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Wallcrush

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Nome Gruppo: Wallcrush (…si legge uollcrash!)
Nato a: Cagliari
Nel: … 2003/2004.
Genere: Rock “contaminato”…soprattutto dal punk

Componenti:
Marco Porrà: Chitarra /voce
Davide Pisanu : Chitarra solista/ cori
Andrea Tronci: Basso/Cori
Marco Costa: Batteria

Età Media Componenti: 23 anni

Precedenti:
Disco autoprodotto “Wallcrush”;
Piccoli concorsi e contest per band emergenti, da ricordare quello di Ruinas e quello del Transilvania.
Partecipazione alla compilation “Sardegna Punk Rock”;
Esibizioni live in diverse zone dell’isola, ma soprattutto del Cagliaritano;
Primo disco ufficiale in uscita prevista per Ottobre 2010 per l’indie label Copro Records.

Segni Particolari:
Essenzialmente facciamo rock! Rock all’americana, non certo all’italiana, e non solo (ovviamente!) per la scelta di cantare in inglese.
Se dovessi essere ultra conciso, direi che ci piacciono i riff,le canzoni che fondono melodia e tanti altri elementi. Ci piace che le canzoni dei Wallcrush non siano fatte “con lo stampino” e quindi vogliamo esplorare tanti diversi metodi compositivi. Dalla prevalenza del riff al ritornello melodico…
Per capirci, ci può essere l’assolo ma non in ogni canzone; il ritmo punk ma non in ogni canzone; il riff “orecchiabile” ma non in ogni canzone….e così via.


Innanzitutto ciao e grazie per aver accettato il nostro invito. Per cominciare vi chiediamo di parlarci un po' di voi. Raccontateci come è nato il gruppo. Come e dove vi siete incontrati, quando avete deciso di suonare insieme, se avevate alle spalle altre esperienze musicali ...

Marco Porrà: Innanzitutto ringrazio io voi, a nome di tutta la band. Parlerò io per tutti, per motivi di praticità.
Io e il batterista (mio cugino!) suonavamo con un altro nostro amico ma cercavamo gente più motivata. Dopo un live fatto con un’ altra band, mi avvicinò Davide (per tutti noi Piza!)…così lo conobbi! Era davvero un rompiscatole all’inizio, ma dopo un po’ mi presentò un suo amico bassista e lì nacque il primo nucleo dei Wallcrush. La voglia di fare musica nostra esplose da subito. Oggi siamo sempre gli stessi, è cambiato solo il bassista, Andrea, che è con noi già da un paio di annetti.
Andrea suonava con marco in un altro gruppo (di cui ora marco non fa più parte)…e così si è scoperto che suona la chitarra, ma anche la batteria e il basso!! E inoltre ha davvero una gran voce! Appena fatte queste scoperte è stato subito ingaggiato come bassista/corista e ci ha mostrato da subito la voglia di impegnarsi.
Prima dei wall, ognuno di noi aveva più o meno altre esperienze. Da me e marco che suonavamo punk, a davide che (pur essendo metallaro al tempo) suonava in un gruppo folk!

Volete farci un breve riassunto delle tappe fondamentali del vostro percorso musicale fino ad oggi?

Il gruppo nacque quando avevamo 16/17 anni. Il primo anno l’abbiamo praticamente passato a suonare in sala, godendo semplicemente del “fare musica insieme”. Nonostante sapessimo che non ci bastava, ci vollero un bel po’ di mesi per fare il primo live, se non ricordo male.
Dai live sempre più numerosi, siamo passati alla voglia di incidere i nostri pezzi, e lì nacquero le prime demo e successivamente il primo cd autoprodotto.
Poi gli ultimi due anni: aver iniziato a lavorare con Carlo Bellotti e la sua agenzia di manadgement “Alkemist-Fanatix” è stata la cosa migliore fino a oggi.
Grazie a loro siamo cresciuti, abbiamo capito come promuoverci meglio per crescere e gli investimenti che devono esser fatti…
In pratica ci hanno fatto capire che un contratto discografico non è mai una garanzia, soprattutto se si parla di realtà indipendenti (eh si, non abbiamo un contratto con la Universal…).
Non solo! Il confine tra “autoproduzione” e “sotto contratto” è comunque molto sottile….

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente legati?

