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Klinefelter

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IDENTIKIT

Nome Gruppo: Klinefelter
Nato a: Collegno, Torino
Nel: 1999
Genere: Rock
Età media componenti: 24 anni

Componenti:
Claudio ( Voce7 Chitarra ),
Giuseppe ( Chitarra ), Alessandro
( Batteria ),
Simone ( Basso )

Precedenti: Dal '00 a '06 hanno registrato tre demo (greed, chinese flu, klinefelter) nello studio "MusicalBox" sotto la supervisione di Alis D'Amico, chitarrista ed esperto in registrazioni. In questo periodo hanno suonato in molte manifestazioni, più o meno importanti (ExtraFestival, Colonia Sonora, Picenontherock...al MagnetClub a Berlino) hanno vinto e perso concorsi…alcune delle loro canzoni sono state trasmesse per radio da radio2000blackout (radio italiana del nord), alcune in compilation rock (SonicheAvventurePunkIV) ed altre in cortometraggi. Nel '07 i Klinefelter hanno desiderato cambiare il loro suono in qualcosa di più... era necessario aggiungere un nuovo membro, un nuovo chitarrista...tra dicembre e gennaio hanno registrato il loro primo EP, chiamato "Do you...?" con lo speciale appoggio di Lorenzo Bona, giovane chitarrista/cantante con la passione per suoni vintage e pieno di idee interessanti. La collaborazione ha portato alle nuove canzoni che potete ascoltare qui o sul nuovo EP.

Segni particolari: Schizzofrenetica e agrodolce

Come e quando si è formato il gruppo? Come vi siete incontrati, quando è maturata la decisione di suonare insieme, si tratta della prima esperienza in una band o avevate altre esperienze alle spalle?

I Klinefelter sono nati nel ’99. Frequentavamo tutti la stessa scuola e, come spesso accade a quell’età, le alternative erano due; spendere i soldi guadagnati facendo lo sguattero al Mc Donald’s per comprarsi un motorino o per comprarsi la prima chitarra elettrica? Noi abbiamo optato per la seconda. Già dall’inizio Ale, Cla e Simo avevano le idee chiare su quale doveva essere la loro strada: suonare un po’ di sano Rock. Io in quegli anni suonavo negli Skepsis, gruppo psichedelico/alternativo/poetico/neomelodico ( genere conosciutissimo i Kazakistan e nei Territori del nord-ovest ). Solo nel 2007, anche se in realtà ero da sempre un loro fan, le nostre strade si sono incrociate dando vita all’EP “Do you…?” e a ciò che sono oggi i Klinefelter.

C'è uno o più gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale e ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze completamente diverse? E nel caso, come riescono a conciliarsi?

Sicuramente il gruppo a cui tutti noi dobbiamo la nostra voglia di suonare sono i Nirvana. Ma non direi che ci ispiriamo a loro nel nostro modo di suonare…almeno, non più!
Accanto a loro credo abbiano un ruolo importante i Nofx, i System of a Down, A Toys Orchestra, Rino Gaeteno, Handrix, Led Zeppelin, e tutti quei gruppi che suonano col cuore… ecco, direi che ci ispiriamo principalmente alla musica che trasmetta qualcosa.

Presentatevi ad un pubblico che ancora non vi conosce. Cosa suonate, che genere di musica suonate, dove suonate, eventuali lavori pubblicati e non, eventuali tappe importanti della vostra carriera musicale.

La nostra scelta è sempre stata quella di suonare pezzi propri. Abbiamo suonato parecchio in giro. Principalmente in Piemonte…ma ci siamo presi anche qualche soddisfazione altrove ( vedi identikit ). Speriamo di poter presto dare il via ad una serie di live un po’ ovunque…Sconsigliamo il nostro ascolto a chi è debole di cuore e a chi non gradisce la musica ad alto volume.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente legati?

Credo che ci siano stati molti eventi importanti per il gruppo in tutti questi di vita. Indubbiamente nell’ultimo anno è stato molto gratificante l’aver attirato l’attenzione di un’agenzia di management come l’Alkemist Fanatix con cui speriamo di crescere e di raggiungere molti traguardi.

Come lavorate sui vostri pezzi? Come nasce un'idea e come la sviluppate? Come vi dividete il lavoro tra di voi?

I pezzi nascono quasi sempre allo stesso modo. Claudio arriva in sala con un’idea, una linea vocale, quattro accordi e insieme sviluppiamo il tutto. Diciamo che, più che dal cervello o da un disegno preciso, ci facciamo guidare dall’emozione del momento. In fondo suoniamo rock! E cos’è il rock se non un insieme di sudore, sentimenti e suoni diretti e senza filtri?

E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto...

