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"La Direzione" è il primo album degli Entropia, interessantissima rock band biellese in attività dal 2010. Abbiamo palato con loro di questo loro ultimo lavoro, uscito nei giorni scorsi, dei loro progetti futuri e di molto altro ancora

La storia degli Entropia comincia a Biella nell'estate del 2010. Due anni dopo, ne 2012, esce il primo ep del gruppo, "Il Tempo del Rifiuto", grazie al quale i ragazzi cominciano a farsi notare e apprezzare sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. Anche i primi riconoscimenti non tardano ad arrivare: quello stesso anno vengono nominati "Band of the year" per il Tour Music Fest, il più importante concorso per band emergenti in Italia. Inoltre hanno avuto negli anni l'occasione di partecipare a importanti manifestazioni a livello nazionale, riscuotendo sempre grande attenzione: Heineken Jammin Festival con i Coldplay , Collisioni con Patti Smith e Vinicio Capossela, Tour Music Fest con i Velvet, e tanti altri.
Nei giorni scorsi, anticipato dal singolo che dà il nome al disco, è uscito ufficialmente "La Direzione", il loro primo full length. Il disco è stato pubblicato dall'etichetta indipendente La Fonderia Musicale, ed è prodotto da Edward Romano.
Abbiamo approfittato dell'occasione per parlare col gruppo di questo loro primo interessantissimo album, oltre che del loro percorso artistico. Da non perdere!  [B!]

 

Ciao ragazzi, benvenuti su andergraund! Innanzitutto volete raccontarci chi sono gli Entropia? Da dove vengono, chi sono, come si sono incrociate le loro strade...

Grazie mille per questo spazio! Ci siamo incontrati nell’estate del 2010 e la band è nata come alternativa alla noia ma soprattutto con l’intento di voler scuotere qualcosa. Ognuno di noi ha avuto sempre quest’esigenza e abbiamo avuto una fortuna immensa ad incontrarci nel momento giusto.
Io (Lorenzo) suonavo già in una band con Matteo e conoscevo Giovanni, mentre Luca mi è stato presentato successivamente. Ci siamo ritrovati a condividere la stessa sala prove e abbiamo subito capito che qualcosa funzionava. Ed eccoci qua.

Cito da Wikipedia: In meccanica statistica l'entropia (dal greco antico ἐν en, "dentro", e τροπή tropé, "trasformazione") è una grandezza che viene interpretata come una misura del disordine presente in un sistema fisico qualsiasi, incluso, come caso limite, l'universo. Da dove arriva la scelta del vostro nome? In che modo l'entropia rappresenta la vostra musica?

Il nome ha un significato affascinante, ma la scelta non ha mai avuto una radice semantica. È nato per caso appena ci siamo incontrati, e non ce ne siamo più liberati. Ora fa parte di noi.

Veniamo subito al dunque, parliamo subito di "La Direzione", il vostro ultimo album, uscito da qualche settimana. Cosa rappresenta per voi questo disco e quanto siete orgogliosi della vostra creatura?

Per noi la Direzione è come un figlio. Abbiamo lavorato sodo per poterlo vedere realizzato e ora siamo galvanizzati e non vediamo l’ora di suonarlo in giro. Il disco rappresenta un riassunto di questi ultimi anni. La nostra vita da quando ci conosciamo ha preso una direzione inaspettata ed è cambiata completamente; era inevitabile scriverci un disco.

Pare che le cose stiano andando molto bene. Mtv vi ha anche scelto come 'artisti del mese' recentemente. Come state le prime reazioni all'uscita del disco? Siete soddisfatti di come andando?

Mtv è stato un ottimo trampolino di lancio per il singolo “La Direzione”. Moltissima gente ha apprezzato il nostro lavoro e il feedback è stato positivo. Siamo riusciti ad arrivare a tanta gente che non ci aveva mai sentito e sappiamo che ora il momento per cavalcare l’onda. Adesso stiamo lavorando sul secondo singolo e sul live, che è il nostro punto di forza, con l’obiettivo di diffondere il disco il più possibile.

