Forse, come al solito, i critici più feroci sono proprio i fan più affezionati: mi è capitato di sentire e leggere diversi commenti un po’ troppo severi a mio parere su questo lavoro dei Muse “Black Holes & Revelations”. Ci sono quei gruppi che vengono accusati di “tradire” il loro genere nel corso degli anni; quante volte si sentono frasi del tipo “non sono più quelli di una volta” oppure “ci vorrebbe un ritorno al suono degli esordi”, Ci passano gruppi importantissimi, come RHCP, Green Day, R.E.M. Ecc... Non è di sicuro questo il caso dei Muse che sono sempre rimasti coerenti al loro genere, quello è il loro suono, e quello troverete nel disco, niente di particolarmente innovativo o originale, ma comunque un buon disco rock. Proprio di questo forse si lamentano i fan, di una mancanza di ronnovamento. Insomma, che difficile la vita della rockstar! E’ umanamente impossibile accontentare sempre tutti: bisognerebbe trovare la giusta mediazione tra continuità e innovazione. Più facile a dirsi che a farsi. Comunque un buon album per i Muse, se avete apprezzato i loro dischi precedenti amerete anche questo!
