22 ore di sogno

Mercoledì 31 Marzo 2010 08:30 Cinema
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Il cinema di Luis Buñuel in rassegna al Palazzo delle esposizioni di Roma dal 15 aprile al 16 maggio

“Datemi due ore di vita attiva e ventidue di sogno, a patto di potermene ricordare”. Uno dei più grandi registi di tutti i tempi è il protagonista di un’ampia retrospettiva a 110 anni dalla nascita. Il suo cinema resta ancora oggi un’arma affilata nella definizione della libertà individuale, sfogo delle emozioni più forti e nascoste, che il mondo razionale non riesce a gestire e che trovano espressione incondizionata nella dimensione onirica. Ed è quello del sogno il terreno da cui parte o su cui si agita tutta la sua produzione, dagli strepitosi inizi in ambito surrealista alle grandi opere messicane, sino ai capolavori degli ultimi anni. Spirito contro per eccellenza, Buñuel ha combattuto ogni forma di condizionamento, mettendo alla berlina i fondamenti difettosi della convivenza umana, dall’educazione alla religione, dal potere ai rituali sociali. Supremazia degli istinti e sguardo lucido sulla condizione di miseria materiale e morale dell’uomo sono le costanti del suo percorso narrativo, che si traduce in uno stile libero e innovativo, in cui l'azione si svolge fluttuando in uno spazio mentale molto ampio, a seguire le pieghe deliranti della nevrosi umana. Come un’eco alle atmosfere sospese della mostra di de Chirico, questa rassegna offre uno sguardo parallelo sulla realtà, mosso dallo stesso stupore di fronte al suo irresolubile enigma.

realizzata in collaborazione con
Ambasciata del Messico, Istituto Cervantes di Roma, Ambasciata di Francia

15 aprile, ore 20.30 - incontro
Buñuel tra realtà e surrealtà
Incontro con GOFFREDO FOFI
saggista e critico cinematografico.
A seguire proiezione di Un chien andalou e L'âge d'or

15 e 16 aprile, ore 21
Un chien andalou
Con Simone Mareuil, Pierre Batcheff. Francia 1929 – v. tedesca con sottotitoli in italiano (17’)
Il capolavoro del Surrealismo, nato dai sogni di Buñuel e dell'amico Salvador Dalí, non ha una trama, ma soltanto associazioni mentali, allusioni che danno libero sfogo all'inconscio. L'occhio tagliato dell'inizio, una delle più celebri immagini-choc del cinema, costringe brutalmente il pubblico a volgere lo sguardo oltre ogni conformismo.
a seguire
L'âge d'or
Con Gaston Modot, Lya Lys. Francia 1930 – v. o. con sottotitoli in italiano (62’)
Buñuel e Dalì realizzano un altro capolavoro del Surrealismo che, attraverso uno stile visionario totalmente innovativo, fa a pezzi la morale borghese con la forza sovversiva del desiderio. Alla sua uscita a Parigi suscitò le reazioni violente degli squadristi di destra e fu subito vietato.

17 aprile, ore 21
Il grande teschio (El gran Calavera)
Con Fernando Soler, Rosario Granados, Andrés Soler. Messico 1949 – v. o. con sottotitoli in italiano (92’)
Buñuel filma, agli inizi della sua attività cinematografica in Messico, questa commedia di graffiante satira contro l’avidità che guida i rapporti di una famiglia borghese.

18 aprile, ore 21
I figli della violenza (Los olvidados)
Con Alfonso Mejia, Roberto Cobo, Estela Inda. Messico 1950 – v. italiana (80’)
La vita tragica e delittuosa di adolescenti abbandonati nei desolati sobborghi di Città di Messico, narrata in uno stile nuovo, teso, al di fuori di ogni sentimentalismo, ancora oggi sconvolgente. Primo premio per la regia al Festival di Cannes, rilanciò la fama di Buñuel in Europa.

20 aprile, ore 21
La figlia dell’inganno (La hija del engano)
Con Fernando Soler, Alicia Caro. Messico 1951 – v. o. con sottotitoli in italiano (80’)
Uno dei film meno conosciuti del regista, presenta i tratti migliori della sua poetica, come la continua commistione fra melodramma e commedia e la descrizione della famiglia come microcosmo infernale.

21 aprile, ore 21
Salita al cielo (Subida al cielo)
Con Esteban Márquez, Lilia Prado. Messico 1952 – v. o. con sottotitoli in italiano (74’)
Uno dei capolavori del periodo messicano e tra i film più affascinanti dell’intera produzione di Buñuel: sullo sfondo di una meschina lotta familiare per l'eredità materna, il racconto di un viaggio in cui tutto può accadere, narrato con ironia e gusto surrealista del paradosso.

22 e 23 aprile, ore 21
Lui (Él)
Con Arturo de Córdova, Delia Garces. Messico 1952 – v. o. con sottotitoli in italiano (91’)
Attraverso il sorprendente ritratto di un geloso paranoico, Buñuel realizza uno dei suoi capolavori, punto nodale del suo sguardo critico verso la borghesia e le alterazioni del desiderio, vissuto come esasperazione del possesso.

24 aprile, ore 21
L'illusione viaggia in tranvai (La Ilusión viaja en tranvía)
Con Lilia Prado, Carlos Navarro, Fernando Soto. Messico 1954 – v. o. con sottotitoli in italiano (82’)
Uno dei film messicani di Buñuel più liberi e anarchici, segue due tranvieri attraverso le vie di Città del Messico a bordo di un tram rubato, tra situazioni insolite o grottesche.

