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Intervista ai Fine99 - a cura di Bugs!

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Ciao ragazzi, e grazie per aver trovato un po' di tempo per noi. Partiamo da una breve cronistoria del gruppo? Come si è formata la band, evoluzione della line-up...

La band si è formata 15 anni fa con diversi componenti e un attitudine ska punk, poi negli anni e con il cambiare della line up ha avuto un'evoluzione che ha portato il gruppo ad essere quello che è ora, ogni componente che se ne è andato o si è integrato ha aggiunto le sue influenze e il suo stile.

I Fine99 esistono da parecchi anni. E il sound del gruppo si è evoluto tantissimo in questo lasso di tempo. Ci raccontate un po' di queste diverse fasi che hanno caratterizzato la vostra carriera? Quali sono stati gli elementi scatenanti di questa rivoluzione?

Ma non parlerei di fasi è stata direi una naturale evoluzione, e una presa consapevolezza che si poteva creare qualcosa che forse ancora manca alla musica italiana.

C'è una costante rispetto a quindici anni fa? Qualcosa che è rimasto immutato, un elemento di continuità.

L'unica costante credo sia la capacità di non prendersi mai troppo sul serio e la voglia di divertirsi e sperimentare.

I vostri punti di riferimento? Passati e presenti. Sono cambiati anche quelli? C'è qualche gruppo a cui vi sentite di dover qualcosa o a cui vi sentite più vicini come modo di suonare?


Beh è molto difficile da dire, siamo 6 persone che ascoltano musica diversa e artisti diversi, e forse questo è stato molto positivo nelle fasi compositive.

Abbiamo detto che in questi anni siete cambiati parecchio. Il vostro pubblico si è evoluto insieme a voi? Chi vi seguiva 15 anni fa vi segue tutt’ora? Come hanno preso i vostri fan della prima ora tutte queste novità nel corso degli anni.

Nonostante l'evoluzione del gruppo penso che abbiamo una sonorità che ci contraddistingue facilmente, e che è il "sound" dei Fine99, quindi gli ascoltatori sono pressochè gli stessi, e grazie al cielo se ne sono aggiunti tanti altri.

Tra l'altro in quindici anni ne avrete macinati di chilometri per suonare in giro, e avrete calcato centinaia di palchi. Quant'è importante la dimensione live per crescere e maturare come musicisti e per guadagnare affiatamento come gruppo?


Il live è la cosa più bella per noi, e penso anche per il pubblico... ci divertiamo, saltiamo e facciamo saltare, ci piace coinvolgere il più possibile il pubblico e a volte pure le band con cui suoniamo, a volte gli addetti ci criticano perchè si esagera....perche vengono lanciate bambole gonfiabili sul pubblico o perchè ci si fa la doccia a colpi di bicchieri di birra durante il live...ma fa parte del gioco.

 

Qual è lo stato di salute della musica live in Italia? Molti gruppi con cui abbiamo parlato finora non ci hanno dipinto un quadro roseo della situazione. Ci sono spazi adeguati e sufficienti per suonare e farsi conoscere?

Beh direi che non è roseo nemmeno nel resto del globo, e qui in italia , che è sempre stato un fanalino di coda, non va sicuramente meglio. La storia è sempre la stessa, pochi locali, pochi spazi, band che si fanno la guerra tra di loro invece che collaborare e molta invidia.

Veniamo al vostro ultimo album, "Fino alla fine" che è uscito da qualche settimana. C'è un sacco di roba nel disco, tante sonorità diverse (c'è anche dell'elettronica), tanta sperimentazione, e viene fuori una gran tecnica e un grande affiatamento. Come sta andando? Quanto siete soddisfatti di questo lavoro? Sicuramente è un disco di cui andare fieri.

Ne andiamo fierissimi, perchè il lavoro è stato tanto e lungo ci ha impegnati per più di un anno tra preproduzione e produzione effettiva e penso che ci rappresenti pienamente.

Com'è nato l’album? Chi scrive i pezzi? E qual è l'apporto del gruppo?


E' nato nella maniera più naturale e semplice possibile, un po' in sala prove partendo da riff che ci piacevano, un po' da basi di elettronica buttate giù in studio. Quello che ci suonava bene restava, il resto veniva scartato. Questo è accaduto tra agosto e settembre 2010, immediatamente dopo la chiusura del mini "tour" del vecchio album, avevamo in mente cose nuove e volevamo provarle subito.

