Blink-182: esame di maturità

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Mark, Tom e Travis tornano dopo la reunion con l'atteso "Neighborhoods". "Ci sono persone che vogliono sentire solo 'What's My Age Again?' a cui il disco farà schifo. Ma un’artista non può piacere a tutti. Per primo, l’artista deve piacere a se stesso "

E’ quasi un dato di fatto che la storia dei blink-182 sia già nota alla maggior parte dei fan della rock music contemporanea. Però è interessante fare un ripasso veloce delle tappe fondamentali dell loro percorso visto che di loro non si hanno notizie da circa otto anni, quando ha visto la luce il loro ultimo (fino a questo momento) album "Blink 182". Otto anni sono un bel po' di tempo. In questo lungo periodo però la gente non si è affatto dimenticata di loro, e in particolar modo i loro numerosi fan che li hanno seguiti con affetto fino al momento del loro scioglimento. Poi sono seguiti nuovi progetti per Tom, Mark e Travis, per la verità non fortunatissimi, le schermaglie a distanza a colpi di dichiarazioni alla stampa, l'incidente aereo di Travis, il riavvicinamento e finalmente la reunion, culminata con la pubblicazione di "Neighborhoods", nei negozi da qualche settimana.
Il punk-pop dei Blink nasce nell’area di San Diego; siamo nel 1993 quando la band pubblica il suo album d’esordio, "Cheshire Cat" con un’etichetta indipendente, e, a distanza di quasi vent'anni, innumerevoli concerti e diversi milioni di copie vendute, i blink-182 sono ancora uno dei gruppi punk-pop più ambiti, più apprezzati e più emulati al mondo.

1991: Mark Allan Hoppus vive con la famiglia in giro per gli Stati Uniti a causa del lavoro del padre, ingegnere specializzato nella progettazione di armi da fuoco, che lo porta a spostarsi in giro per tutti gli Stati Uniti. Ma in quell'anno però papà Hoppus riesce a trovare un posto fisso a San Diego, California, dove si stabilisce con la famiglia in pianta stabile. Nello stesso periodo, dopo essere stato espulso dalla Poway High School, Tom DeLonge inizia a frequentare la Rancho Bernardo High School, dove conosce Anne Hoppus, sorella di Mark. Tom le confidava spesso per il desiderio forte di avere una band, quindi nell'agosto del 1992 Anne decide di fargli conoscere suo fratello Mark. I due suonano per ore e ore nel garage di DeLonge, mostrandosi l'un l'altro le canzoni che avevano scritto in precedenza e cominciano a scrivere canzoni insieme. Quella notte i due decidono ufficialmente di mettere in piedi una band. Serviva però un batterista; DeLonge pensa allora al suo amico Scott Raynor, che aveva conosciuto nella nuova scuola. I tre cominciano a suonare insieme e il primo nome con cui si fecero conoscere fu Duck Tape, fino a che DeLonge propose il nome Blink.

Nel 1993 i tre producono la demo" Flyswatter" in musicassetta, otto tracce registrate nella camera di Scott e quindi di bassissima qualità audio. Della cassetta, la cui copertina era un disegno d'arte moderna fatto da Tom, vennero prodotte solo 1000 copie. Nello Stesso anno i blink producono un'altra demo, intitolata semplicemente "2nd Demo". Questa conteneva alcune registrazioni della demo precedente e altre canzoni che verranno reinserite nei loro primi tre album "Cheshire Cat", "Buddha" e "Dude Ranch". L'anno dopo viene prodotta un'ulteriore demo, che inizialmente non aveva titolo ma che venne poi rinominata "Buddha" dai fan a causa della statuetta nella copertina, dalla Cargo Filter Records, di proprietà del datore di lavoro di Mark, che ne produsse 1000 copie.
È in questo periodo che la casa discografica Grilled Cheese Records inizia a interessarsi al gruppo, interesse che si concretizzerà all'inizio del 1994 con la firma di un contratto con l'etichetta. Sempre nel 1994 il gruppo subisce un'azione legale da parte di una band irlandese con lo stesso nome. Sotto ordine giudiziario i blink sono costretti a cambiare nome. Aggiungono così il numero 182. Su tale numero vengono ricamate diverse leggende metropolitane, come il fatto che 182 sia il numero di volte in cui viene detto fuck nel film Scarface, ma la stessa band smentirà diverse volte queste voci, asserendo che il numero 182 viene scelto senza una ragione particolare. 

