MAB - Marco Ammar Band

Venerdì 29 Aprile 2016 08:49
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Marco Ammar e gli altri ragazzi della band ci raccontano nel dettaglio qualcosa di "Grungers and Lovers", il loro nuovo ep, uscito da qualche settimana, anticipato dal singolo "Weightless", in rotazione radio dall’11 gennaio

E' uscito da qualche settimana “Grungers and Lovers”, l'ultimo fatica della MAB (aka Marco Ammar Band). Si tratta di un ep di quattro tracce, il secondo disco per il gruppo, che arriva a qualche anno di distanza dal disco d'esordio "Conscious Delirium" del 2012 e che fa da apripista a quello che sarà il secondo full-length, la cui uscita non è ancora stata programmata.
Il progetto artistico nasce nel 2010 dall’incontro tra l’estro creativo di Marco Ammar (voce, chitarra) e il talento di Manuel Turco (batteria), Valerio Troiani (chitarre) e Fabio Penna (basso), suggellato dalle successive performance dal vivo nei locali del panorama romano. In equilibrio tra intense sonorità rock e armonie soavi e penetranti, la MAB propone un linguaggio raffinato di parole e suoni autentici, altamente evocativi. Questo cammino cominciato anni fa continua in quest'ultimo lavoro “Grungers and Lovers” uscito a gennaio di quest'anno, anticipato dal singolo "Weightless", in tutte le radio dall’11 gennaio.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Marco e coi ragazzi della MAB che ci hanno raccontato qualcosa di più su questo loro ultimo progetto.

[Intervista a cura di Dan]

 

Ciao ragazzi, benvenuti su andergraund, anzi, bentornati visto che avevate già chiacchierato un po' con la nostra Michela Garau qualche anno fa in occasione dell'uscita del vostro disco precedente “Conscious Delirium”. Oggi siamo qui per parlare invece del vostro nuovo lavoro "Grungers and Lovers", in uscita proprio in queste settimane. Cos'è successo nel frattempo? Cos'avete fatto in questi mesi oltre a lavorare sul nuovo materiale naturalmente?

Grazie a voi e bentrovati! In questi mesi abbiamo continuato a lavorare sui suoni e su nuove idee e stiamo cercando di trovare la giusta alchimia per migliorare i lavori successivi.

Rispetto a “Conscious Delirium” che novità ci sono a livello di sound o di approccio al lavoro in questo nuovo "Grungers and Lovers"? Vi sentite cambiati in qualcosa? E quali sono invece i punti di continuità che fanno da filo conduttore tra i due lavori?

Sicuramente i brani di questo EP hanno avuto una gestazione più sana; sono stati suonati e metabolizzati a sufficienza prima di essere incisi. Rispetto a “Conscious Delirium” c’è una maggiore attenzione ai dettagli, ma non abbiamo fatto nulla consapevolmente per allontanarci da quello che siamo.

"Grungers and Lovers" è un ep di quattro tracce, che è un assaggio di quello che sarà il vostro prossimo full-lenght che uscirà prossimamente. A che punto siete con la lavorazione del disco e avete già più o meno idea di quando potrà vedere la luce? E come mai avete deciso di allietare l'attesa ai vostri estimatori con questo regalo e non avete invece deciso di travolgerli direttamente con il nuovo album?

Il nuovo lavoro è ancora in una fase prematura; alcuni brani sono già strutturati altri sono in fase di creazione e comunque non abbiamo ancora un’idea precisa dei tempi e del tipo di lavoro che uscirà fuori. Per ora c’è solo molto entusiasmo e fermento…

Anticipateci qualcosa del nuovo album. Sarà in linea con i quattro pezzi di questi ep o ci dovremo aspettare qualche sorpresa? Questi quattro pezzi saranno inclusi anche nella tracklist del disco?

Probabimente non ci sarà alcun richiamo ai brani che sono appena usciti in Grungers & Lovers. Questo è un mini concept ed è chiuso così. Nessuna di queste canzoni comparirà sul prossimo lavoro. Piuttosto, credo che ci sarà qualche altro singolo ad annunciare il nuovo album. Grungers & Lovers non è un’anticipazione… solo un mini concept autonomo.

"Grungers and Lovers" è un disco molto eterogeneo. Sappiamo che il grunge è il vostro genere di riferimento, ma c'è di più. Il titolo è un esplicito omaggio alla musica e al genio di Jeff Buckley, che è una specie di faro nel vostro percorso. C'è qualche altro gruppo o artista verso cui vi sentite particolarmente grati per quello che siete oggi, o a cui vi sentite vicini musicalmente parlando? O che semplicemente vi piace... "Weightless", il primo singolo estratto dall'ep ad esempio è un riferimento, che definite casuale, ai Marlene Kuntz. È davvero così casuale?

In realtà abbiamo muse ispiratrici molto diverse, ma cerchiamo per quanto possibile di nascondere le nostre influenze. Jeff Buckley è uno degli artisti più apprezzati da Marco (cantante), e il lavoro può essere considerato un omaggio all’artista, non alla sua musica. Il titolo dell’EP riprende una dedica che Jeff fa al suo pubblico nel Live at Sin-é, prima di cantare Grace.
Il riferimento ai Marlene è davvero casuale, o meglio la traduzione inglese di Senza Peso sintetizza perfettamente il concetto che la canzone vuole esprimere.

