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Calipson

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Nome Gruppo: Calipson
Nato a: Torino
Nel: novembre 2008
Genere: calypso

Componenti:
Voce e Tromba: Janier Isusi Porrez "El Susundungu"
Percussioni: Vito "El Puro" Miccolis
Contrabbasso e Basso Elettrico: Enzo Mesiti "Forever"
Chitarra: Nucho Nobile "Montoya"
Percussioni: Juan Carlos Calderin "El Caldero"
Piano: Tony "Record" Velardi

Età Media Componenti: 35 anni

Precedenti:
Sotto il nome di Tribà hanno licenziato 3 album: Distanze, Camminando, Ritmo Criminal (Target-Sony). Quest'ultimo, grazie ai singoli “Mama insegnami a ballar” e “Io sono il re”, ha raggiunto le classifiche di vendita nazionali e quelle di gradimento di alcuni paesi europei.
Diverse sono state le apparizioni televisive nei maggiori show nazionali, per citarne alcune, Domenica In (Rai 1), Buona Domenica (Canale 5), Miss Italia (Rai 1), Gli Oscar del Calcio (Italia 1), e nelle migliori trasmissioni radiofoniche nazionali, Dj Time e Tropical Pizza (Radio Dj), Caterpillar (Radio Rai 1) e tante altre.
L'attività live è sempre stata il vero punto di forza della band, che l’ha vista partecipare in diversi festival nazionali e internazionali, tra i quali: Sanremo Estate, Tora Tora, Arezzo Wave, Barcolana di Trieste, Pellerossa e Chicobum di Torino, Rafanass di Rovereto, diversi centri sociali tra i quali Leoncavallo a Milano, Askatasuna a Torino, Rivolta di Mestre e Pedro di Padova e altri ancora, Festival Europeo della Musica in piazza Duomo a Milano per RTL e altri ancora.
Come Calipson hanno già partecipato a festival e rassegne importanti quali: TORINO WORLD MUSIC MEETING 2008, organizzato a Torino dall’associazione culturale Musica 90; HISPANICA, STORIA E LETTERATURA TRA IVREA E SPAGNA organizzata dal Comune di Ivrea con il Patrocinio della Regione Piemonte; l’VIII edizione del FESTIVAL NAZIONALE DEL CABARET IN ROSA nel Teatro Coccia a Novara; rassegna organizzata da Musica 90 presso il CORTILE DELLA FARMACIA 2010; MTV DAYS 2010; BALLA COI CINGHIALI 2010; sono stati ospiti del programma radiofonico “Natural Mystic” su Radio Lifegate.
Attualmente il gruppo ha appena finito di registrare un brano con Bunna, cantante degli Africa Unite, presente nella compilation dedicata a Fred Buscaglione “Boom Boom Fred” divenuta una hit radiofonica dell’estate 2010 e ha concluso la sonorizzazione di un documentario finanziato dalla Regione Piemonte su Dino Pogolotti, piemontese fondatore a Cuba di un quartiere culturale che porta il suo nome e che verrà trasmesso a partire da settembre sui canali televisi nazionali.

Segni Particolari:
Ci proponiamo di recuperare un genere musicale, il calypso, nato a Trinidad agli inizi del ‘900 e che come il blues prende vita tra gli schiavi neri che lavoravano presso le piantagioni. Questo stile esplose nel 1956 quando Harry Belafonte pubblicò il suo disco “Calypso” con il successo “Banana Boat Song”.
Nel panorama italiano rappresentiamo un raro esempio di band impegnata in questo genere musicale. Il percorso di ricerca parte dall’esplorazione filologica della musica tradizionale trinidiana nei suoi primi interpreti (Mighty Terror, Lord Kitchener, Mighty Sparrow), ricercandone i colori, i suoni e la timbrica, perfino la fonetica della parola, un inglese slang zeppo di neologismi nati dall’incontro delle culture occidentali e africane.
Proponiamo uno spettacolo interamente acustico, i cui strumenti sono voce, tromba, contrabbasso, piano e set percussivo formato da cajon, bongo, congas, guiro. Le composizioni prendono spunto da alcuni classici del calypso, che si uniscono a brani originali e pezzi che già facevano parte del repertorio dei Tribà, reinterpretati in chiave calypso.