Grazie al grande successo del pop punk degli anni novanta dovuto a band come i Green Day e The Offspring su tutte, i blink-182 furono ingaggiati dalla MCA Records. Dopo essersi trasferiti a Encinitas, California, il gruppo comincia a registrare nel 1996 l'album "Dude Ranch" con il produttore Mark Trombino, che esce nel 1997. L'album è un vero e proprio successo, e vende u milione e mezzo di copie, e due dei singoli estratti, "Josie" e "Dammit", raggiungono il top delle classifiche radiofoniche statunitensi. Nel 1998 Scott, che all'epoca aveva seri problemi con l'alcool, lascia la band e inizia un percorso di disintossicazione. A causa dell'abbandono di Scott del gruppo nel mezzo del tour americano, i blink si trovano costretti a cercare un batterista per rimpiazzarlo durante i concerti. Travis Barker, che suonava con The Aquabats, una band che era in tour con i blink-182, decide di suonare per loro quella sera. Dopo aver imparato l'intera scaletta dei blink-182 in una mezz'ora e sapendosi muovere tra le canzoni con facilità, Hoppus e DeLonge decidono che Barker era la persona giusta per il gruppo, e danno l'addio definitivo a Raynor. La formazione definitiva dei Blink, quella storica, quella che conosciamo tutti è così al completo. 

Dal 1999 in poi , anno in cui viene pubblicato "Enema of the State", che vende oltre 15 milioni di copie in tutto il mondo, la strada è stata tutta in discesa. La band ha prodotto in totale 6 album di studio, una raccolta, 1 live, 4 demo e 21 singoli, vendendo più di 20 milioni di dischi. Singoli come "What's My Age Again?", "All the Small Things" e "Adam's Song" diventano delle vere e proprie hit planetarie.
Nel febbraio del 2005, dopo un'assenza non ben motivata dei blink-182 al Music for Relief, una manifestazione per le vittime dello tsunami tenutasi ad Anaheim, California, è apparso sul loro sito un messaggio in cui rendevano pubblica la loro decisione di prendersi un periodo di pausa per stare vicino ad amici e familiari. Poco tempo dopo Barker ha spiegato in un'intervista a una radio statunitense che ogni componente del gruppo avrebbe continuato la propria vita da musicista concentrandosi su progetti paralleli. DeLonge avrebbe diretto video musicali e si sarebbe dedicato al suo nuovo progetto Angels and Airwaves mentre Hoppus si sarebbe dilettato producendo assiduamente alcuni show podcast e insieme a Barker avrebbe dato vita a un gruppo chiamato +44, scioltosi nel gennaio del 2009. Barker ha comunque comunicato in un'intervista per MTV che si sarebbe trattata di una pausa a tempo indeterminato, e che tutti i membri della band erano sicuri di ritornare sulle scene musicali di nuovo insieme, ma solo quando avrebbero ritenuto che fosse arrivato il momento giusto per farlo. Ma negli ultimi mesi del 2006 poi, Tom DeLonge rilasciò alcune dichiarazioni con cui fece intendere che i blink-182 non sarebbero mai più tornati insieme. In un articolo su PR Inside, DeLonge affermò: «Quando sei in una band è molto più che un semplice business, è come una famiglia. Ho iniziato col gruppo all'età di 16 anni e adesso ne ho 30. In questi anni molte cose sono cambiate e quando riguardo il passato col senno di poi penso che noi tre eravamo persone completamente differenti con diverse priorità. È stata un'esperienza incredibile per imparare, ma penso che solo avendo famiglia e sapendo cosa vuoi fare per il resto della tua vita riesci a vedere le cose attraverso un punto di vista differente". Travis Barker, alla fine del luglio 2008, a proposito del ritorno dei blink-182 ha detto: "Non lo so, a essere onesto non parlo con Tom DeLonge da cinque anni. Mi rivolgo sempre a Mark Hoppus, che è uno dei miei più grandi amici. Penso che tutti dovrebbero essere amici, e credo che tutti desideriamo fare in modo che ciò accada".
Il 18 novembre Mark Hoppus, in un post sul proprio sito, afferma di aver ricominciato a parlare 

con Tom Delonge, in seguito ad un incidente aereo in cui era rimasto ferito Travis Barker, avvenimento che ha segnato un punto di svolta decisivo per la reunion del gruppo, e si è espresso finalmente possibilista verso una riunione dei blink. L'8 febbraio infine i blink-182 annunciano ufficialmente la loro reunion. Mark, Tom, e Travis presenti sul palco dei Grammy award hanno annunciato a tutto il pubblico il loro ritorno insieme: "Suonavamo musica insieme e abbiamo deciso che suoneremo ancora musica insieme. I blink-182 sono tornati". Lo stesso giorno, sul sito ufficiale dei blink-182 è apparso un messaggio da parte del gruppo:

"Ciao. Siamo i blink-182. La settimana scorsa abbiamo ricevuto molte domande sullo stato attuale del nostro gruppo, e noi vorremmo lo sapeste direttamente da noi. In poche parole, siamo tornati, veramente tornati. Riprendendo da dove abbiamo lasciato e questo è quanto. In studio stiamo scrivendo e registrando un nuovo album. Ci stiamo preparando per girare di nuovo il mondo. L'amicizia è riformata. 17 anni di legame profondo".