Il lavoro in studio invece come si svolge? Quanto cambiano i pezzi tra la prima stesura e la versione definitiva?

Noi abbiamo la grande fortuna di avere un buono studio, tutto nostro e questo ci ha permesso di lavorarci molto soprattutto in fase compositiva. Quando siamo partiti con la preproduzione sapevamo quello che volevamo; creare qualcosa che fosse più personale ed evoluto del vecchio album ed avendo la massima libertà di poterci mettere tutto quello che volevamo e cosi è stato. Le pre ci piacevano molto, e come dice Mele (alla batteria) "suonavano bene" e siamo partiti con la produzione vera e propria. In 2 giorni abbiamo registrato le batterie al "living room" di IndieBox e il giorno dopo eravamo nel nostro studio a fare il track del resto. La produzione dell' album è durata un anno e molto del tempo lo abbiamo speso per le voci (Fisty è molto pignolo, oltre che molto lento a scrivere i testi....haahhaha), è stato un lavoro molto duro che per un anno, tutte le notti, festivi compresi ci ha occupati. Tra pre e versione finale non è cambiato molto, solo qualche arrangiamento; la cosa che ha stravolto i pezzi sono state le voci, dato che in pre non le avevamo nè composte nè ragionate.

Con quale criterio avete scelto i pezzi da inserire nella tracklist del disco. C'è del materiale che è rimasto fuori? Sapete già nel caso se e come verrà riutilizzato?

Semplicemente quelle che ci piacevano di più, ovviamente sono rimasti fuori 2 o 3 pezzi, ma non credo che verranno utilizzati....se non ci sono vuol dire che qualcosa non funzionava e quindi non funzionerebbe nemmeno tra qualche mese , non credi?!

Sì, sicuramente, anche se non credo sia una cosa così automatica. Ogni album fa storia a sé, quindi magari quello che non andava bene per un disco può essere perfetto per un altro. La storia del rock è piena di capolavori ripescati dal cassetto dei pezzi scartati. Comunque, tornando a noi, toglietemi una curiosità al volo. Spendiamo due parole sulla traccia 99 del disco. Che mi dite? Un tributo, devo dire piuttosto inaspettato quello ai Bee Hive...

Questa è una cosa che è nata per caso, durante il tracking alcuni di noi per passare il tempo navigavano in internet, ed hanno trovato un video divertentissimo, una parodia dei bee hive 20 anni dopo.... da lì è nata la malsana idea... e il giorno dopo il pezzo era già registrato.

L'uscita dell'album è stata accompagnata da un'operazione di marketing molto interessante che coinvolge a 360° il packaging del cd, bellissimo, e soprattutto il video del primo estratto dal disco, "Carillon", un vero e proprio cortometraggio horror con tanto di trailer che ne ha anticipato la pubblicazione su youtube. Com' è nata tutta la cosa?

E' nata dall'idea del regista (Ludovico Galletti) che ci ha spiazzato, il brano parlerebbe di una rapina andata male, lui invece l'ha vista in chiave horror, l'idea ci è piaciuta e lo abbiamo realizzato....5 giorni di riprese trucco pesante, freddo, pioggia, sangue finto e comparse che correvano per il set: una bellissima esperienza!

Una sorta di operazione di marketing virale che vede il web come assoluto protagonista. Qual è il vostro rapporto con la tecnologia? E' innegabile come negli ultimi anni realtà come myspace, facebook, youtube o iTunes abbiano rivoluzionato il modo di diffondere e di fruire la musica, specialmente quella indipendente.

Se stai in questo campo , quello della musica, che ti piaccia o no se vuoi farti conoscere, è il modo più semplice e veloce.

A proposito, vantaggi e svantaggi dell'essere indipendenti?

I vantaggi sono legati alla libertà totale di espressione e alla gestione delle tempistiche, gli svantaggi sono legati al fatto che devi nuotare controcorrente tutti i santi giorni per poter emergere, e non per soldi, ma perché sai che hai molto da dimostrare come artista, e vuoi che tutti sentano quello che hai da proporre.

Progetti a breve e lungo termine?

Progetti ne abbiamo tantissimi, i più imminenti è la registrazione del nuovo video, e suonare suonare suonare su ogni palco, dal più piccolo al più grande, e tutto questo divertendoci come se fosse la prima volta.

Grazie mille per la disponibilità e un grosso in bocca al lupo per tutto.

 

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