Gran premio di Malesia

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 Giusto una quindicina di minuti prima della partenza arriva un temporale che, seppur non particolarmente aggressivo, bagna tutta la pista di Sepang. Tutti decidono quindi di partire con le gomme intermedie (solo le HRT con le "full wet") e così Vettel perde il vantaggio strategico di aver fatto le qualifiche con le slick a mescola hard. Mentre De La Rosa ha problemi alla partenza del giro di ricognizione.
Al via le McLaren riescono a mantenere le posizioni di testa con Hamilton davanti a Button, mentre dietro di loro emerge Grosjean davanti a Schumacher e Webber. Però nelle prime curve Webber riesce a recuperare il terzo posto, mentre Schumacher e Grosjean si toccano e si girano quando il tedesco supera il francese alla curva 4. Così al termine del primo giro abbiamo le McLaren seguite dalle Red Bull, quindi Alonso e Rosberg.
Al termine del secondo giro Perez si ferma a mettere le gomme da pioggia "piena": una mossa tutt'altro che azzardata, perché la pioggia - che si presumeva durasse solo qualche minuto - si sta intensificando. Al terzo giro Grosjean finisce in testacoda nella ghiaia e non riesce a ripartire. Un altro giro e Massa si ferma anche lui ai box a montare le gomme "full wet".
La pista diventa rapidamente troppo bagnata per le gomme intermedie: al quinto giro pit-stop per Button e Alonso, al sesto per Hamilton, Webber, Vettel, Rosberg, Schumacher e via via tutti gli altri. Hamilton rientra proprio davanti a Button e riesce a mantenere la prima posizione. C'è anche un "lungo" di Perez che riesce comunque a mantenere la terza posizione su Webber: la strategia del pit-stop anticipato ha davvero pagato. Seguono Alonso, Vergne, Vettel, Massa, Rosberg e Karthikeyan. Va detto che Vergne, Karthikeyan e De La Rosa sono gli unici rimasti in pista con le intermedie.
Cominciano ad essere numerosi gli errori, anche Vettel e Rosberg vi incappano, e la pioggia non accenna a diminuire: così la direzione gara fa entrare la safety-car al settimo giro e due giri dopo espone le bandiere rosse. La gara è dunque sospesa.
Quando si riprende, De La Rosa rimedia un drive-through perché i suoi meccanici si sono attardati nelle operazioni prima del restart. Tutti sono con gomme da bagnato ma quando, dopo tre giri dietro alla safety-car, si dà il vero restart, si vedono Button, Rosberg, Raikkonen e altri dietro precipitarsi subito ai box per cambiare le gomme. Per cui davanti ci sono Hamilton, Perez, Webber, Alonso, Vettel, Massa e Vergne.
Alonso e Vettel superano Webber, ma al giro successivo Hamilton, Alonso e Massa si fermano anche loro per la sostituzione dei pneumatici. In questa fase passa al comando Perez su Vettel e Vergne, ma quel che accade è che Hamilton viene attardato nel suo pit-stop sia da errori dei meccanici, sia dal traffico ai box. Così Alonso riparte prima e quando anche i primi quattro effettuano il loro pit-stop, la situazione diventa la seguente: Alonso è al comando (!) seguito da Perez, Hamilton, Rosberg, Vettel e Raikkonen. Quindi Webber, Massa, Di Resta e Vergne. Mentre Button è attardato per aver toccato Karthikeyan danneggiando l'ala anteriore, con conseguente sosta ai box per la sostituzione che lo fa precipitare 21°.
Intanto davanti Alonso impone un ritmo velocissimo e si disputa il giro più veloce in gara solo con Button, che però è attardatissimo. Il ferrarista aumenta il suo vantaggio (fino a 8") su Perez, Hamilton e Vettel, che al 22° giro supera Rosberg. Seguono dappresso Raikkonen e Webber.
Però la pista ve asciugandosi e Perez comincia a recuperare, arrivando a guadagnare anche un secondo al giro, a suon di giri più veloci. Alla fine del 37° giri Ricciardo azzarda le slick medie anche se si parla ancora del rischio che torni la pioggia, e la Ferrari fa lo stesso esperimento con Massa il giro dopo (fra l'altro con un problema nel cambio di una ruota). E le indicazioni di questi due fanno decidere per il pit-stop anche di Alonso, dopo che l'avevano già effettuato anche Webber e Button. Così Perez si trova al comando, ma in un giro Alonso recupera 5 secondi, per cui quando anche Perez e Hamilton si fermano la situazione successiva vede Alonso precedere di 7 secondi Perez, poi Hamilton, Vettel e Webber.
Tuttavia Alonso non è velocissimo in assoluto con le slick, la pista asciutta e il serbatoio quasi vuoto, per cui Perez torna a rifarsi sotto. In questa fase i più veloci oltre a lui sono Webber e Raikkonen, mentre Vettel si tocca con Karthikeyan e si ritrova con la gomma bucata, poi distrutta, dovendo rientrare ai box per la sostituzione.
A 7 giri alla fine Perez è ormai alle spalle di Alonso e può già usare il Drs, ma forse deconcentrato per i continui richiami dai box sul fatto di non correre troppi rischi e che anche il 2° posto era accettabile (mentre la radio tace fra Fernando e i box), il messicano compie un errore, arrivando largo su un cordolo viscido e perdendo così 5 secondi. A questo punto gli unici inconvenienti sono per Maldonado, che si ritira  a 2 giri dalla fine con il motore fumante facendo guadagnare un punto a Schumacher, e per Vettel che all'ultimo giro viene fermato dai box. 
Mantenendo la giusta freddezza Alonso riesce a tagliare il traguardo da vincitore con 2"2 di vantaggio su Perez, mentre il giro più veloce in gara va a Raikkonen ottimo 5° dietro a Hamilton e Webber.
A fine gara, per il contatto con Vettel che si è ritrovato con la gomma tagliata, Karthikeyan ha ricevuto un drive-thorough che si è automaticamente convertito in penalizzazione sul tempo, così anziché 21° è stato classificato 22° dietro al compagno di squadra De La Rosa.

 

Fonte: Autosprint