Tra l'altro anche in passato, nonostante la vostra giovanissima età, avete raccolto un sacco di riconoscimenti importanti. Avete avuto anche l'opportunità di suonare all'Heineken Jammin’ Festival sullo stesso palco di Coldplay e Patti Smith! Vi aspettavate tutto questo successo in così breve tempo e soprattutto come si fa a rimanere coi piedi per terra?

Beh, i piedi per terra ce li abbiamo sempre! È vero, abbiamo raggiunto un sacco di traguardi pur essendo una band giovane: non solo L’Heiniken, ma anche il premio come miglior band italiana al B Live Music Contest e Miglior band emergente secondo Tour Music Fest per due anni fila (2012 e 2013). Tutto questo è incredibile perché questi riconoscimenti sono come delle scariche che ci invogliano ancora di più ad andare avanti fieri della nostra direzione. Ma non bisogna mai e poi mai montarsi la testa. È lì che una band finisce, quando crede di essere arrivata; bisogna lavorare a testa bassa e non mollare mai, perché non esiste un punto di arrivo, piuttosto un percorso che va affrontato sempre con umiltà.

Torniamo a "La direzione" e parliamo un po' più nello specifico del vostro sound, un rock melodico molto fresco ed estremamente orecchiabile. Quali sono i vostri punti di riferimento principali?

Teniamo molto d’occhio la scena italiana, ma guardiamo anche all’estero e ai grandi del passato. All’inizio della nostra carriera eravamo più grezzi e istintivi, ma eravamo anche molto più incazzati. Questo disco racconta la nostra vita, la vita della gente che è attorno a noi e riesce a trovare uno spiraglio positivo fra le tante difficoltà che si incontrano nella vita. Di conseguenza è uscito un disco più curato e melodico, ma che credo metta in mostra quello che è il nostro stile. La scelta di fare un disco più pop è venuta da sé, senza forzare nulla.

Parliamo dei testi dei pezzi, che ho trovato molto interessanti. Il disco fotografa in maniera molto nitida l'amore, i sentimenti in generale e i turbamenti interiori. Tematiche in cui in cui in molti si possono ritrovare. Ma per chi scrive quanto è difficile mettere così a nudo la propria interiorità?

Quando abbiamo scritto i testi, io e Luca non abbiamo quasi mai parlato prima degli argomenti che volevamo trattare. È questa la cosa affascinante di questo disco: succedeva qualcosa e noi scrivevamo di quel qualcosa, finché ci siamo ritrovati con una dozzina di testi in mano. Il testo della Direzione è stato uno degli ultimi e lì abbiamo capito che l’album doveva chiamarsi così. Le tematiche nascono dal privato, è vero.
Ma l’io ridondante che è presente nella Direzione è in realtà un invito al pubblico di immergersi nel disco e di farne parte.

Vi cito: "La direzione’ è un viaggio interiore per arrivare a quel concetto così semanticamente inflazionato da risultare tanto scontato quanto difficile da raggiungere: la felicità”. Qual è la vostra idea di felicità? Penso per esempio a un vostro pezzo, "L'elite", che descrive efficacemente una certa parte di società, superficiale, legata esclusivamente all'immagine e al possesso di beni materiali, che probabilmente pensa di essere felice ma in fondo non lo è affatto. Quando una persona si può dire veramente felice?

Se posso permettermi di uscire un attimo dal tema, fa davvero piacere rispondere a domande che vanno a spogliare i testi del disco, quindi ti ringrazio di cuore.
Dire che cos’è la felicità in modo assoluto è compito arduo. Forse impossibile. Credo che, ascoltando questo disco, emerga che la per noi la felicità sia avere “un motivo per stare vivo”. I media, i politici, la televisione e tutto il resto stanno cercando di imporci un modello di vita, dove l’importante è avere un lavoro, fare soldi e possedere sempre più beni materiali. Ma come già hai anticipato tu, questa non è felicità, è illusione.
Siamo una società culturalmente addormentata, che da a priori più importanza al lavoro o ai soldi piuttosto che ai libri, all’amore o alla cultura in generale. E oggi tutti corriamo, freneticamente, assillati dall’utile e dalla voglia di far parte di questi modelli fittizi. Corriamo, ma realmente dove stiamo andando?

