Elisir
Se fossero un dolce da gustare, come canta la loro title track “Pere e Cioccolato”, mi farei una scorpacciata di Elisir... Un peccato musicale, da assaporare dolcemente passeggiando per Un mondo storto, sotto una Neve che riscalda mentre si annusa l'inconfondibile fragranza del più bel Fiore di notte. No, non sono impazzita, ma l'album d'esordio degli Elisir, già premiato con la Targa Tenco 2009 per il miglior album d'esordio, è un mix di raffinate poesie e dolci melodie che risvegliano il mio lato poetico. Swing manouche, cantautori francesi, jazz e atmosfere parigine mischiate ad un po' di rock. Elisir è il nuovo ed unico genere che la band milanese, capitanata da un'esplosiva e talentuosissima Paola Donzella, ha creato. Era da parecchio che non mi capitava di venire rapita in questo modo da un album. E anch'io, se fossi stata nella giuria del Premio Tenco, avrei dato l'importante riconoscimento alla band. Ma non fermiamoci al solo album, perchè dal vivo gli Elisir sono ancora più esplosivi. La loro musica sprigiona delle note uniche che coinvolgono il pubblico in questo Elisir formato da ingredienti diversissimi ma pure così affini, quelli di una ricetta vincente. Dopo averne sentito parlare da un carissimo amico nonchè grandioso chitarrista Daniele Gregolin, entrato nella formazione circa due anni fa, ho scoperto un nuovo sound che mi ha completamente affascinata. Così lo scorso 21 novembre, in occasione dell'European Jazz Expo di Cagliari, ho avuto l'occasione di incontrare ed intervistare gli Elisir a poche ore dall'inizio del live. Dopo il sound check mi ritrovo a chiacchierare con la band e con la loro guest, il grande batterista Walter Calloni che, dal 2005, è quasi un Elisir a tutti gli effetti. Arriva il tanto atteso (almeno da parte mia) momento dell'intervista, e mi ritrovo, con un bellissimo sottofondo musicale, a chiacchierare con Paola Donzella, Paolo Sportelli e Daniele Gregolin.
Elisir
Se fossero un dolce da gustare, come canta la loro title track “Pere e Cioccolato”, mi farei una scorpacciata di Elisir... Un peccato musicale, da assaporare dolcemente passeggiando per Un mondo storto, sotto una Neve che riscalda mentre si annusa l'inconfondibile fragranza del più bel Fiore di notte. No, non sono impazzita, ma l'album d'esordio degli Elisir, già premiato con la Targa Tenco 2009 per il miglior album d'esordio, è un mix di raffinate poesie e dolci melodie che risvegliano il mio lato poetico. Swing manouche, cantautori francesi, jazz e atmosfere parigine mischiate ad un po' di rock. Elisir è il nuovo ed unico genere che la band milanese, capitanata da un'esplosiva e talentuosissima Paola Donzella, ha creato. Era da parecchio che non mi capitava di venire rapita in questo modo da un album. E anch'io, se fossi stata nella giuria del Premio Tenco, avrei dato l'importante riconoscimento alla band. Ma non fermiamoci al solo album, perchè dal vivo gli Elisir sono ancora più esplosivi. La loro musica sprigiona delle note uniche che coinvolgono il pubblico in questo Elisir formato da ingredienti diversissimi ma pure così affini, quelli di una ricetta vincente. Dopo averne sentito parlare da un carissimo amico nonchè grandioso chitarrista Daniele Gregolin, entrato nella formazione circa due anni fa, ho scoperto un nuovo sound che mi ha completamente affascinata. Così lo scorso 21 novembre, in occasione dell'European Jazz Expo di Cagliari, ho avuto l'occasione di incontrare ed intervistare gli Elisir a poche ore dall'inizio del live. Dopo il sound check mi ritrovo a chiacchierare con la band e con la loro guest, il grande batterista Walter Calloni che, dal 2005, è quasi un Elisir a tutti gli effetti. Arriva il tanto atteso (almeno da parte mia) momento dell'intervista, e mi ritrovo, con un bellissimo sottofondo musicale, a chiacchierare con Paola Donzella, Paolo Sportelli e Daniele Gregolin.