Tanti momenti divertenti sono impressi nelle nostre teste e non solo! Fino a qualche anno fa , avevo l’abitudine di fare una sorta di “diario di bordo” per tutti i live dei Wallcrush….ce ne succedevano veramente di tutti i colori… spero di riuscire il prima possibile a riprendere il diario! Era davvero esilarante!
Per quanto riguarda il momento “importante”, direi l’incisione del primo disco…ufficiale.
Abbiamo imparato molto ed è stata forse la prima esperienza “””professionale”””(molte virgolette…)

Ci sono dei gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale e ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze diverse? E nel caso, come si conciliano?

Come tutti, ci sono dei gruppi ai quali ognuno di noi è particolarmente affezionato.
Credo che solo col tempo si capisca quanto sia importante avere influenze diverse, a livello personale e di gruppo. Ci piace il rock, i suoni distorti, i ritmi veloci…questi sono i punti di incontro, ma sono altrettanto presenti (e meno male!) i “punti di scontro”.
E’ giusto che ci siano. Infatti, accontentare tutti dopo aver finito la stesura e l’arrangiamento di un pezzo, è davvero appagante.

Leggo sul vostro profilo: "WALLCRUSH - letteralmente "Distruzione del muro" sta a significare la voglia di spaziare e di rompere i "muri" che separano i diversi generi musicali". Quindi, facendo finta che io non abbia ascoltato i vostri pezzi, come potreste cercare di spiegarmi a parole la vostra musica?

…si sa che una domanda del genere posta a qualsiasi band potrebbe avere una risposta di sedici pagine.
Ma sarò breve: ci piace la diversità. Ci piace che la differenza tra le tracce sia evidente.
Ovviamente tutto ha un filo (secondo noi) logico! Se facessimo un pezzo jazz subito seguito da uno hip hop, forse sarebbe eccessivo… Ma tutto quello che cerchiamo di fare è creare un nostro stile attraverso molteplici influenze, come penso ogni band dovrebbe cercare di fare. Restiamo ovviamente nell’ambito rock/punk.
Penso che la musica sia troppo diversificata e troppo ricca per non cercare di cogliere tutti ,ma veramente tutti, gli spunti che può darci. Credo che l’arte in generale, sia semplicemente riciclaggio e interpretazione;quindi più “cose” metti nel tuo contenitore, più uscirà un prodotto “ricco”…
Nel nostro primo disco in uscita “The simple way” ci sono pezzi pop-punk, punk rock puro, rock ballad, ogni tanto si può sentire qualche riffettino metal…
E’ possibile che nei prossimi dischi (augurandoci di farne tanti altri!) queste differenze siano ancora più palpabili.

Come lavorate sui vostri pezzi? Come nasce un'idea e come la sviluppate? Come vi dividete il lavoro? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto...

Immagini bene! Di solito, io mi occupo della composizione, ovvero della creazione da zero del pezzo.
Una volta che lo presento agli altri, viene il lavoro altrettanto importante dell’arrangiamento. Ognuno di noi cerca il modo per suonare il pezzo…a volte proponendo modifiche sostanziali.
No, non siamo sempre d’accordo su tutto, ma come accennavo prima, finire completamente un pezzo e soddisfare tutti è un traguardo davvero bello da raggiungere.
Fortunatamente a volte il pezzo piace così com’è e il lavoro dell’arrangiamento viene istintivo e immediato.

Com'è il vostro rapporto con il mondo della discografia? Avete un contratto, siete in cerca..? Oppure siete convinti sostenitori dell'autoproduzione, che lascia la più totale libertà d'azione, ma che comporta inevitabilmente anche degli investimenti personali?

Noi abbiamo un contratto, firmato circa un anno fa con la Copro Records, ma la nostra è una co-produzione.
E’ una domanda alla quale è davvero difficile rispondere. Sicuramente con la crisi del disco, le case discografiche non offrono più le stesse garanzie di una volta…
D’altronde abbiamo sempre pensato che per quando in decadenza, potessero fare meglio di noi, da un punto di vista promozionale in primis. Il fatto è che , come accennavo prima, spesso si pensa che la casa discografica ti ammortizzi completamente le spese…ahimè…per ora non è stato assolutamente così.
In termini pratici, ci siamo pagati fotografo, grafico, registrazione…
La casa discografica si occupa delle spese di stampa e della promozione e a noi va bene così.
Credo che il contratto tipo “paghiamo tutto noi, tu pensa a suonare” sia parte del mondo delle major…quindi per ora molto lontano.
Di sicuro optiamo per costruirci una carriera attraverso le case discografiche, ma è ancora troppo presto per avere delle idee certe. Magari dopo questo disco cambieremo idea, chissà.

