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Devastator

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IDENTIKIT

Nome Gruppo: Devastator
Nato a: Lucca
Nel: 2001
Genere: Thrash, Hardcore, Rock’n Roll
Età Media Componenti: 26 anni

Componenti:
ROB: Voce e chitarra
LUCA: Batteria e cori
RICCA: Basso;

Precedenti:
“LIVE TO MAKE WAR” (Live Demo): 2003; “ALIVE FROM DEVASTATION” (Live Demo): 2005; “THRASH ‘N’ WAR” (Full Lenght): 2005; “ALCOHOLIC INVASION” (Full Lenght): 2007; “PROMO 2007” (Promo For Label Only): 2007; “UNDERGROUND ‘N’ ROLL” (Full Lenght): 2009

Segni Particolari:
Siamo una band dedita al cento per cento al divertimento, proviamo un grande piacere nello scrivere musica, registrare continuamente album e suonare dal vivo in ogni occasione che ci capiti sotto mano. Tale modo di vedere la musica e suonare in una band si rispecchia anche nei nostri testi e nelle nostre tematiche, non amiamo particolarmente prenderci troppo sul serio come band.

Presentatevi a chi ancora non vi conosce. Cosa suonate, che tipo di musica suonate, dove suonate, eventuali lavori pubblicati e non, eventuali tappe importanti della vostra carriera musicale.

Noi siamo i Devastator e siamo una band di Lucca (Toscana) nata nel 2001. Suoniamo al 95% pezzi nostri, ovviamente durante i live proponiamo anche qualche cover dei nostri gruppi preferiti. La nostra musica di base è un thrash metal influenzato pesantemente da elementi hardcore, punk e rock ‘n’ roll. In otto anni di attività abbiamo fatto uscire due demo live, un promo e tre album. Abbiamo circa 80 date all’attivo e abbiamo suonato in ogni tipo di posto, dal classico locale ai centri sociali. Le date da ricordare sono sicuramente il “Titans Of Thrash 2004” a Brescia di supporto ai Carnal Forge, il concerto di supporto agli Assassin nel 2006 a Napoli, il “Thrash Till Death Festival 2006” di supporto ai Distruzione, il “Thrash Till Death Festival 2008” a Brescia di supporto agli Hyades e la “Rock Tv Night” nel 2008 a Lucca di supporto ai Fire Trails.

Come e quando si è formato il gruppo?

Il gruppo si è formato a Lucca nel 2001 sotto il nome di Violent Overture per un’idea mia e di Rob, poi successivamente abbiamo cambiato nome in Devastator. All’inizio eravamo una band thrash metal, poi abbiamo con il tempo cominciato a inserire nel nostro sound le influenze più disparate, segno della nostra crescita musicale e del nostro modo di vedere la musica, noi infatti siamo una band che non vuole mai porsi dei limiti nel campo della composizione della propria musica.

Si tratta della prima esperienza in una band o arrivavate da altre esperienze con altri gruppi?

Della formazione attuale io e Rob siamo gli unici che hanno iniziato con questa band. Ovviamente abbiamo anche avuto altre band secondarie durante il periodo Devastator. Ricca è entrato a suonare il basso con noi nel 2003, e lui usciva da un’esperienza con due band metal lucchesi.

Ci sono uno o più gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale personale o ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze completamente diverse? E nel caso, come riescono a conciliarsi?

Quando abbiamo iniziato a suonare con i Devastator io e Rob eravamo molto gasati con il thrash metal, non posso non nominare come gruppi di riferimento Sodom, Kreator, Destruction, Slayer, Sepultura, Metallica e tutti i gruppi thrash metal in generale. Con il passare degli anni ovviamente abbiamo ampliato la nostra cultura musicale e ovviamente la nostra musica ne è stata influenzata. Sia io che Rob che Ricca siamo tre persone che ascoltiamo davvero di tutto, e fortunatamente la pensiamo allo stesso modo quando c’è da comporre musica, che infatti è un mix dei nostri generi preferiti. Quel che ci piace lo inseriamo nelle nostre canzoni, puntiamo sempre a realizzare dischi vari, non mono tematici. Per questo le influenze che inseriamo nella nostra musica ci trovano sempre d’accordo non creando casini.

Ci interessa sapere come lavorate sui vostri pezzi. Come nasce un'idea e come la sviluppate? C'è qualcuno che scrive o è un lavoro di squadra? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto.

