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Il mondo della musica indie rende omaggio ad Enrico Ruggeri nel suo ultimo album "Le Canzoni ai Testimoni"

Che Enrico Ruggeri fosse uno dei rocker più stimati e apprezzati del nostro paese non era di certo un mistero. Che fosse anche un punto di riferimento per le ultime generazioni di rocker nostrani era altrettanto risaputo. La sua carriera del resto non può essere che esempio di integrità e coerenza artistica per tutti quei giovani musicisti che si affacciano per la prima volta sul mondo della musica, e anche per tutti quei musicisti che, pur calcando i palchi dei club e dei circoli già da molto tempo, e con vari album pubblicati alle spalle, hanno deciso, per scelta o forzatamente, di ritagliarsi un posto di rilievo in quel fiorente e attivissimo sottobosco che è il mercato indipendente italiano, rifugio di tutti quei cantautori e musicisti che vogliono mantenere la propria libertà e il pieno controllo sulla propria musica tenendosi alla larga dal luccicante mondo delle major, e di tutti quegli artisti troppo poco pop per entare alla corte  delle grandi multinazionali ma con troppe cose da dire per lasciare le loro canzoni relegate nei polverosi cassetti dei pezzi mai pubblicati.
Alcuni fra i più importanti nomi della scena indie italiana hanno deciso di fare qualcosa di concreto per rendere omaggio al grande Enrico, e hanno dato vita al progetto "Le Canzoni ai Testimoni", un disco nel quale hanno raccolto alcune fra le canzoni più famose e più importanti della carriera del grande autore milanese, rivisitandole a modo loro. E il risultato è davvero originale. Più che di un album vero e proprio di Ruggeri infatti, si tratta di un album tributo al Rouge, in cui lo stesso Ruggeri è a sua volta ospite degli artisti che hanno reinterpretato le sue canzoni. Una generazione di nuovi talenti che incontra e rende omaggio ad uno dei suoi più grandi maestri.

L'idea di realizzare un disco del genere non è nata dallo stesso Ruggeri, che non sembra un tipo che ama le autocelebrazioni, ma è venuta fuori quasi per caso: "E' stato fatto tutto dalla casa discografica. Una persona in particolare ha cominciato a parlare di me con alcuni di questi artisti, percependo subito che c'era una buona aria nei miei confronti, dei tributi di stima, quasi un'ammissione di paternità alle volte. E così si è cominciato a gettare i semi per questo nuovo album. L'idea era che ciascuno si scegliesse una mia canzone, se la arrangiasse, la suonasse e la producesse. Io sarei stato solo un ospite. A me arrivavano le adesioni e man mano era una sorpresa che poi lasciava il posto al piacere di incontrarsi e sentire il lavoro finito" ha raccontato lo stesso Ruggeri a Marinella Mola in un'intervista pubblicata sul portale Virgilio.
Il disco uscito lo scorso 24 gennaio, contiene sia i grandi classici della carriera di Ruggeri come “Contessa”, “Il Mare d’inverno” e “Mistero”, che pezzi meno conosciuti di inizio carriera (anche attingendo al repertorio dei Decibel) fino a canzoni scritte per altri autori e mai incise dallo stesso Ruggeri, come “Quello che le donne non dicono” e “Tenax”, il primo singolo estratto dal disco che fa da apripista a questo progetto; i pezzi, come già detto, sono stati tutti rigorosamente scelti dagli stessi artisti che poi li hanno reinterpretati a proprio piacimento, in totale libertà.

"Un disco che mi rende orgoglioso. Un gesto di amicizia e ammirazione e tanti incontri che mi hanno arricchito umanamente e artisticamente. In genere questo tipo di tributo viene riservato ai musicisti... post mortem! Sono felice di essere anche questa volta in controtendenza e spero di rimanere in questa condizione il più a lungo possibile".

