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James Blunt - All the Lost Souls

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James Blunt - All the Lost Souls Siamo alla resa dei conti per il talentuoso cantautore britannico James Blunt. Si sa, il secondo album per i musicisti è la cartina tornasole per capire se la stoffa c’è sul serio e quindi se la carriera continuerà o no. Certo, forse sarebbe comprensibile anche sentirsi un po’ sotto pressione dovendo bissare il successo di un disco d’esordio che ha venduto qualcosa come 10 milioni di copie in tutto il mondo. Però Blunt è riuscito a mantenere i piedi per terra e ha sfornato un onesto lavoro, “All The Lost Souls”, che sicuramente non deluderà le aspettative di quelli che hanno amato il suo “Back To Bedlam”; replicare il successo di quest’ultimo sarà un’impresa titanica, ma le carte in regola ci sono tutte! Lo stile e le atmosfere sono più o meno le solite, chitarre acustiche, piano, e una voce che sembra creata apposta per rendere al meglio il clima malinconico del disco, aperto dal buon singolo “1973”, ma che poi a mio modesto parere (almeno al primo ascolto) stenta un po’ a decollare. E’ solo dal quarto brano “Some Mistake” che il disco ritrova quel di più che aveva contraddistinto Bedlam, con picchi significativi in “Carry you Home”, per me il pezzo più valido del disco, “I Really Want You” e la piacevolissima “Shine On”. Insomma, un buon lavoro.

 

Arretrati

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