Innanzitutto ciao e grazie per aver accettato il nostro invito. Per cominciare vi chiediamo di parlarci un po' di voi. Sappiamo che il progetto Calipson è la naturale prosecuzione del progetto Tribà. Cosa ad un certo punto, a carriera lanciatissima, vi ha spinto a chiudere una parentesi e a ripartire da zero con un nuovo progetto?

Dopo gli ultimi 3 anni di lavoro intenso, la pubblicazione di 3 dischi, più di 300 concerti in tutta Italia e parte d'Europa e apparizioni televisive i Tribà si sono presi un periodo di riposo fisiologico al termine del quale si è deciso di interrompere il progetto per dedicarsi a nuovi suoni e nuove composizioni. Una parte della band ha sentito l'esigenza di esplorare nuovi generi musicali e nuove composizioni dando vita ai Calipson, mentre il cantante Boris Monterecy ha deciso di trasferirsi a Miami negli Stati Uniti per continuare la sua carriera con diverse formazioni latino americane

Raccontateci come è nato il gruppo. Dove siete incontrati e quando è maturata la decisione di suonare insieme?

Nell'estate del 2008 Vito Miccolis è stato contattato dall'associazione Musica 90 per partecipare al Torino World Music Meeting, un festival di musica etnica. In questa occasione ha sentito gli altri musicisti, tra i quali alcuni già parte dei Tribà con cui aveva già iniziato a sperimentare nuovi suoni legati al calypso e l'occasione ha dato il via al nuovo progetto.
Il festival ha dato l'occasione di rimetterci al lavoro e di portare in questo nuovo progetto le esperienze musicali che stavamo vivendo e sperimentando. Molti di noi erano interessati al bacino musicale proveniente dai Caraibi, che ha influenzato tutta la musica moderna. Abbiamo deciso di dedicarci insieme al Calypso, genere che è stato alla base del reggae e dello ska (sotto il nome di Mento in Giamaica) e che ha avuto una vasta eco negli stati uniti durante gli anni '60 e '70.
Da questa esperienza sono nati i Calipson e suonando abbiamo incontrato molti consensi di pubblico che ci hanno spinto e ci spingono a continuare con questa musica

Che valore aggiunto dà al gruppo il fatto che i vari componenti abbiano alle spalle esperienze diverse e tutte di una certa importanza?

Siamo tutti musicisti di grande esperienza e questo ci aiuta quando suoniamo sia in prova che sul palco, perché abbiamo facilità di esecuzione e velocità nel preparare i nostri pezzi, ma ben più importante è il feeling che ci lega e che ci porta a un intendimento naturale e ormai innato. Sappiamo venirci incontro e dialogare suonando, il che, oltre a essere molto importante per una formazione musicale, rappresenta soprattutto un vero piacere nel suonare insieme.

Rispetto alla musica dei Tribà come si pone la musica dei Calipson. Quali differenze ci sono?

L'attenzione si è spostato verso la musica trinidiana, ma ha mantenuto quella caratteristica di crossover già presente nei Tribà, ossia la contaminazione delle sonorità etniche con le esperienze musicali occidentali.

Volete farci un breve riassunto delle tappe fondamentali del vostro percorso musicale fino ad oggi?

Non è facile riassumere tanti anni di esperienza musicale in poche parole. Ciò che rimane costante e importante sono gli spettacoli dal vivo che rappresentano il nostro punto di forza e il miglior modo per promuovere la propria musica

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente legati?

Sicuramente il fatto di esserci ritrovati dopo anni con lo stesso entusiasmo a condividere un palco.

Quali sono i vostri punti di riferimento musicali? Immagino che tutti avrete alle spalle ascolti piuttosto differenti tra loro? Penso che questo sia anche un punto di forza. Ma questi background differenti si conciliano sempre senza problemi?

Come già detto in precedenza l'area di musicale di interesse è quella caraibica, anche se ognuno di noi ascolta e apprezza generi musicali quali il Blues, il Rock'n'roll, il Jazz. Il fatto di aver suonato in formazioni di musica Son, Rock, Ska, Flamenco, generi musicali stilisticamente molto differenti tra loro, non ha creato mai dei problemi, anzi lo consideriamo un punto di forza.

