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Keane - Under the Iron Sea

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Under the Iron SeaCaparezza in uno dei suoi singoli diceva che “il secondo album è sempre il più difficillé nella carriera di un artista”; quanta ragione aveva, quanta gente dopo un travolgente successo è inciampata sul secondo album ed è sparita definitivamente. Tranquilli non è il caso dei Keane: almeno, a me personalmente questo disco è piaciuto, probabilmente molto poco estivo, meno immediato e radiofonico rispetto al precedente “Hopes and Fears”, ma sicuramente molto intenso ed emozionante, in ogni caso da apprezzare i Keane per il coraggio di questa scelta. Qualche continuità col passato la troviamo in pochi pezzi, in stile più tipicamente brit-pop, tra cui il piacevolissimo singolo di lancio “Is it any wonder?”, la ottima “Leaving so soon”, “Crystal Ball” e “The frog prince”, ma a farla da padrone nel disco sono le atmosfere tipicamente autunnali, più cupe e introspettive, tra cui risalta una bellissima “Hamburg song”. Peccato per il piano forse un po’ troppo sacrificato, ma nel complesso direi che la prova del secondo album è superata con buoni voti.

 

Arretrati

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