andergr@und.it      Home IndipendenteMente Recensioni L'Invasione degli Omini Verdi - Il Banco Piange

L'Invasione degli Omini Verdi - Il Banco Piange

E-mail Stampa PDF
Valutazione attuale: / 2
ScarsoOttimo 

 

L'Invasione degli Omini Verdi - Il Banco Piange

Etichetta: IndieBox

Rating: 

 

A tre anni di distanza dal fortunato "Nel Nome di Chi?" torna con un nuovo attesissimo disco una delle band di punta della scena punk rock italiana. Naturalmente stiamo parlando de L'Invasione degli Omini Verdi. Dopo quattordici anni di onorata carriera sempre al top, e dopo una gestazione così lunga, ci si aspettavano grandi cose da questo loro ultimo lavoro "Il Banco Piange", ed effettivamente il risultato non delude minimamente le aspettative! Ale, Gio, Giacomo e Mauri hanno voluto fare le cose con calma e si sono presi tutto il tempo necessario per dare alla luce un album impressionante, un lavoro decisamente maturo, sia per quanto riguarda le scelte stilistiche che per quanto riguarda le tematiche affrontate. Un lavoro molto valido che prosegue lungo la strada che gli Omini Verdi già avevano imboccato con "Nel Nome di Chi?", arrivando un grado di sperimentazione e di ricerca del suono che denota quanto sia stato proficuo il lungo percorso intrapreso nel corso di tutti questi anni.
Musicalmente parlando il disco rimane molto coerente con quella che è la storia e il background del gruppo, ma si arricchisce di sonorità nuove e di momenti intensi e suggestivi. La base solida resta sempre quell'hc melodico che li ha fatti conoscere e amare dai loro numerosissimi fan, e di cui i ragazzi rimangono sempre dei veri e propri fuoriclasse, ma da cui sapientemente ed episodicamente sanno sganciarsi per esplorare nuovi orizzonti. Pezzi come "Il Meglio di Me", "Ancora Qui", "Nato Morto" o "Troia Brucia" sono vere e proprie incursioni nel mondo del classic rock e dello stoner in cui i ragazzi dimostrano di trovarsi perfettamente a loro agio.
Il disco, arrangiato, suonato e prodotto alla perfezione, rimane, come sempre, un condensato di grinta e di energia allo stato puro.
Per quanto riguarda i testi ritroviamo un gruppo maturo e cresciuto, capace di portare avanti una critica seria, diretta e costruttiva alla società in cui viviamo. Niente populismi o facili moralismi, sarebbe troppo semplice in un momento storico come quello in cui viviamo, ma posizioni importanti e mai scontate, sostenute con chiarezza e onestà, in maniera anche cruda e diretta. C'è la crisi economica ovviamente, il disgusto per l'immobilismo di una classe politica imponente di fronte alla tragica situazione in cui versa il paese, la preoccupazione per un futuro incerto e opaco, lo sdegno per gli abusi, le ingiustizie e i pregiudizi che serpeggiano nella socità odeirna, ma anche un'invito all'azione, a non fermarsi a piangersi addosso e a reagire. E poi vengono toccate altre tematiche molto importanti: "L'Ultima Cavia" ad esempio è un pezzo molto forte attraverso il quale il gruppo prende posizione contro la vivisezione e in particolare contro ogni forma di violenza contro gli animali. "Troia Brucia" invece parla di amori finiti, è un vero e proprio attacco contro le ex in generale.
Insomma, "Il Banco Piange" è un disco veramente ben riuscito, fondametale per il gruppo, importante per i messaggi che lancia che colpiscono nel segno. L'Invasione degli Omini Verdi si confermano una vera e propria istituzione, e questo sicuramente è uno dei lavori più intensi e validi che abbiano mai realizzato. Ci troviamo di fronte a una band che a distanza di quattordici anni è ancora in grado di sorprendere e di emozionare, mantenendo la stessa grinta e la stessa freschezza degli inizi. Cosa si può aggiungere ancora? Chapeau!

[B!]

it-it.facebook.com/pages/LInvasione-Degli-Omini-Verdi

 

Arretrati

Collabora con noi!

Statistiche

 Statistiche gratis