In molti sostengono che la discografia come l'abbiamo intesa fino ad oggi, specialmente per quanto riguarda gli artisti emergenti, sia destinata a scomparire a breve. Che il futuro siano le licenze Creative Commons, cioè mettere a disposizione degli utenti gratuitamente le proprie opere autoprodotte, crearsi grazie a questo sistema un ampio bacino di pubblico, e poi cercare di rientrare dei costi attraverso i live, il merchandising oppure cercandosi degli sponsor. Voi come lo vedreste un panorama del genere?

Sicuramente ormai bisogna arrangiarsi! Una volta uscito il disco , prenderemo le nostre decisioni.
In generale, non credo sia giusto regalare totalmente un proprio lavoro.
Certo, dovremo ingegnarci, fare delle promozioni, regalare canzoni…ma assolutamente non interi dischi!
Però voglio essere ottimista. Credo che ci sia ancora gente (anche se molto poca) disposta a pagare (poco!) per avere un prodotto fisico, un libretto, i testi…e in ultimo supportare una band. Vuoi mettere con un mp3 freddo e senz’anima??? D’altronde, tutti scaricano…

Tocchiamo un altro tasto importantissimo: i live. Il momento dell'esibizione dal vivo penso che per un musicista sia qualcosa di fondamentale, un irrinunciabile momento di crescita e di confronto. Ultimamente si dice che a discapito della crisi del mercato, la musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Questo vale solo per i grandi nomi o riguarda tutti i musicisti in generale? Ci sono gli spazi adeguati e sufficenti per proporre la propria musica dal vivo? Com'è la situazione in Italia basandoti sulla vostra esperienza personale?

Il concerto dal vivo è fantastico. Per chi lo fa e per chi lo sente. E un’energia del genere non si può scaricare da internet…bisogna viverla!
Altri concerti invece sono molto più modesti…magari suoni e non senti una grande partecipazione del pubblico, oppure (diciamolo!) un pubblico c’è, ma è formato da poche persone…!
Chi se ne frega, l’importante è non suonare gratis o per pochissimo (non abbiamo più 15 anni!), quindi se suoniamo e ci pagano per noi è un lavoro!
Fortunatamente ci sono anche i concerti “belli”.
Mi da molta motivazione pensare che l’energia di un live andato bene non si possa “scaricare da internet”…
Mi da soprattutto speranza di poter fare solo la professione di musicista. Potrete scaricare i nostri dischi, ma sicuramente non potreste sapere com’è un concerto di una band emergente che ci mette l’anima.
Ah si, forse non l’ho detto, ma il nostro scopo è proprio quello: provarci. A vivere di musica, intendo.
Per quanto riguarda i nostri live, beh, si fa quel che si può. Si sa che le band che propongono soprattutto musica propria non hanno vita facile. Le persone, per quanto ascoltino il tuo genere, vogliono sentire cose che già conoscono. Allora, anche qui ci si adatta…senza esagerare!
Negli ultimi tempi stiamo suonando senz’altro di più, perché più passa il tempo più il tuo “giro” si allarga, ma dobbiamo ancora sperimentare scambi date con band del continente e mini tour europei.
In generale credo che senza un’organizzazione esterna (booking e altro), fare un tour SENZA RIMETTERCI sia un’impresa…anche se penso che prima o poi saremo talmente matti da provarci.
Per quanto riguarda gli spazi in Italia…dipende! Penso sia normale per una band emergente non suonare all’heineken jammin festival (nonostante vogliano farci credere che è possibile…). Il grosso delle serate si fa in spazi piccoli e poco idonei alla voglia di saltare e muoversi…ma ci si riesce anche lì!


Visto che vi abbiamo conosciuto proprio tramite myspace, non possiamo non chiedervi come giudicate il rapporto tra musica e internet. Grande risorsa o problema con cui fare i conti? Sicuramente per una giovane band il web, e in particolare i social network o le web radio, sono una grandissima opportunità per crearsi visibilità. Cosa ne pensate della questione?

Credo che internet abbia tanti pro e contro. Assolutamente da sfruttare, tramite web radio e social network, ma, come dicevamo prima, enorme contenitore dal quale tutti scaricano.
Bisogna essenzialmente stare al passo coi tempi e credo che ogni musicista di oggi debba sfruttare internet senza tendere a “regalare” troppo.

