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Panama Road - Road To Panama

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Panama Road - Road To Panama

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Si apre con la preghiera che il sedicente maestro Schneebly (Jack Black) rivolge al Dio del Rock nel film culto "School of Rock" il primo lavoro dei Panama Road intitolato "Road to Panama" (scusatemi le inevitabili ripetizioni). In attività dal 2009, il gruppo vigevanese raccoglie in questo disco una serie di pezzi nati nel corso del tempo, tra vari turn over e cambi di lineup. E si sente che si tratta di pezzi nati in momenti diversi, con l'apporto di musicisti e persone con gusti e background differenti. Infatti suona più come una specie di best of che come un album vero e proprio. Ma del resto penso che tutto sommato l'intento del gruppo fosse più o meno questo, ovvero fare una sorta di punto della situazione e fermare in un unico lavoro tutto quello che era stato il loro percorso fino a quel momento. E il risultato è piuttosto buono. A parte qualche piccola carenza tecnica, specialmente in fase di registrazione e di produzione, peccati del tutto veniali se consideriamo che si tratta pur sempre di un'opera prima e autoprodotta, il disco si lascia ascoltare piacevolmente.
Passando da una traccia all'altra si nota subito che ci sono più anime che convivono e "lottano" per prendere il sopravvento. Ci sono pezzi dal sapore decisamente più strong, come "Faccia da sveglio" e "Mind of Your Time", che rivelano un'attitudine più punk e hard rock del gruppo, e che riportano alla mente band grandissime come come Rage Against The Machine e System Of A Down, che sono tra i punti di riferimento dichiarati del gruppo, ma qua e là ci sono anche degli elementi che richiamano i Ramones. Poi ci sono canzoni rock più classiche, ballad più melodiche come "Da Qui" o "Treno per Panama" che si rifanno maggiormante alla scena rock americana di fine anni '80, inizio anni '90, compreso tutto il movimento grunge che proprio in quegli anni viveva il suo apice. E infine ci sono tracce come "Vivo e "Fuori Tempo Massimo" in cui le due anime sopra descritte si combinano e convivono in maniera anche piuttosto felice, dando vita a pezzi che forse, a mio modo di vedere, sono gli esperimenti più interessanti e riusciti del disco.
I testi sono indivinati: semplici e puliti, graffianti, diretti e incisivi. Proprio quello che ci voleva in un disco del genere, un disco senza troppi fronzoli, onesto, che arriva senza filtri e con l'immediatezza e la schiettezza di un'esibizione dal vivo.
Certo, di passi avanti se ne possono fare, soprattutto, come già detto, per riguarda gli aspetti tecnici, però come punto di partenza direi proprio che non c'è male. Sono curioso di vedere dove possono arrivare questi ragazzi, e soprattutto sono curioso di vederli alla prova con un album vero e proprio, concepito e studiato con calma e attenzione e nella sua globalità. Insomma, un grosso in bocca al lupo Panama Road! Che il Dio del Rock vi dia l'occasione di spaccare e il potere di mozzare il fiato alla gente con il vostro energetico Rock!

[B!]

 

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