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Crawler

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Nome Gruppo: Crawler
Nato a: Crema
Nel: 2001
Genere: Heavy Metal
Età Media Componenti: dai 22 ai 32 anni

Componenti:
Claudio Cesari (Turbo): Voce
Giovanni Martiniello (J. Martin): basso
Renato Fecit (JPFex): chitarra
Filippo Severgnini: chitarra
Nicola Martiniello (Nicko): batteria

Precedenti:
2005 – primo demo “Undeads”
2008 – EP “Burst”

Segni Particolari:
Heavy Metal Classico

Presentatevi a chi ancora non vi conosce. Cosa suonate, che tipo di musica suonate, dove suonate, eventuali lavori pubblicati e non, eventuali tappe importanti della vostra carriera musicale.

Noi suoniamo Heavy Metal!!! Per rispondere in modo corretto alla tua domanda “Cosa suonate?” è necessario fare una distinzione: ovviamente per ogni musicista la massima aspirazione è sempre quella di poter produrre e suonare materiale originale, canzoni che lo rappresentino, tuttavia per esibirsi nei locali è necessario, almeno all’inizio, avere un repertorio di cover (ovviamente appartenenti al proprio genere musicale) con le quali coinvolgere il pubblico nello show.
Proprio per questa ragione, durante i nostri spettacoli, noi presentiamo sia brani originali che cover.
Come la maggior parte delle Band abbiamo iniziato con le cover… suonando i brani dei nostri gruppi preferiti e sinceramente dobbiamo dire che grazie alle cover siamo cresciuti molto e che, secondo noi, sono una tappa fondamentale nel cammino di ogni musicista. Nel 2005 abbiamo inciso il primo demo “Undeads” e da allora abbiamo iniziato a portare in giro la nostra musica ricevendo grande riscontro da parte sia del pubblico presente ai concerti sia di quello più ampio che abbiamo incontrato su MySpace. Così nel 2007 abbiamo iniziato ad incidere il nostro EP “Burst” che, a causa di problemi vari e cambi di line-up, ha visto la luce solo nella primavera del 2008. Anche questo lavoro, come il precedente, è stato registrato in home recoding e totalmente autoprodotto. Ora stiamo componendo nuovi brani in attesa di trovare un contratto discografico che ci permetta di registrare il nostro debut album.
Con i Crawler abbiamo cominciato a suonare dal vivo nel 2002 e ci siamo esibiti in molti locali della lombardia tra i quali il Rolling Stone di Milano come supporto per la band tedesca Haggard ed ora siamo pronti per passare ad una dimensione meno territoriale visto che, dopo il concerto che ci aspetta a fine agosto come supporto per Pino Scotto al motoraduno di Cologno al Serio, a fine ottobre suoneremo nel per la prima volta all’estero all’interno dell’ “Halloween Metal Meeting” in Belgio.

Come e quando si è formato il gruppo?

I Crawler si sono formati nel 2001 da un gruppo di 5 amici che avevano la stessa passione per l’Heavy Metal e da allora quella passione è sempre cresciuta.

Si tratta della prima esperienza in una band o arrivavate da altre esperienze con altri gruppi?

Quasi tutti i componenti della Band avevano già militato in altri gruppi della zona anche se si trattava di quelle esperienze che costituiscono i primi tentativi di misurarsi con l’esperienza musicale.

Ci sono uno o più gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale personale o ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze completamente diverse? E nel caso, come riescono a conciliarsi?

Certamente, pensiamo che ogni cantante o musicista nella storia abbia subito l’influsso e l’influenza di qualche punto di riferimento importante.
Le Band a cui facciamo più riferimento sono quelle che ci hanno accompagnato nella nostra crescita e per le quali ci siamo dedicati alla musica: Iron Maiden, Manowar, Judas Priest, Metallica, Ozzy, Megadeth, Dream Theater, Black Sabbat ecc
Per quanto ci riguarda però le nostre influenze personali, sono davvero varie in quanto ogni componente della band porta nella composizione il proprio bagaglio di gusti e inclinazioni musicali. Le differenze di ciascuno portano ricchezza all’interno della Band e, fondendosi nella composizione, rendono ogni brano più interessante (almeno per quanto ci riguarda). In effetti quando componiamo il pezzo viene Crawlerizzato nel momento in cui tutti ci mettono dentro le proprie caratteristiche.

