andergr@und.it      Home Showbiz Recensioni CD

R.E.M. - Lifes Rich Pageant

E-mail Stampa PDF

R.E.M. -  Lifes Rich PageantIl disco che consigliamo questo mese è un disco dei R.E.M. forse tra i meno conosciuti al grande pubblico, e che naturalmente rientra nel “periodo IRS” della band, visto che i pezzi di questo periodo sono quelli racchiusi nella raccolta “And I feel fine” nei negozi da questo mese. L’LP è datato 1986 e si intitola “Lifes Rich Pageant”, letteralmente ‘il ricco scenario della vita’ e sia nel titolo che nella musica riflette a pieno la positività del momento attraversato dalla band, e l’atmosfera distesa e rilassata che si respirava in sala d’incisione durante la lavorazione dei pezzi. All’ epoca i R.E.M. erano ancora pressoché sconosciuti nel vecchio continente, mentre negli Stati Uniti avevano già un loro ristretto seguito, ma avevano bisogno di un album che gli desse la spinta necessaria per raggiungere il grande pubblico. Decisero allora di affidare la produzione del disco a Don Gehman, noto per confezionare solo lavori rock da alta classifica. Inizialmente titubante nell’accettare l’incarico, forse perché riteneva il sound dei R.E.M. ancora un po’ troppo distante dai gusti della massa, cambiò idea dopo aver incontrato il gruppo e ascoltato un po’ di materiale che avevano già pronto e in particolare un demo di “Fall on me”. Il risultato è ottimo: un bell’album rock, più pop e commerciale (nel senso nobile dei termini) rispetto ai precedenti lavori, duro e diretto, con ritmi serrati e un suono potente, con una valorizzazione del suono della batteria, molto presente ma mai invadente, e con un perfetto intreccio di suoni acustici ed elettrici per quanto riguarda le chitarre. Stipe inizia un evoluzione per quanto riguarda la scrittura dei testi che si fanno più chiari e immediati, meno simbolici ed enigmatici che in passato, in cui l’ironia gioca un ruolo fondamentale, e in cui per la prima volta compaiono temi di carattere più dichiaratamente politico, come in “The flowers of Guatemala”, il pezzo più malinconico dell’album insieme a “Swan Swan H”, anche se nel finale decolla e si fa più solare e allegro, che tratta appunto il problema delle ingerenze statunitensi in Centro America, e fa la sua comparsa anche il tema dell’ecologia. In “Fall on me”, primo 45 giri estratto dall’LP, si parla di piogge acide e del difficile rapporto tra progresso e salvaguardia del territorio, tema che viene ripreso anche un altro pezzo, “Cuyahoga”. Aprono il disco due brani marcatamente rock con sfumature punk, “Begin the Begin” e “These Days”. Da segnalare inoltre una perla di rara bellezza come “I Believe”, che unisce suoni country, rock e punk, e “Superman”, prima cover (dei Clique) inserita dai R.E.M. in un LP e cantata dal bassista Mike Mills.

 

Arretrati

Collabora con noi!

Statistiche

 Statistiche gratis