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Istinto, emozione e talento!

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"Amo fotografare il vissuto delle persone attraverso i loro volti. E’ essenziale che ogni soggetto che fotografo abbia un suo percorso emotivo da raccontare". Michela Garau ha intervistato per noi il giovane fotografo Andrea Salvini

di Michela Garau

Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Andrea Salvini, un giovane fotografo che spicca per il suo talento, la sua semplicità e l’istinto che lo hanno sempre accompagnato in ogni suo scatto.

 

Come e quando è nata la tua passione per la fotografia?

E’ una passione che ho da sempre. Con il tempo è cambiato soltanto il modo di concepire la fotografia. Da piccolo fotografare significava fermare ricordi, da custodire gelosamente in un cassetto. Crescendo è diventata per me una vera forma d’arte. Nei primi anni ’90 grazie a top model come Claudia Schiffer, conobbi Karl Lagerfeld maestro sacro della fotografia. Fu una rivelazione! La fotografia si trasformò, così, in arte. Un mezzo per creare emozioni e condividerle.

La tua famiglia ti ha sostenuto nella tua scelta di vita o preferivano facessi un lavoro più tradizionale?

Sono nato in una famiglia di artisti. Mio padre era pittore, con lo studio a Fontana di Trevi, circondato sempre da modelle in vacanza nella capitale, ansiose di farsi ritrarre davanti alla famosa fontana. Mia madre prestava volentieri il suo volto a vari fotografi e ritrattisti. Era molto bella. Persino il famoso regista, Federico Fellini, la notò e le chiese di posare per lui, ma lei non accettò. La nostra casa è stata sempre piena di fotografie…

Quando hai capito che della tua passione avresti potuto farne una carriera?

Non ho mai pensato ad una carriera. E’ successo e basta. Ho avuto fortuna. Ho sempre cercato di divertirmi e seguire la mia passione, quello che accade è una piacevole conseguenza.

Cosa vuoi esprimere attraverso il tuo lavoro?

Amo fotografare il vissuto delle persone attraverso i loro volti. E’ essenziale che ogni soggetto che fotografo abbia un suo percorso emotivo da raccontare. Avere il dono della bellezza non basta. Considero un ritratto ben riuscito quando lo spettatore percepisce il vissuto del soggetto e ne rimane in qualche modo coinvolto.

Hai un qualche fotografo punto di riferimento a cui ti ispiri?

Sì. Da Karl Lagerfeld a Andreas Bitesnich, da Herb Ritts a Mario Testino: tutti loro in qualche modo hanno influenzato il mio stile. Li vorrei ringraziare tutti per avermi dato la possibilità attraverso i loro scatti di sognare e vivere la bellezza.

Nel tuo sito ho visto che ti occupi sia di fotografie di moda che di ritratti. C’è un genere che preferisci di più e perché?

Non sono un fotografo di moda. Sono un ritrattista. Per i miei scatti prediligo un’estetica semplice per non mascherare le emozioni del soggetto con eccessivo trucco o abiti ricercati che distrarrebbero dall’intimismo che cerco. Ho avuto comunque l’opportunità di collaborare con Make Up Artist importantissimi a livello internazionale, come Claudio Noto, storico truccatore di Francesca Neri e Giovanni Pirri giovane allievo di Simone Belli, il Make Up Artist italiano più richiesto dalle star che attraversano i più importanti red carpet del mondo. Un mio caro amico mi ha detto: “Andrea, tu non potrai mai fare scatti di moda. La moda è fredda. La pelle è plastica, sterile. La tua fotografia agisce d’istinto. E’ qualcosa che supera la forma e si compie nello spirito. E’ carne viva”. Credo che queste parole riassumano la mia fotografia.

Ripensando alla tua carriera di fotografo c’è qualche scatto che, tornando indietro, non rifaresti?

No, ogni scatto segna una parte di me. E’ proprio il tempo che ti permette di crescere e migliorare. Guardando indietro, alcuni scatti sono acerbi, mentre altri hanno la stessa forza del primo istante. Ora sono più attento alle mie scelte e cerco di migliorarmi sempre con un occhio al passato per non dimenticare mai da dove si è partiti.

E, invece, quello che ti ha dato più soddisfazione?

Sicuramente il mio primo scatto venduto. Non avrei mai immaginato fino a quel momento che la fotografia oltre ad essere una passione si potesse trasformare in un vero e proprio lavoro.

Nei tuoi lavori puoi vantare scatti a vari artisti tra attori, ballerini e performer italiani. Puoi parlare di queste esperienze? Con chi hai lavorato meglio e perché?

Il rapporto con i soggetti che fotografo si basa essenzialmente sulla fiducia e sulla capacità di abbandonarsi, rendersi fragili davanti al mio obbiettivo. Sicuramente prediligo gli attori e i ballerini. Sono carichi di emozioni da esprimere attraverso il volto e il corpo.

Ami fotografare gli altri. E tu che rapporto hai con la tua immagine? Ti piace essere fotografato?

Spesso uso me stesso per sperimentare nuovi scatti, la mia fotogenia è impressionante. Posso dire che è stato grazie a essa che ho conosciuto i primi attori che in seguito ho fotografato. Qualche volta partecipo a casting per pubblicità o programmi televisivi e proprio in queste occasioni ho l’opportunità di propormi come fotografo. Posso considerarmi fortunato in questo momento dove tutto è concepito in immagini: essere fotogenico è un bel vantaggio.

Sei il fotografo ufficiale di Yuri Buzzi, testimonial Martini. Com’è nata la vostra collaborazione? E che rapporto hai con Yuri?

Prima di essere colleghi siamo amici. Lo accompagnavo spesso ai casting per fargli compagnia nelle lunghe attese e scovare qualche volto interessante da fotografare. Tra artisti si creano delle sinergie, con Yuri è stato così. Quando ha vinto il casting per diventare il nuovo volto del brand Martini mi sono ritrovato sulla Repubblica di Milano con un suo ritratto in prima pagina ed entrambi non eravamo consapevoli di quello che stava succedendo… Diventare il suo fotografo personale è stato del tutto naturale. Oggi abbiamo preso strade differenti, personalmente ho la necessità come artista di ricercare sempre nuovi stimoli, nuovi volti e conoscere nuove vite. Lui ora è a Londra per studiare e perfezionarsi come attore.

Hai già in cantiere dei progetti per il futuro?

Personalmente non faccio mai progetti. Mi piace valutare di volta in volta le proposte che mi arrivano. In occasione del “Luxury Aperitif” firmato Gabriele Fiorucci nella splendida cornice del Grand Hotel Boscolo Palace, a Via veneto, ho avuto il piacere di conoscere l’attrice Daniela Fazzolari che si è proposta per posare davanti al mio obiettivo: spero di riuscire a fotografarla presto!

Ultima domanda d’obbligo: c’è un qualche sogno che vorresti ancora realizzare? Se sì, quale?

Magari riuscire a fotografare attrici come Charlize Theron, Penélope Cruz o volti come quelli di Bianca Balti e David Gandy.

Per essere informati su tutti i lavori di Andrea e per ammirare altri scatti oltre a quelli che, gentilmente, mi ha dato da inserire in questo pezzo, potete visitare:

- il suo sito ufficiale: www.andreasalvini.com
- la sua fan pagina Facebook ufficiale: www.facebook.com/pages/Andrea-Salvini

 

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