Come in tutti i rapporti umani ci sono i momenti sì e i momenti no…soprattutto dopo le lunghe convivenze.
Ma, sinceramente, devo dire che siamo tutti più o meno bravi ragazzi e che cerchiamo sempre di venirci in contro. Quando non si è d’accordo si trova sempre un compromesso e difficilmente ci si manda a cagare…insomma, se volete un gruppo dove ci si prenda a botte dalla mattina alla sera vi consiglio di non cercare da queste parti!...però vi posso consigliare gli Oasis!

Immagino che per un gruppo la dimensione live e il contatto col pubblico siano fondamentali. Com'è la situazione in Italia basandovi sulla vostra esperienza personale? Ci sono spazi adeguati e sufficienti? Ci sono abbastanza occasioni che consentano ai giovani musicisti di potersi esibire e farsi conoscere?

Il live è TUTTO. Soprattutto oggi che il mercato della musica e oltre la saturazione e che quasi tutti sono in grado di registrarsi in cameretta un prodotto più o meno valido. Per quanto ci riguarda, la nostra dimensione è principalmente quella della musica dal vivo. Purtroppo in Italia ( inutile dirlo! ) gli spazi sono veramente pochi e, soprattutto, ci sono così tanti gruppi nell’underground che la qualità ovviamente finisce con il risentirne. Esclusi i concorsi musicali, che il più delle volte sono delle grandi fregature, rimangono i festival e i locali. Ma anche quì la situazione non è così esaltante. Diciamo semplicemente che se suonassimo cover di Laura Pausini sarebbe tutto molto più facile.

Parliamo di etichette. Avete un contratto, siete in cerca, meglio l'autoproduzione, che lascia maggior libertà all'artista..? Si usa ancora dare la caccia al discografico per lasciargli il demo oppure oggi come oggi strumenti come MySpace, che consentono di arrivare direttamente al pubblico, pensate che siano mezzi più veloci ed efficaci?

L’autoproduzione è una strada molto interessante…ma, visti i costi da sostenere, se non sei i Subsonica o il figlio di Berlusconi, è anche una strada che nel migliore dei casi ti porta alla rovina! Noi ci siamo comportati nel più classico dei modi: abbiamo registrato il nostro promo e l’abbiamo spedito un po’ ovunque ricevendo, tra l’altro molti pareri positivi e suscitando l’interesse di qualcuno. Ovviamente MySpace è stato forse il nostro miglior alleato in tutto ciò che riguarda contatti e promozioni. Anche per questo trovo che come strumento sia molto utile a chi volesse provare a buttarsi in questa “giungla” un tempo nota come mercato musicale.

Visto che parliamo di MySpace allarghiamo il discorso alla tecnologia in generale. Molti additano internet come la bomba che farà saltare in aria il mercato discografico tradizionale. Voi vi siete fatti un'idea a riguardo? Sono più i vantaggi o gli svantaggi?

Come detto in precedenza, credo che i vantaggi superino gli svantaggi. Oggi Internet rende possibile cose che fino a 10 anni fa non si potevano neppure immaginare.
Con ciò non dico che sia tutto rose e cavolfiori…ma sicuramente io sono convinto che, come in effetti sta già avvenendo, i prossimi divi e i futuri talenti verranno fuori proprio dalla rete.

Volete parlarci di "Do you...", il vostro ultimo lavoro? Come suona? Che differenze ci sono rispetto alle vostre precedenti produzioni? Com'è stata la risposta del pubblico?

“Do you…?” ha significato molto per noi, per me in particolare essendo il primo disco a cui lavoro con i Klinefelter. I pezzi suonano diversi da tutto ciò che abbiamo suonato in precedenza per vari motivi. In primo luogo, l’aggiunta di una chitarra cambia per forza molte cose. Inoltre con questo Ep abbiamo voluto cercare un suono un po’ diverso, più vintage e meno ancorato alle nostre origini grunge. In questo ci è stato molto utile Lorenzo Bona, fonico e chitarrista che ci ha aperto gli occhi su un modo di intendere e sentire la musica che è stato per noi come riscoprire sapori ed emozioni che non provavamo da anni.

Abbiamo letto che ormai suonate insieme da quasi 10 anni, e che siete sempre in cerca di qualcuno che creda nella vostra musica. Immagino che non sia sempre facile. Non avete mai perso fiducia? Cosa vi spinge a continuare per la vostra strada?

La fiducia per ora c’è ancora. Soprattutto ora, visto che finalmente iniziamo a vedere qualcosa che si muove in lontananza. Speriamo che entro l’anno prossimo potremo iniziare a lavorare al nostro primo vero album…ma per ora non si può aggiungere nulla di più.

Aspettative, sogni nel cassetto e progetti per il futuro?

Visitare la faccia oscura della Luna, entrare nel guinnes dei primati nella categoria “vegetali più grandi del pianete” e imparare l’aramaico antico.


Per info: www.myspace.com/klinefelter1

 

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