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10 Miles Away

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Nome Gruppo: 10 miles away
Nato a: Padova
Nel: 2007
Genere: pop-punk

Componenti:
Roby (voce e basso)
Andre (chitarra e voce)
Ale (chitarra)
Stefano (batteria)

Età Media Componenti : 21 anni

Precedenti: abbiamo registrato il primo ep di 4 pezzi dal titolo “go!punk yourself” nel 2007. In seguito un altro ep di 3 pezzi nel marzo 2008. Abbiamo registrato il nostro primo album “right here right now” nell’agosto 2009 in germania.

Segni Particolari: Non vogliamo insegnare niente a nessuno. Suoniamo la nostra musica
divertendoci e tenendo sempre a mente che siamo amici prima di tutto ed e’ questo che ci rende forti.



Innanzitutto ciao e grazie per aver accettato il nostro invito. Per cominciare vi chiediamo di parlarci un po' di voi. Raccontateci come è nato il gruppo. Come e dove vi siete incontrati, quando avete deciso di suonare insieme, se avevate alle spalle altre esperienze musicali ...

Andre: il tutto e’ nato nel 2006 a Padova. Andavamo tutti alla stessa scuola superiore e accomunati dalla passione comune per la musica abbiamo iniziato a provare in qualsiasi posto utile suonando cover di green day, guns n roses, blink 182 per riuscire a trovare la nostra identità musicale. Dopo circa un anno di prove e qualche concerto qua e la abbiamo deciso di cambiare nome alla band e diventare gli attuali 10 miles away. Ci siamo chiusi in sala prove prima e in studio di registrazione poi e siamo riusciti a sfornare il nostro primo ep “go! Punk yourself”. Abbiamo tenuto una cinquantina di concerti fino a inizio 2009 quando tramite l’agenzia di managment alkemist &fanatix siamo stati notati dall’etichetta tedesca antsreet records con cui siamo tuttora sotto contratto e per la quale abbiamo registrato il nostro primo album.

C’è n un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente legati?

Stefano: il ricordo piu’ bello e intenso che abbiamo come band e’ stata la registrazione di “go! Punk yourself” il nostro primo ep. La prima esperienza in studio non si scorda mai.
Nessuno di noi era mai entrato in uno studio di registrazione prima.. Ervamo come dei bambini che vanno al luna park per la prima volta.

Ci sono dei gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale e ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze diverse? E nel caso, come si conciliano?

Ale: siamo cresciuti tutti a pane e mtv, soprattutto con green day e blink 182 come riferimento principale . Sono stati i catalizzatori che ci hanno spinti verso il nostro primo amore che e’ la musica.
Con il passare del tempo la base musicale e’ rimasta pressochè immutata anche se cambiamo la nostra playlist di continuo: spaziamo dagli all time low agli avenged sevenfold, dai boys like girls ai libertines passando per i kooks e ovviamente elio.

Come lavorate sui vostri pezzi? Come nasce un'idea e come la sviluppate? Come vi dividete il lavoro? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto...

Roby: come band non seguiamo un iter preciso ogni volta che scriviamo un pezzo nuovo..se uno di noi ha un idea da sviluppare la porta in sala prove e tutti insieme studiamo il modo migliore per costruirci sopra una nuova canzone..siamo in quattro e ognuno deve fare il suo ma cerchiamo comunque di darci una mano a vicenda. Siamo abbastanza aperti ai suggerimenti degli altri componenti..anche se e’ vero che non e’ sempre facile accettare le critiche e no, non siamo d’accordo su tutto sempre, ma siamo quattro migliori amici e quindi riusciamo a superare anche le situazioni critiche.

Com'è il vostro rapporto con il mondo della discografia? Avete un contratto, siete in cerca..? Oppure siete convinti sostenitori dell'autoproduzione, che lascia la più totale libertà d'azione, ma che comporta inevitabilmente anche degli investimenti personali?

Stefano: in questo momento siamo sotto contratto con l’etichetta tedesca antstreet record da circa un anno.
Allora autoprodurre un disco ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Il vantaggio essenziale e’ la liberta’ di espressione della band in tutto e per tutto. Produrre un album senza vincoli, e’ una cosa importante, ma possiamo affermare che questo si può fare anche con un etichetta alle spalle.
Dipende dalla fortuna che una band ha nel trovare la propria etichetta.
Il lavoro di supporto che puo’ darti un produttore ha molti vantaggi: mette a disposizione le sue idee e la sua esperienza, ti spinge ad inventare e modificare brani in base ad esigenze musicali che un orecchio esterno riesce a captare più facilmente e si fa in quattro per condividere il tuo stesso progetto , cercando di valorizzare la tua creatività e la tua identità di band. Ma noi siamo un caso un po’ particolare perchè abbiamo lavorato con un produttore tedesco molto giovane, con una mentalità un po’ diversa da quella italiana.

