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The Fray: arriva "Scars and Stories"

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E' uscito il terzo attesissimo album della band di Denver, anticipato dal singolo "Heartbeat"

E' uscito proprio in questi gioni 'Scars & Stories', il terzo album per The Fray, interessantissima band proveniente dal Colorado giunta al successo in tutto il mondo, Italia compresa, fin dal disco omonimo di debutto datato 2005. Grazie a bellissime hit come 'How To Save A Life', 'Over My Head (Cable Car)' e 'You Found Me', i The Fray hanno venduto circa 4 milioni di dischi e hanno ricevuto una nomination per i Grammy Awards come 'Miglior Album di Debutto'. Molto stimati dalla critica musicale italiana e internazionale e paragonati a bands come Coldplay, Counting Crows, Keane e Five For Fighting, i ragazzi hanno mantenuto anche nel nuovo 'Scars & Stories' la caratteristica che li ha resi famosi: rock melodico con pianoforte in evidenza.

Il disco, prodotto dalla band con la collaborazione del mitico Brendan O'Brien, produttore di grandissimi del rock del calibro di Bruce Springsteen, Pearl Jam, Neil Young, Rage Against The Machine, Incubus e Stone Temple Pilots, contiene 12 tracce inedite. Nel comporre le canzoni per il loro terzo album i The Fray hanno attinto a una fonte d'ispirazione remota. "Leggevamo storie sui marinai del sedicesimo secolo. Di come una volta lasciata casa navigassero per giorni conoscendo esattamente la loro posizione: prima di svegliarsi una mattina e rendersi conto di non avere improvvisamente idea di dove si trovassero", spiega Isaac Slade, cantante e pianista del quartetto di Denver.
Allo stesso modo, in "Scars and Stories" i Fray hanno saputo trasformare i loro tumulti personali in una splendida collezione di canzoni decisamente più cupe di quelle incluse in "How to Save a Life" e nel secondo, omonimo album del 2009.

A dispetto di queste turbolenze, nel disco i Fray riescono comunque a conservare quella sensibilità pop che rende innegabilmente contagioso il loro inconfondibile "rock da arena". Cantabile e trascinante fin dalle prime battute, "Scars and Stories" inizia con "Heartbeat", superenergetica e impreziosita da splendide armonie. Anche in altri episodi di "Scars and Stories" i Fray si esaltano con lo stesso spirito travolgente che eleva "Heartbeat" a un tono quasi epico: in "48 to go", per esempio, la band srotola un arazzo sonoro di sapore folk descrivendo con grazia gli splendori della vita on the road. Con un ritmo che induce a muovere i fianchi, "Turn Me On" suona invece come un dolce e provocante invito che prepara abilmente la scena alla spavalderia sexy di "Here We Are", mentre in "Rainy Zurich" è King a prendere il comando delle operazioni con un fraseggio pianistico straordinariamente delicato e uno storytelling elegante che danno vita a una ballata gioiosa e tenera al tempo stesso.

Nel tessuto di tutto il disco si intrecciano quelle canzoni decisamente tenebrose che regalano a "Scars and Stories" un'atmosfera di quieta intensità. Con il suo spoglio abbinamento di voci sussurrate e scarni accordi di pianoforte "Be Still" si avvicina alla grazia solenne di un inno, mentre in "The Wind" un ritmo percussivo dolcemente arrembante fa da intenso accompagnamento a un testo in cui Slade narra di un marinaio disperso in mare. Il pressante crescendo di "Run for Your Life", un altro dei pezzi di punta di "Scars and Stories", risplende di chitarre scintillanti che mettono in luce i decisi progressi registrati da Welsh come strumentista.

Anche nei suoi momenti più tenui e delicati, "Scars and Stories" è capace di librarsi in volo: una caratteristica che Slade attribuisce parzialmente alla recente riscoperta della potenza rock and roll di AC/DC e Led Zeppelin e a uno studio attento del modo in cui artisti come Bruce Springsteen e U2 sanno gestire il pubblico quando si trovano su un palco.

 

 

[fonte: sony-bmg]

 

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