L'evoluzione dei Linkin Park

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E' uscito "Living Things", il nuovo album della band di Los Angeles. Musicalmente parlando rappresenta una sorta di ritorno alle origini, mentre si tratta di un lavoro innovativo per quanto riguarda le tematiche, mai così personali

Finalmente è nei negozi! Per la gioia dei numerosissimi fan del gruppo, è uscito lo scorso 22 giugno "Living Things" il nuovo attesissimo album dei Linkin Park, il quinto tassello della discografia della rock band di Los Angeles, pubblicato su etichetta MachineShopRecordings/Warner Bros.
L’album è co-prodotto dallo stesso Mike Shinoda, voce e multistrumentista dei Linkin Park, già produttore degli ultimi due album della band, e da Rick Rubin, un nome una garanzia, una vera e propria istituzione nel mondo del rock: infatti ha già lavorato con artisti del calibro di Adele, Metallica, e Red Hot chili Peppers, giusto per fare qualche nome.
Il primo singolo, "Burn It Down", in rotazione nelle radio già da diverse settimane, è ormai un successo in tutto il mondo.

Le aspettative intorno a quest'album sono altissime. Basti pensare che prima che uscisse il cd una delle Bibbie del rock come il Rolling Stone Magazine definiva il nuovo materiale come "il più potente che la band avesse composto dai tempi del loro mega successo di debutto del 2000”.
Fin dai tempi di "Hybrid Theory" e di "Meteora", i Linkin Park hanno fatto qualcosa che la maggior parte degli altri artisti di successo non fanno: andare fuori dagli schemi. E "Living Things" non è da meno: è una album personale, incentrato sulle emozioni umane e sulle relazioni come il titolo lascia intendere. E’ pervaso da tutti i passati album e costruito su di essi, mentre proietta il suono dei Linkin Park verso nuovi territori. E’ vigoroso, energico, audace e senza paura di incrociare il passato, il presente ed il futuro. E’ la prova inconfutabile che i 6 musicisti hanno dedicato le loro vite alla sperimentazione di una teoria radicale.
Le registrazioni dell'album sono cominciate nell'estate del 2011. A darne l'annuncio era stato lo stesso frontman del gruppo Chester Bennington, che in un'intervista a Kerrang! aveva confidato: "Stiamo lavorando su una nuova registrazione da due mesi. La musica è grandiosa e stiamo andando ben oltre a quello che ci eravamo prefissati. Ci sono un mucchio di buone canzoni. Provocherà una reazione divisa, diversa. Ed è quello che voglio: come artista io cerco una reazione". Inoltre aveva anche anticipato che la band avrebbe cercato di affrontare argomenti diversi per il loro nuovo album, di trattare anche tematiche più personali rispetto ai precedenti dischi: "In passato abbiamo imparato a scrivere canzoni serie e testi importanti. Abbiamo imparato a parlare e trattare di politica, fede e altre cose. Ora vogliamo parlare di pi delle persone, senza cadere nel predicatorio". E infatti il titolo del disco, "Living Things", come ha spiegato Mike Shinoda in un’intervista ad NME, richiama appunto questo concetto: ""Living Things" è un disco che parla delle persone. Parla delle interazioni interpersonali. Negli ultimi dischi abbiamo avuto interesse per i problemi globali e sociali, e c’è qualcosa del genere anche qui, ma quest’album è molto più personale".
A febbraio 2012 anche Mike Shinoda, intervistato dalla rivista Rocksound Magazine, aveva aggiornato i fan sull'andamento dei lavori: "Quello che abbiamo realizzato finora è davvero emozionante. Facciamo passi avanti ma allo stesso tempo è un lavoro che coinvolge anche il passato. Con questo non voglio dire che il nuovo album sarà come "Hybrid Theory", non sarà così, ma c'è un'energia che ricorda qualcosa. L'ultimo album "A Thousand Suns" era più un concept album e bisogna dedicargli del tempo, ascoltandolo con attenzione per comprenderlo fino in fondo. Il prossimo invece avrà un impatto più immediato".
Un mese dopo Bennington, intervistato nuovamente da Kerrang!, aggiungeva dettagli: "Con gli ultimi due album abbiamo provato in svariati modi ad uscire dall'etichetta nu metal che ci era stata affibbiata. È facile caratterizzarci in quel modo basandosi su "Hybrid Theory" e "Meteora", quando eravamo a tutti gli effetti un gruppo nu metal. Ma sapevamo che c'era qualcosa di più in noi: perciò decidemmo di eliminare le chitarre metal presenti nei primi due album (suppongo siano state esse il motivo per cui siamo piaciuti a molta gente) e facendo questo, ci siamo accorti di aver trovato uno stile musicale più consono a noi. In questo album abbiamo deciso di prestare attenzione alle nostre origini, infatti saranno presenti molte parti di chitarra con ritornelli lunghi ed elettronica più pesante in modo da ottenere un grande impatto sonoro senza essere troppo metal. Negli ultimi due album, se qualcuno di noi proponeva una canzone troppo "Linkin Parkiana", eravamo predisposti a scartarla. Ora sappiamo di avere le abilità e gli strumenti per prendere anche quelle idee e trasformarle in ciò che vogliamo, invece di bloccarci su di esse e pensare che suonino solamente nu metal. Questo ci ha sempre schifato, ma ora possiamo prendere gli elementi e reinventarne il suono, renderlo contemporaneo e fresco".
che aggiungere? Bentornati Linkin Park!