"La legge per l'oro" e "S.p.a." invece sono un'interessante istantanea della crisi economica che stiamo vivendo e una critica alla nostra classe dirigente immobile e incapace di risolvere i problemi. Che prospettive intravedete per il futuro?

La Legge per L’Oro e S.p.A sono due dei testi a personalmente sono più legato. Quando trattiamo questi temi ci piace essere ironici. La satira fa riflettere più della polemica, è capace di smuovere gli animi.
Riguardo al nostro futuro, ci auguriamo che si presenti sempre sotto forma di palcoscenico. In generale, non sappiamo cosa possa riservare il futuro a noi giovani. Il mondo del lavoro è sempre più in crisi e noi musicisti questa crisi la sentiamo parecchio. Mi piace pensare ad un’Italia più sensibile, più curiosa, più vogliosa di riprendersi in mano la storia che questo Paese rappresenta. E magari ad un paese con dei politici in grado di governarlo. Chissà…

Come nasce la vostra musica? Come sono nati i pezzi contenuti nel disco e quanto stato importante l'apporto di Edward Romano per la buona riuscita del lavoro?

La nostra musica nasce in sala prove. Spesso componiamo tutti insieme e ognuno di noi risulta un elemento importante nella costruzione di un brano. Questo disco è stato composto partendo prima dalla musica, poi io e Luca abbiamo scritto le liriche così da poter lavorare sull’arrangiamento.
Eddy è sicuramente il quinto uomo. Lavora con noi da due anni e ci ha insegnato moltissimo. Ha le idee chiare e spesso riesce a darci consigli davvero preziosi su come lavorare sui pezzi; in generale la sua presenza è stata fondamentale in studio per la riuscita del disco.

Rispetto al vostro ep precedente "Il Tempo del Rifiuto", per altro abbastanza recente, quanto vi trovate cresciuti? Quali sono le differenze
principali, e quali invece i punti di contatto?

Il tempo del rifiuto rappresenta la nostra prima esperienza in studio. Lo abbiamo registrato con Eddy negli studi della Fonderia Musicale e rispetto alla Direzione ha sicuramente un’anima più rock, ma riesce comunque a risultare piacevole all’ascolto.
La grande differenza credo riguardi i testi. Il tempo del rifiuto fotografava la realtà italiana come un’era buia, in cui si arriva addirittura a rifiutare la vita. Da qui, il singolo, era un urlo provocatorio verso chi abbandona l’Italia senza lottare per il proprio paese.
Oggi credo che siamo arrivati ad una scrittura più matura. Abbiamo fatto un passo indietro e invece di cercare di dare risposte abbiamo provato a raccontarci.

Avete in programma della date per portare in giro dal vivo i nuovi pezzi de "La direzione"?

Certamente. Ora siamo in fase di programmazione ma possiamo già anticipare alcune date: il 10 gennaio al Ned Kelly di Biella, 18 gennaio al Rock ‘n Roll di Aosta e il 31 al Decibel di Magenta. Presto uscirà il calendario completo.

Altri progetti in cantiere a breve e lungo termine?

Suonare e fare più live possibili. E poi ovviamente un altro disco… Ma per quello c’è tempo!

Ragazzi, abbiamo finito. grazie mille per il tempo che ci avete dedicato e in bocca al lupo per tutto!

Grazie voi per il vostro spazio e crepi il lupo. Un saluto a nome di tutta l’Entropia.

 

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"La Direzione" su iTunes: itunes.apple.com/it/album/la-direzione/id739757374

 

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