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Lex 180 - Mad in Italy

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Lex 180 - Mad in Italy

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Ad un annetto di distanza da "Viva la Fuga", il loro divertente disco d'esordio, i Lex 180 tornano a deliziare le orecchie dei loro fan con un nuovo album, "Mad in Italy", disponibile già da qualche settimana.
Nonostante la sostanza rimanga in linea di massima sempre la stessa, punk rock energico e divertente, ritmo e solarità, energia e attitudine live, "Mad in Italy" evidenzia molto efficacemente il percorso di crescita che il gruppo ha affrontato in quest'ultimo anno. Una maturazione che influsce sì sul sound dei Lex, ma anche e soprattutto sui testi delle loro canzoni.
Se "Viva la Fuga" era la quintessenza della leggerezza, una sorta di concept album incentrato sulla figura del piastrellista, un viaggio spassoso e appassionante nel mondo dei problemi e degli amori post adolescenziali, "Mad in Italy" affronta, seppur in maniera sempre molto disinvolta e divertente, temi un po' più complessi e introspettivi, con i quali praticamente la totalità di tutti noi si è trovata prima o poi a dover fare i conti: è una sorta di invito a vivere pienamente la propria vita e ad andare avanti per la propria strada fregandosene di quello che la gente si aspetta da noi. Un messaggio importante e molto positivo espresso in maniera molto diretta e con la solita chiarezza alla quale i Lex ormai ci hanno abituato.
In "Tempo Sprecato" ad esempio si constata l'inesorabilità del tempo che passa velocemente e che di conseguenza non va sprecato e va vissuto pienamente per evitare di avere rimpianti in futuro. "Sempre avanti" e "Diversa" invece invitano a seguire le proprie inclinazioni non curandosene di quello che pensano gli altri e a proseguire dritto per la propria strada sostenendo sempre le proprie posizioni a testa alta.
L'atmosfera generale del disco, come già accennato in precedenza, rimane sempre e comunque quella di "Viva la Fuga". La rock band di Senigallia prosegue, a mio modo di vedere giustamente, lungo il percorso cominciato un anno fa e lo fa come sempre tenendo ben presente l'insegnamento dei suoi grandi maestri: Screeching Weasel, Queers, Ramones, Operation Ivy e Green Day. Ritmi veloci e incalzanti, bei riff di chitarra, e tanta freschezza sono tutti elementi tipici che ci riportano con la mente al più classico punk rock di matrice stanutense. Con qualche tocco di classe e un po' di consapovelezza in più rispetto al passato. Ad esempio quegli innesti di chitarra acustica qua e là che non guastano affatto.
I pezzi più interessanti a mio modo di vedere, e da cui il gruppo potrebbe proseguire in chiave futura sono "Sbagliato", "Una Piccola Realtà" e "Non Svegliarmi", ma sono comunque molto piacevoli e divertenti anche gli altri pezzi, da "Idioti" a "La Città è Cambiata", da "Vorrei Andare Via" a "Il Consiglio di Matteo", da "Diversa" a "Sempre Avanti" e "Tempo Sprecato". E poi è interessante anche la chicca che chiude il disco, una bella cover di "Beat on the Brat" dei Ramones.
E poi, come per "Viva la Fuga", ancora una volta al gruppo va il grande merito di essere riuscito a trasportare sul pur limitante supporto fisico del cd la spontaneità e l'energia tipiche del live. cosa non da poco.
Insomma i Lex saranno pure un po' cresciuti, ma rimangono pur sempre i Lex: anche se tecnicamente non perfettissimi (ma la tecnica fa sempre in tempo a migliorare) sono puliti, positivi, divertenti e coinvolgenti. Ed è questo che mi piace di loro, è isicuramente il più grosso punto di forza del gruppo. Mi raccomando, non cambiate mai!

[B!]

 

 

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