Dopo qualche mese di incertezza, un po' di date in giro per il mondo e un intero tour rinviato per lavorare con calma ai nuovi pezzi del loro sesto lavoro in studio, i blink-182 hanno ufficialmente reso nota la data ufficiale della fine delle registrazioni: il 31 luglio 2011. Il 13 luglio invece è stata ufficializzata la data dell'uscita del singolo "Up All Night", la cui release è avvenuta due giorni dopo, pezzo che ha anticipato nelle radio l'uscita dell'album "Neighborhoods", nei negozi dallo scorso 27 settembre.
Registrato in studi separati (su idea del chitarrista Tom DeLonge) tra San Diego e Los Angeles, l'album mescola stile e gusti musicali dei tre membri e fusi insieme danno un sound che ricorda quello delle loro band create dopo lo scioglimento del 2005 (i +44 da parte di Mark Hoppus e Travis Barker e gli Angels & Airwaves invece su iniziativa di Tom DeLonge).
L'album arriva così a otto anni di distanza dal precedente "Blink 182", un disco interessantissimo, il disco che aveva segnato un vero e proprio punto di svolta per il gruppo, un disco maturo che però non ha riscosso lo sperato successo di vendite. un album adulto e articolato che vedeva l'abbandono definitivo di tematiche ironiche e da teenager, a favore di testi in cui si parlava di argomenti delicati quali la morte, la depressione e la solitudine. "Con quest’album ci siamo riproposti di non assumere l’atteggiamento tipico di chi lavora al disco successivo, è come se stessimo facendo il nostro primo disco", ha detto Hoppus a proposito di "Blik 182", "Quindi ci siamo messi d’impegno, senza pensare a quel che la gente si aspetta dai blink-182. Se ci viene un’idea, non stiamo lì a pensarci due volte domandandoci, ‘Suona una cosa da blink-182?’ Se è un’idea che ci piace davvero, comunque suoni andrà benissimo". "Blink 182" si allontanava parecchio dai loro lavori precedenti, che si fondavano essenzialmente su un rock pop punk fatto di chitarre, basso e batteria e presenta i Blink-182 in una veste totalmente nuova, sia dal punto di vista strumentale che da quello compositivo. "Non c’è nessuna canzoncina “leggera” o roba simile nell’album", dice Hoppus. "Il tutto è abbastanza semplice ed organico. Negli album precedenti, sulle 12 canzoni 2 erano canzoncine comiche. In questo non ce n’è neanche una".
E "Neighborhoods" è la naturale prosecuzione di questo percorso di crescita cominciato otto anni fa e bruscamente interrotto dallo scioglimento del gruppo. I Blink-182 hanno detto di essere turbati dalle enormi aspettative che hanno circondato l'uscita del loro nuovo album e sono consapevoli del fatto che non tutti i loro fan saranno felici di quello che sentiranno. Parlando con Alternative Press, il bassista Mark Hoppus ha detto del nuovo disco: "Sono molto orgoglioso del lavoro nel suo complesso. Dopo otto anni dall'ultimo disco, le aspettative sono enormi e questo è per noi un grande onore. Detto questo, ci saranno alcune persone che probabilmente diranno "questo disco fa schifo"". Hoppus ha aggiunto anche di sapere benissimo che molti dei loro fan vorrebbero un ritorno al pop-punk dei primi anni: "ci sono alcune persone là fuori che vogliono sentire solo 'What's My Age Again?' e vedere i Blink-182 in pantaloncini e t-shirt. Noi invece abbiamo sempre cercato di tenere la testa bassa e fare le nostre cose al meglio. Sai che c’è? Penso che un’artista non possa piacere a tutti. Per primo, l’artista deve piacere a se stesso perché indovinare il numero di persone a cui piaci è impossibile".
Poi Mark Hoppus ha parlato un po' del titolo del disco e della sua copertina: "Siamo tre persone molto differenti, con gusti differenti. Tutti portiamo un’estetica, un talento e un sound diverso nella band. Ognuno di noi è come un quartiere diverso di una città. Tutti pensano a qualcosa di unico quando sentono la parola “Neighborhoods”, alcuni ad una grande città, altri a un paese, altri ancora alla periferia. Il mondo è vasto, eccitante e vario. Questo è quello che significa Neighborhoods per me".
Tom DeLonge ha detto di “Neighborhoods”: "È fantastico. Se vi piace la nostra musica, questo è di gran lunga il nostro miglior lavoro". Il chitarrista ha anche parlato dello scioglimento della band definendolo stupido e dando la colpa alla “macchina” che c’era dietro di loro: "La band era diventata così grande che la macchina che la gestiva ne ha preso il controllo. Eravamo esausti, avevamo bisogno di una pausa, ma la macchina non te lo permette. La band ha smesso di comunicare perchè la macchina era diventata troppo grande".
Dopo il trionfale concerto all’I-Day Festival dello scorso anno e dopo l'annullamneto delle date in programma la scorsa estate, i Blink 182 mantengono le promessa e torneranno in Italia per accontentare le migliaia di fan che non hanno potuto partecipare al concerto-evento di Bologna. La'ppuntamento è per l'anno prossimo, il 3 luglio al MediolanumForum di Assago e il 4 luglio a Lucca in Piazza Napoleone nell'ambito del Summer Festival. I biglietti sono già in vendita. Affrettatevi!
Che altro? Bentornati Blink!