Principalmente abbiamo due metodi per scrivere i nostri pezzi. Premetto che Rob è il principale compositore dei Devastator, sia delle musiche che dei testi. Può accadere che lui prepara a casa un pezzo, lo compone, lo arrangia (chitarristicamente) e lo finisce, poi in sala prove ci presenta la sua idea. A questo punto cominciamo a lavorarci tutti e tre insieme, io arrangio le parti di batteria e Ricca quelle di basso. Alcune volte l’idea iniziale di Rob viene rispettata quasi nella sua totalità, mentre in altri casi può accadere che il pezzo venga completamente stravolto e riscritto in sala prove. Questo diciamo che il nostro metodo preferito nel comporre musica, perché come avrete già capito è molto comodo lavorare su una base già solida. Può però accadere che scriviamo un pezzo da zero direttamente in sala prove, e fortunatamente anche in quel caso i risultati sono ottimi, visto che come ho già detto ci troviamo molto d’accordo.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente affezionati?

A parer mio ogni volta che esce un nostro lavoro è un momento davvero speciale. Per una band un disco che esce è come un figlio, e ascoltare su album la tua musica e vedere che esce bene, che ti piace e che fila è una grandissima soddisfazione. Capisci in quel momento che tutta la passione e li sforzi che ci hai messo sono serviti a qualcosa. Indubbiamente anche i concerti venuti bene sono il massimo, fino a ora non ci possiamo per nulla lamentare di come sono andate le nostre date, ovviamente tranne sporadiche (e meno male) eccezioni…

Immagino che per un gruppo la dimensione live e il contatto con il pubblico siano fondamentali. Com'è la situazione in Italia basandovi sulla vostra esperienza personale? Ci sono spazi adeguati e sufficienti? Ci sono abbastanza occasioni che consentano ai giovani musicisti di potersi esibire e farsi conoscere?

La dimensione live è assolutamente fondamentale per un gruppo come il nostro, diciamo che è basilare per ogni tipo di band. In Italia li spazi per suonare sono ovunque, è pieno di locali bellissimi dove è possibile suonare, il problema è che in Italia la musica rock underground non è molto incoraggiata, visto che gran parte dei locali punta a far suonare le cover band. I locali ovviamente sono furbi, visto che le cover band portano sicuramente più gente dei gruppi underground. Però in questo modo si uccide la creatività musicale, visto che le cover band suonano pezzi già scritti e suonati dai gruppi originali, e se uno ci pensa bene è un po’ una vergogna. Noi siamo da sempre contrari alle cover e tribute band, nel nostro ultimo album infatti è presente “I Hate Cover Bands”, canzone che parla proprio di questo!

In generale quali sono altri problemi che una band alle prime armi o un giovane artista si trova a dover affrontare per cercare di raggiungere il suo obiettivo?

Tutte le band che iniziano ovviamente hanno davanti una montagna di problemi davanti. La prima cosa è molto difficile farsi conoscere in giro. Fortunatamente abbiamo a disposizione internet che con i suoi mezzi (webzines, portali, forum, myspace, sito) ci offre un notevole aiuto per aumentare la notorietà, però è sempre molto complicato, perché c’è da sbattersi come non mai e tutto questo porta via un sacco di tempo, che tutti vorrebbero passare in modi più piacevoli. Ovviamente anche le disponibilità economiche sono basilari, visto che ci sono tutte quelle cose chiamate agenzie di promozione e agenzie di booking, che facendosi pagare fior di soldi ti aiutano ad emergere. Esistono gruppi in Italia che sono molto più noti di altri gruppi molto più validi, solo perché hanno tirato fuori un sacco di soldi per farsi pubblicità, ad esempio comprando pagine nelle riviste o pagando per aprire a band più famose. Noi queste cose non le abbiamo mai volute fare, per una questione di principio, forse è per questo che dopo otto anni non ci caga ancora nessuno ehehe!

Secondo voi, oggi come oggi, è pensabile decidere di fare il musicista e basta nella vita? Senza scomodare gli artisti da classifica, è possibile riuscire a vivere solo andando in giro a suonare?

E’ molto difficile riuscire a ottenere questo, ma non impossibile. Esistono gruppi hardcore ad esempio, anche se non famosi a livello mondiale, che stanno 8 o 9 mesi su 12 continuamente in tour in giro per il mondo, e anche se non pretendono grossi compensi a data tirano avanti vendendo merchandising e cd ai concerti. E’ ovvio che la maggior parte delle band italiane underground si mantiene con un lavoro vero e proprio, dedicando poi il tempo libero alla musica come hobby o fonte di divertimento. Magari se poi la band è valida e ha un buon seguito può comunque arrotondare con la musica, ma è molto difficile…

Parliamo di etichette. Avete un contratto, siete in cerca, meglio l'autoproduzione, che lascia maggior libertà all'artista..?

