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Dave Gahan - Hourglass

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Dave Gahan - HourglassDave Gahan è in pausa dai Depeche Mode e ne approfitta per dar sfogo alla sua creatività, forse un pelo repressa nella band in cui canta da oltre 25 anni. In realtà sappiamo bene che i malumori degli ultimi anni sono stati proprio determinati da Martin Gore, accusato da Gahan di non lasciare spazio alle idee degli altri. E così il buon David, dopo Paper Monsters ci riprova con questo Hourglass (clessidra), realizzato proprio in combutta con i due turnisti che hanno accompagnato i Depeche nel lungo tour mondiale dello scorso anno, ovvero Christian Eigner (batteria) e Andrew Phillpott (chitarra). Hourglass è un buon disco, piacevole, con alcune punte davvero di buon livello. Il problema è che suona come un disco dei Depeche Mode senza arrivare mai alle vette di un disco dei Depeche Mode. Seppure molto meglio di Paper Monsters (è meno introverso, meno forzato nel cercare di smarcarsi dai Depeche Mode dandosi una propria identità), Hourglass non decolla mai sul serio. Da apprezzare e da godere su tutte Deeper and Deeper e il singolo Kingdom, oltre all’apertura di Saw Something, ma per il resto ci sono un sacco di mezze canzoni che s’affidano più che a vere e proprie idee musicali a un sound già ben conosciuto e soprattutto ben riconoscibile, quello dei Depeche Mode, appunto.

 

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