fedele possibile alla metrica e alla melodia creata in precedenza. Di brani ne escono tantissimi, in tutti i periodi dell'anno, poi quando decidiamo di fare un album facciamo una scrematura e scegliamo i pezzi che reputiamo migliori oppure più adatti al contesto, spesso infatti cerchiamo di scegliere in base alla linea musicale che vogliamo dare al disco.

Benissimo, siamo quasi alla fine. Per concludere vi chiederei quali sono i vostri progetti a breve e lungo termine e se avete già in programma delle date per portare in giro dal vivo i pezzi del nuovo disco?

In questo momento abbiamo deciso di rallentare con i live, per dedicarci in maniera importante alla promozione di Like A Fish, tra l’altro è appena uscito il videoclip del nostro primo singolo "Running Man". Da febbraio riprenderemo i live cercando di arrivare in tutta Italia.

Ragazzi, grazie mille del tempo che ci avete dedicato e in bocca al lupo per tutto!



The Anthony’s Vinyls sul web:

it-it.facebook.com/pages/The-Anthonys-Vinyls/181918028496697
www.youtube.com/user/TheAnthonysVinyls
"Like a Fish" su iTunes: itunes.apple.com/it/album/like-a-fish/id731191744

 

Arretrati

Collabora con noi!

Statistiche

 Statistiche gratis