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Gorillaz - Plastic Beach

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Gorillaz - Plastic Beach Che cosa succede quando una cartoon band si trasforma da fumetto in una cosa reale? Dodici anni fa, quando Damon Albarn ha inaugurato il progetto Gorillaz, sembrava oiù che altro il tipico capriccio di una rock star annoiata. Invece, sulla lunga distanza, il progetto Gorillaz si è dimostrato una scommessa vinta su tutti i fronti, mediatico, artistico e commerciale. Tre album di grande successo hanno lanciato la cartoon band verso il successo planetario, in particolare negli Stati Uniti, dove le vendite dei primi due album dei Gorillaz hanno superato le vendite dell'intero catalogo dei Blur. Lo spessore artistico della musica dei Gorillaz ha fatto sì che la band potesse essere annoverata nell'albo dei grandi gruppi a livello mondiale, apprezzati dal pubblico e stimati dai colleghi in carne ed ossa che sgomitano per collaborare con loro. Cosa che è successa anche per quest'ultimo Plastic Beach, che vanta tra le guest star, coma al solito, nomi di altissimo livello. Un ottimo album di canzoni che va approcciato assaporandone la fattura e soprattutto la varietà delle singole tracce e mettendo in secondo piano la continuità dell'opera. A livello sonoro c'è un evidente filo conduttore (i synth vintage, le chitarre sixties...) ma la scelta di affidare quasi tutti i pezzi a cantanti diversi (con esiti quasi sempre ottimi) va letta attraverso l'intenzione di creare una successione di piccoli gioielli pop, piuttosto che un album compatto. Un disco godibile, estivo , con una gran quantità di pezzi azzeccati e poche cadute di stile.
 

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