I testimoni che hanno preso parte al disco sono i Fluon, alias Andy, ex Bluvertigo (“Polvere”), Dente (“Pernod”), i Serpenti (“Tenax”), gli Africa Unite (“Eroi solitari”), L'Aura (“Quello che le donne non dicono”), Boosta dei Subsonica (“Il mare d'inverno”), i Linea 77 (“Tanti auguri”), Andrea Mirò (“Quando sogno non ho età”), i Marta Sui Tubi (“Contessa”), i The Fire (“Prima del temporale”), i Vanilla Sky (“Punk -prima di te-”), Diego Mancino (“Rien ne va plus”), i Rezophonic (“Mistero”) e Bugo (“Il lavaggio del cervello”). Inoltre chi acquista l'album su iTunes troverà due bonus tracks in esclusiva, ovvero "Senorita" (con The Bankrobber) e "Peter Pan" (coi Rezophonic).
E' curioso vedere come tra i nomi dei vari artisti chiamati sul banco dei testimoni figuri anche quello di Andrea Mirò, misicista di grande esperienza che già in parecchie occasioni in passato ha collaborato col rocker milanese e che soprattutto è da diversi anni la sua compagna di vita: "Con Andrea è andata è andata esattamente come con gli altri. Anche a lei è stato proposto e ha accettato. Dal punto di vista tecnico non c'è stata nessuna differenza: ha scelto lei la canzone e ha suonato lei tutti gli strumenti come sempre. Io sono arrivato solo alla fine. L'unica differenza è che lei ha utilizzato il mio studio, ma quando era al lavoro, per rispetto, non mi sono mai fatto vedere" ha raccontato Ruggeri.
"Le Canzoni ai testimoni" è un cd paicevole e fresco, e le canzoni contenute in esso, rilette e reinterpretate dai vari musicisti indipendenti che hanno preso parte al progetto, dimostrano come i pezzi del Rouge non risentano affatto del passaggio del tempo e siano ancora oggi estremamente contemporanei: "E’ la testimonianza di quante cose diverse ho fatto nella mia vita. E che molte vecchie canzoni sono attuali. Ad esempio Bugo ha scelto "Il lavaggio del cervello" che 30 anni fa parlava di quanto la televisione potesse condizionare la vita. E di fatto ciò che cantavo allora è ancora estremamente attuale; anzi, ha superato ogni aspettativa".
E incalzato da Cristiano Sanna per tiscali.it, che ha chiesto a Ruggeri quale fra le varie riletture contenute nel disco lo avesse sorpreso maggiormante, il Rouge ha risposto che "Tutti i pezzi contenuti nel disco hanno qualcosa che mi ha sorpreso. Il cd è un bello specchio deformato sulla mia musica. Ma devo dire che in particolare mi preoccupava la riuscita di Quello che le donne non dicono. Una canzone molto amata, molto popolare, il rischiio di snaturarla, di levarle la magia, era altissimo. Invece è andata molto bene. Mi sono ricreduto, Ne è venuta fuori una canzone molto garbata. Bella".
Ecco invece cosa ne risponde Ruggeri quando gli viene chiesto se secondo lui si sta delineando una nuova scuola di cantautori nella musica italiana: "Sì, la vedo e ci metto dentro anche il rap italiano. Secco, essenziale, martellante. Purtroppo spesso l'immagine che arriva attraverso la televisione e gli altri media è quella di giovani approssimativi, vengono promossi quelli che vanno per la maggiore ma non i migliori. Che sono confinati in una nicchia, questo riguarda ad esempio Dente come pure Le luci della centrale elettrica. Quando ho cominciato io con le mie prime band punk e new wave passavamo a Sanremo o a Domenica In, con i miei brani anche meno facili partecipavo al Festivalbar. Oggi gli spazi sono molti di meno".
E infine per quanto riguarda un album vero e proprio di inediti a quanto pare non dovremo aspettare ancora molto: "Arriva, arriva. Ci vuole tempo, ma arriva. Io lavoro in modo un po' particolare: mi segno bozze di storie che mi piacerebbe raccontare in musica, solo in un secondo momento comincio la stesura vera e propria delle canzoni. Ecco, sto entrando in questa seconda fase".

TRACKLIST:
“Polvere” (con la partecipazione di Fluon)
“Pernod” (con la partecipazione di Dente)
“Tenax” (con la partecipazione di Serpenti)
“Eroi solitari” (con la partecipazione di Africa Unite)
“Il mare d'inverno” (con la partecipazione di Boosta)
“Tanti auguri” (con la partecipazione di Linea 77)
“Quando sogno non ho età” (con la partecipazione di Andrea Mirò)
“Contessa” (con la partecipazione di Marta Sui Tubi)
“Prima del temporale” (con la partecipazione di The Fire)
“Punk (prima di te)” (con la partecipazione di Vanilla Sky)
“Rien ne va plus” (con la partecipazione di Diego Mancino)
“Il lavaggio del cervello” (con la partecipazione di Bugo)