Al momento siamo sotto una piccola etichetta di Bologna, la Teorema Produzioni Musicali. Non ci promuove né ci organizza concerti, ma almeno ci ha pagato stampa e registrazione dei nostri ultimi due album. E secondo me è già un aiuto notevole, visto che gli studi di registrazione costano sempre di più, e se vuoi fare un’ottima impressione devi spendere parecchi soldi. Per la promozione della band e per l’organizzazione dei concerti me ne occupo io con il grande aiuto di Giulio, un nostro carissimo amico che mi dà una grossa mano sia a promuovere la band che a organizzare i live, e inoltre partecipa attivamente anche alle spese del gruppo. Fino a adesso posso ritenermi soddisfatto, visto che su internet siamo molto presenti e non ci è mai mancato da suonare. Il tutto però come dicevo prima, ti porta via un sacco di tempo, tante volte preferirei uscire a bere una birra con gli amici o andarmi a fare una partita di calcetto piuttosto che rinchiudermi in casa davanti al pc a trovare nuovi contatti e a mantenere i vecchi…

Si usa ancora dare la caccia al discografico per lasciargli la demo oppure oggi come oggi strumenti come MySpace, che consentono di arrivare direttamente al pubblico, pensate che siano mezzi più veloci ed efficaci?

Le case discografiche al giorno d’oggi richiedono ancora materiale promozionale da valutare e poi magari se sono interessate possono avanzare una proposta. Myspace è uno strumento importantissimo, visto che è largamente utilizzato da tutti, sia dalle etichette che possono mettersi da sole alla ricerca di una band da mettere sotto contratto, sia dalle radio, sia dai locali in cerca di gruppi da far suonare, sia ovviamente dagli ascoltatori, che possono mettersi in contatto con la band in un modo assolutamente immediato. In egual misura Myspace può essere utilizzato dalle stesse band, per cercare etichette, radio, zines, webzines, locali e ovviamente potenziali fans.

Visto che parliamo di MySpace allarghiamo il discorso alla tecnologia in generale. Molti additano internet come la bomba che farà saltare in aria il mercato discografico. Storia vecchia. Voi vi siete fatti un'idea a riguardo? Tra l'altro abbiamo visto che alcuni vostri album più vecchi sono disponibili in free download. Sono più i vantaggi o gli svantaggi?

Internet è assolutamente essenziale per una band, come è essenziale per tutto il mondo. Con l’avvento del peer to peer è chiaro che il mercato discografico è stato danneggiato, ma secondo me non morirà mai. E’ vero che sempre più in molti scaricano la musica anziché comprarla, però è anche vero che i veri fans amano ugualmente acquistare il cd originale. E questo succede anche nella musica underground, soprattutto nell’ambiente thrash e hardcore. La maggioranza dei thrashers tipici ama ancora avere la propria collezione di cd originali, e alcune band underground italiane nel loro piccolo vendono ancora un gran numero di copie originali, figuriamoci gli artisti famosi. Siamo al corrente che i nostri album sono scaricabili in free download, noi non ne siamo assolutamente contrari, visto che è un ulteriore modo per farci conoscere in giro. E poi visto che noi di base stampiamo massimo 500 copie dei nostri cd, se su 500 copie 10 sono state scaricate da internet a noi non ce ne può fregare di meno anche dal punto di vista dei soldi persi ehehe!

In Italia negli ultimi anni si sta muovendo qualcosa e stanno emergendo, anche con un discreto successo, delle realtà rock un po' più alternative. Una novità nel panorama musicale italiano. Però, nonostante questo, le radio e i grossi mezzi di comunicazione in generale non danno una grossa mano. Secondo voi perchè?

Sì, pure io ho notato che ultimamente che in Italia stanno nascendo questi tipi di realtà. Ovviamente le radio e soprattutto le televisioni, che rimangono il miglior mezzo possibile per catturare le attenzioni del pubblico non ci puntano sopra, preferiscono piuttosto fare affidamento su coloro che invece di una gavetta tradizionale hanno preferito i talent show, i concorsi televisivi e i reality. Faccio l’esempio dei Bastard Sons Of Dioniso, recentemente apparsi sulla trasmissione X Factor. Prima della trasmissione loro erano una band underground vera e propria, che suonava nei locali in Italia e faceva uscire album propri. Dal momento che sono andati a X Factor la Sony si è mossa e li ha messi sotto contratto, ed erano uno dei concorrenti in gara più amati dal pubblico. La domanda che mi pongo io è questa: prima di apparire su X Factor non si meritavano tutto questo successo, erano forse musicisti peggiori? E un’altra domanda che mi sorge spontanea è questa: se sostituissimo i Bastard con un qualsiasi gruppo a caso della scena underground italiana, avrebbero pure questi ultimi lo stesso successo? Secondo me sì, visto che la televisione fa diventare bello qualsiasi cosa. Basta entrarci e tutto diventa oro colato, anche se è una soddisfazione effimera, visto che rende più contenti i discografici e i produttori che la band stessa, visto che in quei casi è “usata” come strumento per riempirsi le tasche di soldi. E’ facile puntare sugli artisti e sui gruppi che escono dalle trasmissioni, seguite da milioni e milioni di persone che ovviamente possono diventare tutte potenziali clienti. C’è inoltre da dire che in Italia la musica rock non ha mai avuto una storia radicata, anche negli anni passati. Non abbiamo una tradizione rock importante come l’Inghilterra o gli Stati Uniti, da noi va la musica pop e il cantautorato, punto e basta. Le grosse realtà discografiche non puntano molto sul rock anche per questo motivo, secondo il mio modesto parere…