Ci interessa sapere come lavorate sui vostri pezzi. C'è qualcuno che scrive o è un lavoro di squadra? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto...

Si parte sempre dall’idea di un componente che porta alla band una base di pezzo su cui poi lavoriamo tutti insieme in modo che ciascuno possa dare la sua impronta al brano. L’importante per noi è che alla fine il brano abbia la “giusta botta” e comunichi a chi lo ascolta quello che speravamo comunicasse.
Effettivamente all’interno di una Band convivono gusti e visioni differenti della musica e, anche per quanto riguarda il lato organizzativo, non si può essere sempre tutti d’accordo. Tuttavia noi abbiamo sempre discusso tutti insieme sulle decisioni importanti da prendere e, alla fine, c’è sempre stata un’unità di intenti derivante dal confronto sincero di idee e ragioni.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi?

Per noi ogni singolo momento è importante, ogni concerto che si svolga su un palco grande o piccolo! Proprio per questo noi viviamo ogni esibizione con lo stesso spirito. Secondo noi nella musica non c’è niente di non importante.

Immagino che per un gruppo la dimensione live e il contatto con il pubblico siano fondamentali. Com'è la situazione in Italia basandovi sulla vostra esperienza personale? Ci sono spazi adeguati e sufficienti? Ci sono abbastanza occasioni che consentano ai giovani musicisti di potersi esibire e farsi conoscere?

Assolutamente no. Ci spieghiamo… in realtà gli spazi ci sarebbero ma purtroppo per quanto riguarda le esibizioni live in primo luogo la maggior parte dei locali affida la propria programmazione ad agenzie in particolar modo commerciali che monopolizzano con le loro band ogni spazio anche a scapito della qualità della musica proposta. In secondo luogo hanno vita facile solo le tribute band che vengono sempre preferite indipendentemente dalla preparazione degli elementi che le compongono e anche questo va a discapito della qualità musicale.
Per quanto riguarda il mercato discografico poi non ne parliamo. In Italia le etichette discografiche, anche indipendenti, sembrano interessate solo a determinati generi musicali e quando si tratta di Heavy Metal bisogna far riferimento a etichette che non possono neppure sobbarcarsi le spese di registrazione.
Noi abbiamo ricevuto proposte da alcune di queste etichette e tutte le volte ci proponevano soluzioni di condivisione delle spese che noi riteniamo inaccettabili visto che poi pretendono di trattenere il 90% dei proventi delle vendite. Proprio per questo noi stiamo cercando di prendere contatti con labels estere.

In generale quali sono altri problemi che una band alle prime armi o un giovane artista si trova a dover affrontare per cercare di raggiungere il suo obiettivo?

I problemi sono tanti e tra tutti un esempio è trovare i locali in cui esibirsi (soprattutto se si propone anche la propria musica o comunque se non si è una tribute band) oppure, come ti dicevo prima, trovare etichette che producano i tuoi brani e disposte ad investire su di te.

Secondo voi, oggi come oggi, è pensabile decidere di fare il musicista e basta nella vita? Senza scomodare gli artisti da classifica, è possibile riuscire a vivere solo andando in giro a suonare nei locali?

E’ davvero impossibile. L’unico modo per poter vivere con la propria musica è trovare un contratto discografico abbastanza serio che non si limiti alla sola produzione e distribuzione della Band ma che abbia i contatti per pubblicizzare e “spingere” la Band magari facendole fare tour come supporto di Band più affermate ecc.

Parliamo di etichette. Avete un contratto, siete in cerca, meglio l'autoproduzione, che lascia maggior libertà all'artista..?

Come ti dicevo prima, siamo stati in contatto con alcune etichette indipendenti italiane le quali però ci hanno dato una pessima impressione dal punto di vista professionale. In questo momento siamo ancora alla ricerca di un’etichetta e, in particolare, stiamo tentando di contattare case discografiche all’estero.

Si usa ancora dare la caccia al discografico per lasciargli la demo oppure oggi come oggi strumenti come MySpace, che consentono di arrivare direttamente al pubblico, pensate che siano mezzi più veloci ed efficaci?