In molti sostengono che la discografia come l'abbiamo intesa fino ad oggi, specialmente per quanto riguarda gli artisti emergenti, sia destinata a scomparire a breve. Che il futuro siano le licenze creative commons, cioè mettere a disposizione degli utenti gratuitamente le proprie opere autoprodotte, crearsi grazie a questo sistema un ampio bacino di pubblico, e poi cercare di rientrare dei costi attraverso i live, il merchandising oppure cercandosi degli sponsor. Voi come lo vedreste un panorama del genere?

Andre: non sarebbe una brutta idea ma penso sia impossibile. Ci sono troppi interessi sotto da parte delle case discografiche che senza gli artisti emergenti di oggi, tra 10 anni sarebbero nella m°°°°. Il problema rimane comunque la mentalità del ragazzo medio italiano, che preferisce la discoteca al locale e chi non ama la discoteca e’ abbastanza pigro da stare a casa con la ragazza! Per fortuna, piano piano ci siamo creati una buona base di fans che ci segue sempre in ogni live!

Tocchiamo un altro tasto importantissimo: i live. Il momento dell'esibizione dal vivo penso che per un musicista sia qualcosa di fondamentale, un irrinunciabile momento di crescita e di confronto. Ultimamente si dice che a discapito della crisi del mercato, la musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Questo vale solo per i grandi nomi o riguarda tutti i musicisti in generale? Ci sono gli spazi adeguati e sufficienti per proporre la propria musica dal vivo? Com'è la situazione in italia basandoti sulla vostra esperienza personale?

Ale: il live e’ veramente il momento più importante per un artista, e proprio dal live si capisce chi e’ un valido musicista e chi invece non lo e’ affatto.
Per noi e’ sempre un’occasione per metterci alla prova ma anche per vivere al massimo la nostra passione per la musica. Purtroppo in Italia, c’e’ veramente poca gente che investe nella musica e questo non solo a livello di mercato, ma anche nel permettere ai gruppi emergenti di suonare ed esibirsi su di un palco.
in una visione a breve termine e’ molto più comodo chiamare una bella cover band che ti scopiazza qualche artista famoso! Anche noi abbiamo suonato cover all’inizio della nostra carriera , non lo neghiamo, ma ci siamo creati il nostro stile con l’andare del tempo! Suonare cover tutta la vita non e’ una cosa di cui andare fieri.
(si, siamo assolutamente contro le cover band)
Ma noi andiamo avanti lo stesso, più difficile e’ la strada più felice sarai al traguardo!

Visto che vi abbiamo conosciuto proprio tramite myspace, non possiamo non chiedervi come giudicate il rapporto tra musica e internet. Grande risorsa o problema con cui fare i conti? Sicuramente per una giovane band il web, e in particolare i social network o le web radio, sono una grandissima opportunità per crearsi visibilità. Cosa ne pensate della questione?

Stefano: myspace e’ uno dei pochi metodi per conoscere nuove band e per farsi conoscere. Ora anche grazie a facebook la visibilità e’ aumentata. I fan sono uno dei mezzi piu' semplici per iniziare a espandere la propria fama e siti come facebook e myspace ci permettono di avvicinarci molto ai ragazzi e di far vedere loro quello che abbiamo da proporre. E' un modo semplice e pratico per iniziare, ma a lungo andare c'e' sempre bisogno di qualcosa di più e la televisione e' il mezzo più immediato e di più facile comunicazione.

Internet in un certo senso forse oggi sopperisce in parte anche quello che in teoria dovrebbe essere il ruolo di televisione, radio e carta stampata, che devono parlare sì dei grandi artisti affermati, sarebbe un utopia immaginare la situazione diversamente, però forse potrebbero cercare ogni tanto di far conoscere e lanciare anche qualche realtà un po' diversa. Cosa ne pensate dei media tradizionali? Qual è il vostro rapporto con loro?

Ale: mi collego al discorso di prima: se non si investe nella musica non si investirà neanche nei mezzi di comunicazione per far conoscere la nuova scena italiana!
Adesso l’unico modo per raggiungere il piccolo schermo e’ attraverso questi nuovi talent show/concorsi musicali ma non e’ una cosa che ci interessa: la musica per noi e’ qualcosa di molto più grande di un semplice show con tante lacrime e poche note, e’ un modo per raggiungere e comunicare qualcosa alle altre persone, per coinvolgerle e farle sentire più vive grazie alla tua canzone.