Internet in un certo senso forse oggi sopperisce in parte anche quello che in teoria dovrebbe essere il ruolo di televisione, radio e carta stampata, che devono parlare sì dei grandi artisti affermati, sarebbe un utopia immaginare la situazione diversamente, però forse potrebbero cercare ogni tanto di far conoscere e lanciare anche qualche realtà un po' diversa. Cosa ne pensate dei media tradizionali? Qual è il vostro rapporto con loro?

Purtroppo, la televisione ha ancora un ruolo magico nei confronti delle masse, ed è ancora in netto vantaggio rispetto a internet. Ma Internet , con tutti i pro e i contro, è quel luogo dove tutti possono trovare quello che vogliono LORO, non quello che gli si vuole propinare.
Credo che però si debba essere ottimisti. Su rock tv e persino su mtv ci sono tante iniziative che mirano a far conoscere le band emergenti…il problema maggiore non è chi ci pubblicizza o come ci si pubblicizza…è che siamo davvero tanti! E’ una enorme giungla in cui bisogna solo cercare di estendere tanti tentacoli e internet è uno dei più facilmente raggiungibili.
Per quanto mi riguarda, la televisione ora è davvero raro che la accenda…con lo streaming…chi ce lo fa fare?

In ogni caso fare musica di un certo tipo al giorno d'oggi magari può essere difficile ma non impossibile se c'è la passione e la voglia di fare. E soprattutto a dispetto di un sistema che molto spesso non aiuta e non valorizza la creatività e la bravura, devo dire che al momento abbiamo una scena underground in gran fermento: si stanno affacciando alla ribalta tantissimi gruppi con un gran potenziale. Questo è un segnale positivo. Vuol dire che i musicisti comunque non si lasciano scoraggiare da questa situazione. Vuol dire che c'è tanta gente che fa musica esclusivamente per il piacere di fare musica, di comunicare qualcosa agli altri. E queste secondo me è una grandissima cosa. No?

Assolutamente. Come dicevo prima, siamo davvero in tanti.
Tanti che fanno musica, chi cercando di seguire aspirazioni e sogni, chi per il gusto di farla.

Leggo sempre sul vostro profilo che c'è in programma la realizzazione di un nuovo disco. A che punto siamo? C'è già qualcosa di pronto?

Si! Il disco è stato già registrato al West Link Studio di Cascina nel mese di Aprile, con i mitici Ale Paolucci e Ale Sportelli (Prozac+, Vanilla Sky,etc.) Purtroppo quando sei dentro a una realtà indipendente, i tempi sono lunghi. Abbiamo avuto qualche problema con dei mixaggi che son stati “corretti” a distanza e ora stiamo attendendo i risultati finali, ma abbiamo già sentito un paio di pezzi e siamo ultra soddisfatti!
Il disco si intitolerà “The simple way”, sarà in co-produzione con Alkemist Fanatix e uscirà per la indie label inglese Copro Records.
Hai detto “nuovo disco”…è vero, prima ce n’è stato uno autoprodotto, ma a noi piace considerare questo come il nostro primo disco ufficiale.

Voi suonate insieme già da un po', avete fatto un sacco di serate, inciso già un disco. E' importante per ogni artista crescere e maturare. Come vi trovate cambiati nel corso del tempo?

Ovviamente siamo cresciuti tanto. Abbiamo capito che la nostra non è una semplice passione e che siamo disposti a cercarci lavori esterni per poterci autofinanziare. Siamo ancora giovani e i soldi non abbondano, quindi ci si arrangia come si può.
A livello artistico, ribadisco l’importanza delle diverse influenze e della voglia di evolversi. Il disco che uscirà ci rispecchia per quello che siamo ora, ma sento che potremo ancora cambiare.

Progetti a breve termine?

M.P.:Il disco per ora ha priorità assoluta. Per il resto, suonare come ,dove e quanto è possibile.
Dalle parti di Alkemist si vocifera anche di un mini tour in Inghilterra per promuovere il disco…speriamo sia possibile, sarebbe un’esperienza fantastica!
Ah, importanza assoluta anche fare il nostro sito ufficiale, che speriamo veda la luce tra pochi mesi.

Grazie di tutto e un grosso in bocca al lupo per la vostra carriera.

M.P.: Grazie mille a voi di Andergraund a nome di tutti i Wallcrush! Speriamo di poterci risentire per l’uscita del disco.
Per tutti coloro che volessero conoscerci, per ora sono disponibili delle demo su
www.myspace.com/wallcrush. Siamo anche su facebook. A breve il sito internet.
Ciao a tutti!

Per info: www.myspace.com/wallcrush

 


 

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