Come mai la scelta del singolo apripista è ricaduta proprio su "Weightless"? Un brano molto leggero e scanzonato, come denunciato dal titolo stesso che tradotto significa “senza peso”. Volevate dare un certo impatto all'ascoltatore, travolgerlo con qualcosa di particolarmente solare e divertente per cominciare?

Volevamo aprire con qualcosa di energico e crediamo che Weightless fosse un buon inizio in questo senso ma, come rivelano le altre tracce, il contenuto musicale è abbastanza eterogeneo e rispecchia fedelmente la complessità del binomio pulsione/passione o sesso/amore.

"Short Message Script" è un brano molto complesso che mostra un lato diverso della vostra musica. E forse queste dinamiche più intricate riflettono bene quello di cui parla il testo, ovvero quello che passa per la mente umana nel momento in cui l'amore ti toglie la lucidità. Vi va di parlarcene un po'?

Si. È esattamente quello che succede quando la mente è ebbra di passione con l’aggravante della lontananza fisica che esaspera il desiderio. Il messaggio di testo è un canale di comunicazione che presuppone distanza fisica e nonostante la canzone sia molto melodica, l’arpeggio di chitarra è un loop ossessivo senza soluzione che rispecchia l’inquietudine dell’innamorato.

"Rayuela" è la ballata del disco, che leggo essere "liberamente ispirata al settimo capitolo dell'omonimo anti-romanzo di Julio Cortázar". Si tratta di uno scrittore molto intelligente, forse non molto conosciuto al grande pubblico, i cui racconti sono caratterizzati da un’analisi psicologica molto sottile e accurata dei suoi personaggi e da una linearità temporale non canonica. È un punto di riferimento per voi nella scrittura dei testi? Come nasce questo omaggio?

Poesie e prosa sono spesso fonte d’ispirazione. Non si tratta solo di Cortázar ma di qualsiasi autore riesca a evocare con la sua penna sensazioni forti: il bacio descritto nel capitolo 7 di Rayuela è quasi visivo, per questo è stato fonte d’ispirazione.

Marco Ammar è il frontman non troppo nascosto del gruppo, visto anche che il progetto porta il suo nome. Quindi immagino che la maggior parte dei testi e delle musiche siano composte da lui. Qual è l'apporto del resto della band in fase creativa e di lavoro in studio? Cosa ci mette ognuno di suo? Quali sono le dinamiche interne al gruppo? Quanto cambiano i pezzi dall'idea iniziale al risultato finale che troviamo sul disco?

Il nome del progetto ormai è un acronimo; stiamo insistendo per essere associati alla sigla MAB piuttosto che all’acronimo di un nome. Marco compone e scrive i testi, a un livello embrionale le canzoni sono sue figlie ma senza l’apporto di tutti gli altri non prenderebbero mai la forma ritmica e timbrica che hanno alla fine. Ognuno, porta la propria esperienza e mette sul banco di lavoro le proprie idee, sempre al servizio della canzone, e questo forse ci salva da facili analogie e associazioni con gli artisti di riferimento che ognuno di noi ha. Di solito Marco porta la canzone grezza in sala prove e dopo un giro di prova si inizia a strutturare il brano, che cerchiamo di curare nella dinamica, nei timbri e nell’intellegibilità di volta in volta. Certi brani hanno subito modifiche importanti prima di essere incisi. Ma tra di noi c’è una sorta di equilibrio che ci consente di guardare sempre alla vestito più bello per ogni canzone.

Per scrivere invece a cosa ti ispiri principalmente Marco? Ti piace prendere spunto dal mondo che ti circonda o metti in musica sentimenti ed esperienze personali?

Prendo spunto dai vissuti degli altri e anche dai miei personali, ma l’input può arrivare da un sogno, da un verso o da un’associazione di parole pescata dentro a un romanzo. È davvero difficile schematizzare una dinamica in continuo mutamento. Soprattutto con le parole è ogni volta diverso e non so prevedere quando arriverà la prossima ispirazione.

Ragazzi, siamo in conclusione. Prima di lasciarvi vi chiedo solo quali sono le vostre prossime mosse. Abbiamo detto che c'è un disco in fase di lavorazione. C'è altro all'orizzonte? Qualche data nel frattempo in cui suonerete questo nuovo materiale è in programma?

Sui tempi di uscita del prossimo disco non sappiamo dare ancora previsioni esatte, ma ci stiamo lavorando. Nel frattempo abbiamo inserito nel nostro repertorio qualche cover d’autore per allietare il pubblico che ci ascolta per la prima volta. Le date dei nostri impegni sul calendario sono sempre aggiornate sul nostro sito www.mab.one. Seguiteci lì, e speriamo di suonare presto dal vivo anche per voi..

Adesso è davvero tutto. Grazie per il tempo che ci avete dedicato, buon lavoro per il disco che deve uscire e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi! È stato davvero un piacere!! 

 

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