In ogni caso fare musica di un certo tipo al giorno d'oggi magari può essere difficile ma non impossibile se c'è la passione e la voglia di fare. E soprattutto a dispetto di un sistema che molto spesso non aiuta e non valorizza la creatività e la bravura, devo dire che al momento abbiamo una scena underground in gran fermento: si stanno affacciando alla ribalta tantissimi gruppi con un gran potenziale. Questo è un segnale positivo. Vuol dire che i musicisti comunque non si lasciano scoraggiare da questa situazione. Vuol dire che c'è tanta gente che fa musica esclusivamente per il piacere di fare musica, di comunicare qualcosa agli altri. E queste secondo me è una grandissima cosa. No?

E' esattamente quello che facciamo e vogliamo fare noi. La passione e' la prima cosa in questo tipo di lavoro. Più ce n'e' meglio sarà il lavoro finale e alla fine il divertimento e' assicurato!

Allora, veniamo al sodo. Parliamo di dischi. So che è uscito da poco "right here, right now", il vostro primo album vero e proprio. Volete parlarcene un po'?

Roby: “right here, right now” e’ un album fatto da 4 ragazzi giovani per un pubblico giovane. E’ un album spensierato, allegro, che riesce ad emozionarti e a coinvolgerti.
Parla di ragazze, di amore (quello vero), di serate andate male, di persone che ti spezzano il cuore, parla di quanto sia importante per noi la musica, di come non riusciamo a farne a meno, soprattutto nei momenti più bui.
Non e’ un album registrato da un gruppo italiano che cerca di imitare un gruppo inglese, e’ un album fatto da 4 ragazzi italiani che cantano in inglese, e la differenza può sembrare sottile ma non lo e’, non lo e’ per niente.

Il lavoro in studio per preparare un nuovo disco, a grandi linee, come si svolge? Cambiano molto i vostri brani tra la prima stesura e la versione definitiva?

Andre: la registrazione in studio e' una figata! Ci si sveglia presto sapendo che l'unica cosa che farai per tutto il giorno sarà quella di suonare . Cerchi la perfezione in ogni singolo accordo e in ogni singola nota, vedi il lavoro crescere finchè non ti ritrovi con un cd in mano di cui non puoi che non esserne orgoglioso. Il lavoro del produttore sarà quello di cercare di rendere più omogeneo possibile il suono e il filo conduttore di tutte le canzoni dell'album e quindi delle differenze tra la prima stesura e la versione definitiva saltano sempre fuori.

Con quale criterio avete scelto le canzoni da inserire nel disco? Ci sono state delle canzoni rimaste nel cassetto? E nel caso che fine faranno?

Stefano: sono rimaste nel cassetto un numero di canzoni maggiori di quelle che sono finite nell'album. Abbiamo preferito sceglierle minuziosamente quelle che sapevamo avrebbero emozionato a pieno i nostri fan o raccontato qualcosa di più su chi siamo e cosa vogliamo. Altre facevano parte della playlist dell’album ma non abbiamo avuto abbastanza tempo per finir di inciderle. Quelle scartate chi lo sa...magari ci ritorneranno utili o magari saranno servite solo ad allenarci e a farci crescere in vista del futuro.

Differenze e punti di contatto rispetto al vostro precedente demo "go! Punk yourself"? E' importante per ogni artista crescere e maturare. Come vi trovate cambiati nel corso del tempo?

Ale: il primo ep mostra tutte le basi di quello che rappresenta per noi il volere fare musica, e tutto questo si evidenzia alla perfezione in “right here, right now”, un lavoro molto più minuzioso, più pensato, elaborato e con suoni sviluppati in maniera più attenta ed evidente. E' stata un'esperienza che ci ha fatto crescere sia dal punto di vista umano che dal punto di vista musicale, ci ha permesso di fare un salto di qualità che ora ci permette di apparire sul palco in maniera molto più professionale.

Progetti a breve e lungo termine?

Andre: stiamo preparando un breve tour in germania e un tour nel nord italia a partire da settembre fino a dicembre. Non possiamo fare altro che suonare, suonare, suonare e divertirci.
Abbiamo inoltre in programma un video musicale a settembre ma stiamo decidendo bene con chi lavorare e un contratto con cycle, una marca di vestiti padovana per ragazzi della nostra età.

Grazie di tutto e un grosso in bocca al lupo per la vostra carriera.

Roby: grazie a te! Crepi il lupo!

 

 

Per Info: www.myspace.com/10milesaway

 

 

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