27 aprile, ore 21
Estasi di un delitto (Ensayo de un crimen)
Con Ernesto Alonso, Rita Macedo, Miroslava Stern. Messico 1955 – v. o. con sottotitoli in italiano (89.’)
Capolavoro dell'humour nero e del surrealismo, drammatico e irriverente racconto di un uomo represso, prigioniero di ossessioni e feticismi, assassino di donne mancato.

28 e 29 aprile, ore 21
Nazarín
Con Francisco Rabal, Ignacio Lopez Tarso, Rita Macedo. Messico 1958 – v. o. con sottotitoli in italiano (96’)
Tra i capolavori del regista e prova esemplare del suo pessimismo radicale, narra le disavventure di un prete donchisciottesco destinato al fallimento nella ricerca della santità. Opera capitale nel percorso di Buñuel, si aggiudicò il premio speciale della giuria a Cannes.

29 aprile, ore 20.30 - incontro
Cinema e pittura nei film di Luis Buñuel
Incontro con
RAUL GRISOLIA
docente di cinema all’Università di Roma “La Sapienza”.
A seguire proiezione di Nazarín.

30 aprile, ore 21
Violenza per una giovane (La joven)
Con Zachary Scott, Bernie Hamilton, Kay Meersman. Messico 1960 - v. italiana (96’)
Una vicenda intessuta di violenze e razzismo filtrata dallo sguardo geniale di Buñuel, che spiazza lo spettatore per la sua assenza di manicheismo e il superamento di pregiudizi e tabù. Premio speciale della giuria a Cannes.

2 e 4 maggio, ore 21
Viridiana
Con Silvia Pinal, Fernando Rey, Francisco Rabal. Spagna 1961 – v. o. con sottotitoli in italiano (91’)
Tagliente ritratto di una società statica e limpida parabola della Spagna del tempo, attraverso il naufragio di ogni spirito di carità in una giovane orfana. Primo film girato in Spagna da Buñuel dopo 30 anni d'esilio, ebbe la Palma d'oro a Cannes ma fu proibito in Spagna per la sua forza eversiva e attaccato dal Vaticano.

5 e 6 maggio, ore 21
L'angelo sterminatore (El angel exterminador)
Con Silvia Pinal, Enrique Rambal, Jacqueline Andere. Messico 1962 – v. o. con sottotitoli in italiano (95’)
Capolavoro assoluto del cinema di tutti i tempi, film appassionante per la straordinaria fantasia e l’atmosfera di suspense tragicomica che grava sull’impotenza della borghesia, rappresentata da un gruppo dell'alta società bloccato in un salone da una forza misteriosa.

6 maggio, ore 20.30 - incontro
Buñuel in Messico
Incontro con
IGNACIO DURAN
critico e produttore cinematografico messicano, ha diretto il Mexican Film Institute.
A seguire proiezione de L'angelo sterminatore.

7 e 8 maggio, ore 21
Il diario di una cameriera (Le journal d'une femme de chambre)
Con Jeanne Moreau, Georges Géret, Michel Piccoli. Francia, Italia 1964 - v. italiana (97’)
In questo capolavoro livido e cupo, Buñuel sfoga tutto il suo disprezzo antiborghese e antifascista, attraverso lo sguardo caustico e raggelato di una giovane cameriera – la straordinaria Jeanne Moreau – assunta da una famiglia piena di “mostri".

9 e 11 maggio, ore 21
Bella di giorno (Belle de jour)
Con Catherine Deneuve, Jean Sorel, Michel Piccoli. Francia 1967 – v. italiana (105’)
Buñuel corrode dall’interno il perbenismo borghese, trasformando una moglie bella e insoddisfatta, che ha il fascino di Catherine Deneuve, in una prostituta. La doppia personalità della protagonista si riflette nella continua oscillazione tra realtà e sogno. Leone d'oro a Venezia.

12 e 13 maggio, ore 21
Il fascino discreto della borghesia (Le charme discret de la bourgeoisie)
Con Fernando Rey, Delphine Seyrig, Michel Piccoli. Francia 1972 – v. o. con sottotitoli in italiano (105’)
I grotteschi personaggi di questo capolavoro si riuniscono continuamente a pranzo, ma non riescono mai a mangiare. Fedele al surrealismo delle origini, un Buñuel in stato di grazia smaschera una società viziata, corrotta e ipocrita. Premio Oscar come miglior film straniero.

14 maggio, ore 21
Il fantasma della libertà (Le fantôme de la liberté)
Con Adriana Asti, Julien Bertheau, Adolfo Celi. Francia 1974 – v. italiana (104’)
In questo divertente film a episodi Buñuel scardina il concetto di libertà rovesciandone il senso e distruggendo le istituzioni, le credenze e i vuoti rituali della società occidentale. Sarcastico, tragicomico, impietoso, è il trionfo dell'assurdo e del surreale.

15 e 16 maggio, ore 21
Quell'oscuro oggetto del desiderio (Cet obscur objet du désir)
Con Fernando Rey, Carole Bouquet, Angela Molina. Francia 1977 – v. o. con sottotitoli in italiano (100’)
Una delle opere più importanti della sua intera produzione chiude la carriera del grande maestro. Originale e spiazzante, anche grazie all’espediente di un personaggio femminile interpretato da due attrici, che si alternano senza una logica evidente. Premio Oscar come miglior film straniero

Si ringrazia: Filmoteca de la UNAM, Televisa, Filmoteca del MAE, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna, Cineteca D. W. Griffith, Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, Gruppo Editoriale Minerva RaroVideo

informazioni:
Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema
scalinata di via Milano 9 a, Roma
www.palazzoesposizioni.it

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