Sappiamo che è da poco uscita la vostra ultima fatica "UNDERGROUND 'N' ROLL". Volete parlarci un po' di questo vostro ultimo lavoro?

“UNDERGROUND ‘N’ ROLL” è stato un disco molto sofferto. E’ uscito il 26 aprile 2009, ma le registrazioni dell’album erano finite a luglio 2008. Quindi il disco è uscito quasi un anno dopo che era pressoché pronto. Tale ritardo enorme è stato causato da ben due etichette discografiche italiane che ci hanno contattato per metterci sotto contratto. La prima ha fatto passare mesi prima di darci la risposta, negativa tra l’altro ehehe… La seconda invece voleva metterci sotto contratto ma poi grazie a nostre ricerche varie abbiamo scoperto che era una di quelle etichette che chiedono soldi ai gruppi e poi non mantengono quello che promettevano. Insomma il disco ha avuto un clamoroso ritardo di uscita grazie a questi splendidi signori. Che devo dire, grazie ancora! Quindi abbiamo prolungato il nostro rapporto con la Teorema Edizioni Musicali di Bologna, che aveva già editato nel 2007 il nostro secondo album “ALCOHOLIC INVASION” e finalmente il disco ha visto la luce. E’ un disco di 15 tracce, molto vario a nostro avviso. Dentro è possibile percepire chiaramente tutte le nostre influenze musicali, potete trovare thrash, hardcore, punk rock, stoner… Inoltre abbiamo fatto un ottimo lavoro di produzione, e qui ringrazio l’ingegnere del suono Luca Gomedi degli High Distortion Level Studios di Altedo (Bologna) per l’ottimo lavoro svolto. Fino a ora il disco è piaciuto sia ai nostri fans che agli addetti ai lavori, per cui siamo doppiamente soddisfatti del risultato finale.

Prima di "UNDERGROUND 'N' ROLL" avevate già registrato parecchie cose tra album e demo. Affinità e differenze rispetto ai lavori precedenti? C'è stata un evoluzione nella vostra musica o siete sempre coerenti col sound delle origini?

Se prendiamo come riferimento i nostri tre album possiamo notare molte cose. “THRASH ‘N’ WAR” del 2005 è un disco thrash metal al 100%, con suoni thrash e canzoni thrash. In alcuni brani però è possibile già individuare qualche spunto rock ‘n’ roll. Due anni dopo, su “ALCOHOLIC INVASION”, le influenze hardcore, punk e rock ‘n’ roll appaiono in quantità ancora più massiccia nelle canzoni dell’album. Tale voglia di “contaminare” la nostra musica con influenze estranee al thrash giunge al suo culmine proprio con “UNDERGROUND ‘N’ ROLL”. Il nostro obiettivo è far uscire album sempre diversi gli uni dagli altri, e infatti anche il prossimo lo sarà!

Progetti a breve e lungo termine?

Al momento sono dietro alla promozione di “UNDERGROUND ‘N’ ROLL” in Italia e all’estero e all’organizzazione del relativo tour di supporto. Fortunatamente i locali si stanno dimostrando molto interessati a noi, per cui penso che suoneremo parecchio quest’anno (se tutto va bene). Contemporaneamente siamo dietro alla stesura dei brani che andranno sul successore di “UNDERGROUND ‘N’ ROLL”, che uscirà nel 2011, anno del nostro decennale. Abbiamo già sei pezzi pronti e spaccano veramente, chi si è abituato alle canzoni del nostro ultimo cd subirà una bella scossa. Ci sarà una svolta sostanziale sotto il punto di vista vocale e delle liriche…
In conclusione voglio ringraziare Andergraund Magazine per lo spazio che ci ha concesso, e grazie per la splendida intervista, le domande erano molto interessanti, non come le solite interviste tutte uguali che purtroppo alcuni propongono. Invito tutti i lettori a visitare il nostro profilo myspace www.myspace.com/devastatorcrew per ascoltare la nostra musica e lasciare ogni tipo di commento, noi accettiamo tutto! Alla prossima! PROUD TO BE UNDERGROUND!!!


Per info: www.myspace.com/devastatorcrew

 

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