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Dottor Bongiorno, finalmente!

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Si è tenuta all'Università Iulm di Milano la cerimonia con cui finalmente, dopo tante vicissitudini, è stata conferita una laurea magistrale honoris causa in televisione, cinema e produzione multimediale al padre della televisione italiana. Era ora!

Una stretta di mano fra il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. E' quella che ha chiesto e ottenuto il neo "dottor Mike Bongiorno" al termine della cerimonia con cui l'Università Iulm gli ha conferito una laurea magistrale honoris causa in televisione, cinema e produzione multimediale. ''Non crederete che la mia carriera finisce qui - ha ripetuto instancabile Mike - ho nove vite come i gatti".
E così, dopo la stretta di mano, Mike ha lanciato il suo "allegria" davanti ai flash dei fotografi. Appena ricevuta la laurea honoris rivolgendosi a Confalonieri ha scherzato: ''Adesso mi dovete pagare di più'' . Poi davanti a tutta la platea ha sgridato pubblicamente l'ultimogenito, Leonardo, 18 anni, che ha perso l'aereo da Londra e ha dormito in aeroporto. Quindi ha pubblicizzato la sua autobiografia scritta insieme al secondogenito, Niccolò. E, da bravo comunicatore, ha diviso lodi e ringraziamenti in giusta misura tra Rai e Mediaset. Emozionato, ma perfettamente padrone della situazione anche con la stola di ermellino sulle spalle, Mike Bongiorno ha raggiunto un traguardo a cui non aveva mai nascosto di tenere moltissimo e per celebrare il quale sono arrivati anche il ministro delle comunicazione Paolo Gentiloni, il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri, l'attore e suo compagno di spot Fiorello, oltre a tutta la sua famiglia.

Il riconoscimento è stato conferito a Mike dalla Iulm di Milano, la Libera Universita' di Lingue e Comunicazioni, facoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo. La laurea è in Televisione Cinema e produzione multimediale. Motivazioni: negli anni '50 Bongiorno diventò icona di speranza e un segno di novità, la sua caratteristica principale fu l'originalità dell'approccio mediatico come strumento per l'accrescimento culturale e sociale dell'Italia e degli italiani.

''Mi sono già commosso tre o quattro volte solo ascoltando i vostri discorsi", ha detto Mike quando è toccato a lui parlare dopo l'introduzione del rettore Giovanni Puglisi, la laudatio del professore Alberto Abruzzese e le parole di augurio e congratulazioni di Gentiloni e Confalonieri, in un'aula magna affollatissima. Tanti gli studenti ad applaudire. I battimani più calorosi sono stati per Fiorello, che si è limitato a un breve scambio di battute alla fine.

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''Mike è stato un protagonista assoluto della televisione in tutte le sue fasi - ha detto il ministro - E' un esempio non solo per la sua capacità incredibile di diffondere cultura, di linguaggio, comunicazione semplice, ma anche per la sua biografia, e a 83 anni è pronto per nuove sfide''. ''Ha avuto la grande intuizione di capire cosa sarebbe diventata la tv commerciale - ha raccontato Confalonieri - e ha anche avuto il coraggio di andare contro la Rai, in anni in cui non era facile farlo''. ''Abito vicino alla Rai e ogni mattina mi inchino davanti alla sua antenna, poi in casa ho un quadro di Berlusconi e ringrazio anche lui'', ha detto Mike cominciando la sua opera di delicata miscela per non scontentare nessuno. Un'alchimia nella quale ha dimostrato di essere insuperabile, fino a supplicare Gentiloni e Confalonieri a stringersi la mano davanti a tutti come un favore fatto a lui. Mike ha raccontato i suoi primi anni di lavoro in televisione in Italia, dove venne chiamato da Vittorio Veltroni (il papà di Valter) "che non trovava nessuno disposto a comparire sulla schermo". Poi la svolta alla fine degli anni '70 quando conobbe Silvio Berlusconi. ''Dopo aver ricevuto una sua telefonata per un incontro mi informai su chi fosse perché non l'avevo mai sentito nominare e mi risposero con disprezzo 'è un palazzinaro' - ha ricordato Mike - Dopo 30 minuti insieme al ristorante avevo già capito che avrebbe fatta molta strada, anzi se fosse stato in America sarebbe diventato presidente Usa''. Ma Mike non ha sorvolato sull'aspetto economico che lo convinse a lasciare la Rai, dopo il successo e la notorietà con programmi come Il musichiere e Lascia o raddoppia. ''Era la fine degli anni '70 e io guadagnavo 800.000 lire a puntata per 26 puntate l'anno, per un totale di 25 milioni di lire - ha raccontato Mike - In quel ristorante Berlusconi riflettè un attimo poi mi disse: 'io gli offro 600 milioni', 'per quanti anni?' gli chiesi io, e lui rispose 'all' anno, ovviamente..e vada dai suoi colleghi alla Rai e convincerli a venire da me''. Poi dopo i ricordi eccolo a dare consigli agli studenti ('imparate soprattutto a conoscere bene l'Italia e gli italiani e se volte fare i comunicatori parlate in modo semplice e chiaro perché devono capire tutti'), già pronto per nuovi progetti. ''Non crederete che la mia carriera finisce qui - ha ripetuto alla fine instancabile Mike - Io ho nove vite come i gatti, 5 forse le ho già consumate, ma me ne rimangono altre 4'

(TGCOM.it)

 

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