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Il presentatore aveva 76 anni ed era malato da tempo. Sua la frase caustica: «La televisione è come la merda: bisogna farla, ma non guardarla»

Il presentatore Gianfranco Funari, nato a Roma il 21 marzo 1932, è morto questa mattina a Milano, dopo alcuni mesi di malattia, che lo avevano costretto al ricovero presso l'ospedale San Raffaele. Il presentatore e opinionista 76enne - considerato l'inventore del talk-show rissa - soffriva di problemi cardiaci e polmonari, e aveva subito diversi interventi al cuore per l'applicazione di numerosi by-pass coronarici.
«Il suo linguaggio molto forte e molto aspro - ha commentato Pippo Baudo, alla notizia della scomparsa - ha cambiato lo stile d'approccio della televisione nei confronti della gente comune. Funari ha fatto a cazzotti con la tv ortodossa: uno stile che ha avuto molto successo. Esorcizzava la malattia ridendoci sopra», ha concluso Baudo. «È una giornata molto triste per me - ha detto invece Piero Chiambretti - e per tutti gli italiani che lo apprezzavano. In televisione aveva meno amici di tanti altri, il che rappresenta un dato positivo per me. E' stato l'ultimo grande eretico della televisione, oltre che un grande amico. Come lui non ce ne sono in giro, nè oggi ne mai - ha continuato il presentatore di Markette -. Era un uomo d'altri tempi con una visione moderna proiettata su un futuro di linguaggi provocatori. Personaggi di questo tipo sono difficili da trovare: lascerà sicuramente un vuoto. Io che ho avuto modo di conoscerlo bene so però che ha sempre avuto difficoltà a lavorare per la sua autonomia e onestà intellettuale. Bisogna anche ricordare tutte le difficoltà che ha passato perchè era Funari».
Giunto al grande successo di pubblico con Aboccaperta nell'84 (cui seguirono Mezzogiorno è su Raidue e Mezzogiorno
italiano su Italia 1), Funari fu allontanato dal gruppo Fininvest in seguito a una polemica con Berlusconi e trovò poi il modo di apparire di nuovo in video proponendo una trasmissione, Zonafranca, che andava in onda su 75 emittenti locali sparse in tutta Italia. Dopo la sfortunata parentesi della breve direzione del quotidiano L'Indipendente, si ritirò su Odeon TV per presentare il nuovo programma del mezzogiorno, L'edicola di Funari. Nel 1996 tornò a Raidue col talk show Napoli capitale (in onda la domenica pomeriggio), chiuso tra le polemiche poco dopo. E da lì cominciò l'esilio dal piccolo schermo conclusosi solo nel 2000, quando divenne ospite fisso di A tu per tu su Canale5. Altri insuccessi lo dirottarono di nuovo verso Odeon Tv, dove condusse Stasera c'e' Funari. Nel 2005 tornò a far parlare di sé con l'appello lanciato in tv, ospite di Bonolis: «Ho cinque by pass, ragazzi, vi prego, non fumate. Non fumate!» e nell'aprile 2007 comparve in prima serata, il sabato sera su Rai Uno con Apocalypse Show, trasmissione provocatoria sull'attualità. (Libero News)

 

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