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Duff - Ci sono Gente Che Non Stanno Bene

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Duff - Ci sono Gente Che Non Stanno Bene

Etichetta: IndieBox

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I Duff sono una vera istituzione della scena punk rock underground italiana. In attività da quindici anni la band cosentina torna sulle scene con un nuovo disco, "Ci sono gente che non stanno bene", che è il seguito di "Tallone da Killer" uscito nel 2009.
Diciamo subito che la coerenza è uno dei punti forti dei Duff, nel senso che nel corso degli anni sono stati in grado di mettere a frutto gli anni di esperianza maturata sul campo e di rinnovarsi sempre pur rimanendo sempre fedeli al loro percorso.
"Ci sono gente che non stanno bene" è a mio modo di vedere un disco veramente ben riuscito, un condensato di energia e di adrenalina che colpisce il bersaglio fin dal primissimo ascolto. E il fatto di aver trascorso gli ultimi quindici anni girando in lungo e in largo l'Italia portando in giro la loro musica contribuisce in maniera decisiva alla buona riuscita del disco, una raccolta di pezzi veri e sinceri che arrivano diretti e potentissimi alle orecchie dell'ascoltatore mantenendo la freschezza e l'intensità tipiche dell'esibizione dal vivo.
Un disco generoso, ben quindi tracce (cosa non frequentissima coi tempi che corrono), tutte validissime, che si lasciano ascoltare tutte d'un fiato. Il punk rock, quello più classico di stampo californiano di fine anni '90, sicuramente rimane l'ingrediente principale anche in quest'ultimo lavoro, ma i nuovi spunti e le nuove intuizioni che i ragazzi sono stati in grado di inserire e amalgamare all'interno del disco, lo rendono un lavoro assolutamente contemporaneo e godibilissimo.
I ritmi serrati e le melodie che ti si piantano in testa fin da subito e che ti ritrovi a canticchiare a squarciagola mentre giri in macchina sono sicuramente i due ingredienti che caratterizzano maggiormente questa produzione.
Ma è altrettanto apprezzabile anche l'alternanza tra pezzi più martellanti e potenti, come il brano d'apertura "Che State Facendo?, "Cristianità", "Perfetto", "Via da Questa Città", "Parla Politico" e "Pasta e Avanzi" e pezzi rock più melodici e dalle atmosfere più intime come "Solo" e "La tua Storia" per citarne un paio. E poi non mancano alcune piacevoli sorprese come il pezzo dall'anima swing che chiude il disco, "A Luci Spente", lo ska di "Tutto Bene" o le venature raggae sul finale di "La Canzone Migliore".
Ma uno degli aspetti più interessanti del disco rimangono a mio modo di vedere i testi, alcuni più intimi e personali, la maggior parte caratterizzati invece dalla solita ironia e dal solito cinismo che contraddistingue il gruppo. "Cristianità" e "Finzione" sono una critica diretta e senza mezzi termini, ironica e piena di amarezza della società contemporanea, bigotta, ipocrita e piena di contraddizzioni. Sullo stesso filone "Parla Politico", il nuovo singolo, un pezzo fin troppo attuale che fotografa in maniera graffiante la situazione disastrosa in cui versa la nostra classe politica presa nella sua totalità. "Voglio Diventare un Hipster", il singolo che accompagna l'uscita del disco è il pezzo più divertente dell'album, un'istantanea molto vivace della moda e delle mode del momento. "Tutto Bene" invece è un'analisi diretta ed estremamente lucida dello scenario musicale contemporaneo e soprattutto della difficile situazione che attraversa la musica dal vivo in Italia.
Insomma, un disco sicuramente immediato e di piacevolissimo ascolto, che offre anche qualche interessante spunto di riflessione che non guasta mai. I Duff saranno pure sulle scene da parecchi anni, ma per quanto riguarda freschezza e oroginalità sembra che per loro il tempo si sia fermato e per loro è come se fosse ancora il primo giorno.

[B!]

 

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