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Coldplay - Parachutes

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Coldplay - ParachutesQuello che proponiamo questo mese è un disco piuttosto recente, che però merita sicuramente a detta di tutti, anche a distanza di così pochi anni dall’uscita, un posto d’onore tra gli album più belli della storia della musica. Parachuttes è il disco d’esordio di un gruppo che sarebbe diventato a breve una delle realtà più importanti nella scena musicale internazionale: i Coldplay. Ed effettivamente è un album bellissimo, completo, emozionante, coinvolgente, toccante. Cos’altro si più desiderare di più da un disco. Se conoscete i Coldplay (e penso che più o meno tutti abbiano sentito almeno una volta uno dei loro pezzi) di sicuro avrete già inquadrato anche il genere di musica di cui stiamo parlando, quindi se vi aspettate un rock allegro e scanzonato e ritmi trascinanti di sicuro questo non è il disco che fa per voi. In compenso in questo lavoro troverete atmosfere cariche di sentimenti e di emozioni, suoni tipicamente british e una vena molto marcata di malinconia. Sicuramente è stata una scelta molto coraggiosa proporre brani così poco commerciali in un disco d’esordio, ma quando il talento c’è ed è così evidente ci si può permettere veramente di tutto. Di sicuro è il lavoro più malinconico della band, il più introspettivo, e probabilmente anche il più riuscito e completo del gruppo. Infatti benché gli altri album siano anche un pelo più positivi e maturi sia dal punto di vista tecnico che da quello compositivo, le atmosfere in cui l’ascoltatore viene catapultato dal momento in cui inserisce il cd nel lettore sono uniche e irripetibili: sembra di essere trasportati in un altra dimensione, un mondo parallelo, ben rappresentato anche nei vari video che hanno accompagnato l’uscita dei singoli estratti dal disco, in particolar modo quelli di“Yellow”, primo estratto, e “Trouble”, che sono anche due brani tra i più belli del disco insieme a “Don’t Panic”. Arrangiamenti semplici e puliti, poco invadenti, appena accennati: chitarra acustica, leggerissime percussioni e piano (che diventa elemento dominante in Trouble), in cui la voce particolarissima di Chris Martin si inserisce e si mescola sapientemente diventando essa stessa strumento, creano armonie perfette e canzoni che volano via leggere ed eteree. Un capolavoro.

 

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