Come lavorate sui vostri pezzi?

Solitamente partiamo da un'idea melodica, insieme viene sviluppata e arrangiata e successivamente scriviamo il testo.

Un album? C'è in programma qualcosa?

Si siamo in lavorazione del nostro primo lavoro che sicuramente alla fine del prossimo inverno riusciremo a pubblicare.

Secondo me comunque il modo migliore di godersi la vostra musica è dal vivo. Il live è veramente un bel momento, non solo per il pubblico. Il palco penso che per un musicista sia qualcosa di fondamentale, un irrinunciabile momento di crescita e di confronto. E' così?

Assolutamente sì.

Che facce vi trovate sotto il palco quando suonate in giro? Qual'è il vostro tipo di pubblico? Ci sono giovani che dimostrano interesse per quello che fate? Io ho notato che la situazione è diversa da come la dipingono. Ovvero che se si propongono loro delle valide alternative ci sono ragazzi che si dimostrano interessati anche a qualcosa di diverso rispetto ai Tokio Hotel o ai Jonas Brothers. Concordate?

Pur non essendo una giovane pop-band, abbiamo un pubblico trasversale che va dai giovani che apprezzano ancora la bellezza di vedere strumenti acustici suonati senza l'ausilio di basi e campionamenti, a un pubblico più maturo e se vuoi più abituato a godere della musica dal vivo. Entrambi hanno una caratteristica in comune che è quella di saper apprezzare la ricerca musicale che in questi anni abbiamo svolto tra le sonorità che arrivano dal mondo.

Ultimamente si dice che a discapito della crisi del mercato, la musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Voi che siete più dentro all'ambiente cosa mi dite? E' davvero così? Voi probabilmente non avrete problemi di questo genere, ma secondo voi in Italia ci sono spazi adeguati e sufficienti per proporre la propria musica? Parlo in particolar modo per i giovani esordienti, o per gli artisti indipendenti.

Anche la musica dal vivo sta attraversando un periodo di crisi. Purtroppo negli anni abbiamo visto la scomparsa di alcuni festival e i palinsesti ridimensionati. Le cause sono molteplici: i tagli che l'attuale governo ha fatto alla cultura e allo spettacolo, la crisi economiche che investe il nostro paese e il mondo intero e la poca attenzione dei media e degli addetti ai lavori riguardo alcuni generi musicali.

Come giudicate il rapporto tra musica e internet. Grande risorsa o problema con cui fare i conti? Sicuramente per i giovani il web, e in particolare i social network o le web radio, sono una grandissima opportunità per crearsi visibilità. Ma in generale, cosa ne pensate del rapporto che intercorre tra internet e la crisi del mercato discografico?

Internet, in molti casi ha colmato le lacune lasciate da televisione e radio, spesso volutamente distratti nei confronti di alcuni generi musicali, dando nuove opportunità a chi non dispone di etichette, uffici stampa, management e quant'altro di far conoscere la propria musica.

Il mercato discografico come lo intendevamo fino a qualche anno fa ha un futuro o è destinato a scomparire? Nel caso qual è la sua naturale evoluzione?

Noi crediamo che più che il mercato, sia destinato a scomparire il disco come supporto fisico e oggetto; probabilmente altre tecnologie si sostituiranno ad esso.

Voi avete sempre avuto un ottimo rapporto coi media: televisione, radio e carta stampata mi pare che vi abbiano sempre supportato in maniera efficace. E' ancora così? E' facile trovare visibilità pur proponendo un tipo di musica così particolare e alternativo com'è quello che proponete voi?

No, non è assolutamente facile in questi anni avere visibilità, soprattutto quando non hai alle spalle strutture in grado di investire tanti soldi in promozione e marketing, cosa differente ai tempi dei Tribà quando erano i media a interessarsi a ciò che tu facevi.

Quanto è difficile al giorno d'oggi cercare di proporre qualcosa di diverso?

Diciamo che è più difficile...

Progetti a breve termine?

Innanzitutto la registrazione del nostro primo lavoro e continuare a proporre la nostra musica dal vivo che resta la grande vera forza dei Calipson.
Un saluto y faila siempre!!!



Per Info: www.myspace.com/calipson

 

 

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