andergr@und.it      Home Showbiz Recensioni CD

Green Day - Dookie

E-mail Stampa PDF

Green Day - DookieQuando uscì 'Dookie', nel 1994, il mondo riscoprì il punk. Anzi, Mtv riscoprì il punk e di conseguenza lo scoprirono, nella maggior parte dei casi per la prima volta, i ragazzini di tutto il mondo. Prima di questo disco, i Green Day erano una band praticamente sconosciuta al grande pubblico, visto che avevano pubblicato solo un paio di dischi con etichette indipendenti (dischi che arrivarono in Italia in gran parte solo dopo il successo planetario). Un punk meno profondo, forse, meno destabilizzante ma insieme più sarcastico, più divertito e divertente, più giovanile. Un disco che sicuramente ha rappresentato un punto di riferimento per quelle decine e decine di gruppi punk rock che sono nati nel corso degli ultimi quindici anni, e in particolare dal 2000 in poi. Un buon disco, pienamente godibile e bene attento a non scivolare mai nel commerciale, cosa che invece non è sempre riuscita ad altre band dello stesso genere. Tre ragazzi californiani, hanno saputo creare, con un solo album, una musica adolescenziale (negli argomenti), in cui tutti i ragazzini potevano riconoscersi, ma insieme matura (gli arrangiamenti sfiorano in qualche caso la perfezione), aggressiva (contro i genitori, contro il mondo eccetera), ma che in alcuni momenti tende a spiazzare l’ascoltatore sfociando nella ballata più acustica e melodica (tendenza che diverrà più forte coi dischi successivi e soprattutto con l'emblematico 'Good riddance',62, ',',',',',',',',',',',',',',',',','). La musica e i testi sono spesso molto simili da canzone a canzone e non manca mai un ritornello orecchiabile e quasi pop, ma la leggerezza con cui tutti questi fattori vengono mischiati fa sì che si passi sopra a questi piccoli difetti senza grandissimi problemi. Una pietra miliare del rock anni '90.

 

Arretrati

Collabora con noi!

Statistiche

 Statistiche gratis