Dopo l’uscita del nostro EP abbiamo iniziato ad inviarlo a varie case discografiche via posta ordinaria come crediamo facciano tutte le Band. In realtà speriamo in uno strumento come MySpace in quanto fino ad ora ci ha dato veramente tanto dal punto di vista della diffusione del nostro nome e della nostra musica. Il nostro profilo è stato visitato fino ad ora da più di 170.000 utenti e abbiamo stretto amicizia con più di 50.000 persone. Ogni giorno riceviamo commenti e email di apprezzamento e supporto alla nostra musica e questo ci fa immensamente piacere. Infatti ricevere complimenti da persone che ascoltano le tue canzoni ad ogni angolo del mondo è la soddisfazione più grande che potessimo avere.

Visto che parliamo di MySpace allarghiamo il discorso alla tecnologia in generale. Molti additano internet come la bomba che farà saltare in aria il mercato discografico. storia vecchia. Voi vi siete fatti un'idea a riguardo? Sono più i vantaggi o gli svantaggi?

Probabilmente Internet ha causato molti svantaggi per i gruppi già affermati che contano sulla propria commercializzazione discografica mentre costituisce un grande vantaggio per le band emergenti che non contano sui proventi delle vendite dei cd quanto più sulla divulgazione massima del proprio prodotto al fine di trovare un contratto discografico.

Mi sono fatto l'idea che in Italia il vostro genere sia seguito e apprezzato da parecchia gente in Italia, ma nonostante questo rimane comunque una musica un po' di nicchia. E in ogni caso le radio e i mezzi di comunicazione di sicuro non aiutano. Sembra che sia più facile trovar fortuna nei mercati esteri, che in generale sembrano un po' più aperti. E' così? Vi siete fatti un'idea a riguardo?

Si hai proprio ragione. Come dicevamo prima, in Italia il nostro genere musicale non è valutato dal mercato discografico serio mentre all’estero anche etichette più piccole producono e supportano i gruppi locali facendo talvolta da vetrine per case discografiche più grandi che poi li acquisiscono.
Alcune piccole etichette estere, ed in particolare tedesche, hanno risposto al nostro invio di materiale promo dicendoci che avevano molto apprezzato la nostra musica ed il nostro sound ma che non avevano le adeguate possibilità economiche per prendere sotto contratto una Band in Italia.

Un annetto fa abbondante finalmente, dopo una serie di rinvii è uscito "Burst", il vostro ultimo EP. Volete spendere due parole su questo vostro ultimo lavoro?

In effetti la registrazione di “Burst” risale ad un anno prima della sua uscita. Questo purtroppo è accaduto perché proprio durante la registrazione abbiamo cambiato un componente della Band ed era nostro desiderio che il sostituto contribuisse nella realizzazione di questo nostro lavoro in modo che “Burst” contenesse fin dal principio lo spirito di gruppo che ha sempre caratterizzato i Crawler.

Abbiamo letto sul vostro profilo che la line up del gruppo nel corso degli anni ha subito diversi cambiamenti. Questo ha comportato anche un'evoluzione a livello musicale o siete sempre gli stessi degli inizi?

Effettivamente l’ingresso nella Band di un nuovo elemento porta sempre un contributo importante di idee compositive e gusti che determinano in maniera rilevante i nuovi pezzi in quanto frutto della fusione di 5 modi diversi di concepire la musica in generale ed il metal in particolare.

Progetti a breve e lungo termine?

Noi guardiamo sempre avanti! Nell’immediato abbiamo alcune esibizioni importanti ed in particolare quella alla FestaBikers di Cologno come supporto per Pino Scotto. Infatti questo evento è stato pubblicizzato su magazine come MetalHammer e Rock Hard. Poi, dopo qualche esibizione nei locali della zona, parteciperemo ad un festival in Belgio e per noi sarà davvero molto divertente suonare all’estero.
Intanto continuiamo a proporre la nostra musica alle etichette discografiche con lo scopo di trovare un contratto discografico serio che ci permetta di realizzare il primo album tanto richiesto dai nostri fan su MySpace.


Per info: www.myspace.com/crawlerit

 

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