andergr@und.it      Home IndipendenteMente Interviste Daniele Gregolin

Daniele Gregolin

E-mail Stampa PDF

IDENTIKIT

Nome: Daniele
Cognome: Gregolin
Età: 31 anni
Genere: Pop,Trash e Jazz

Provenienza:
Vivo a Milano, suono in ogni dove,in questi ultimi 3 mesi con gli Elisir,sto rivedendo l’Italia dall’alto al basso, con swing!

Precedenti:
Precedenti, parecchi!...l’ultimo al Blue Note di Milano con gli Elisr, con ospiti Fabrizio Bosso Xavier Girotto, Stefano Bagnioli, Walter Calloni, il live di presentazione del disco Pere e Cioccolato, una grande serata di musica di grande qualità.

Segni Particolari:
Imprevedibile, la musica mi porta dove non avrei mai immaginato ma dove avrei sempre voluto essere…

Come è nata e come si è evoluta la tua passione per la musica?

Ho iniziato per “sbaglio” mi piaceva la musica,i miei genitori mi hanno sempre spinto ed incoraggiato ma preferivo le arti figurative,durante l’adolescenza, ho sentito fortissimo il richiamo alla musica. Presi molto seriamente la cosa studiando molte ore al giorno e questo credo mi abbia aiutato subito a trovare lavoro nell’ambito. Iniziai quindi molto presto la professione.

Il tuo curriculum è molto ricco e vario, hai un sacco di esperienze diverse alle spalle. Vuoi fare un breve riassunto delle tappe più importanti del tua percorso artistico?

Ho iniziato come turnista per la musica pop Italiana,il giorno del mio ventitreesimo compleanno, ero con gli 883 di Max Pezzali alla prima mia data al Festival bar,Taormina. Per due anni collaborai con loro in tour, successivamente ho collaborato con Luca Dirisio, Gemelli DiVersi, Iva Zanicchi. Nel mentre ho fatto uscire il primo disco che mi vede come chitarrista in un power trio Euro Groove Department (“Optical Illusion” 2005) che ebbe una notevole risposta di critica e di pubblico nell’ambito della musica Jazz/Rock.
Ho collaborato come chitarrista, autore ed arrangiatore al primo disco degli Anilina Dry (“il dodicesimo passeggero”), band rock/alternative Italiana.
Ho registrato il primo disco di Elisir, “Pere e Cioccolato” alla quale hanno partecipato tra gli altri Fabrizio Bosso, Bebo Ferra, Xavier Girotto e Walter Calloni, grandi musicisti riconosciuti in tutto il mondo. Attualmente sono in tour con Elisir e sto incidendo il secondo disco degli Euro Groove Department.

Devo dire che una cosa che balza subito all'occhio leggendo il tuo profilo è il tuo coinvolgimento in moltissimi progetti differenti, alcuni dei quali messi in piedi anche da te personalmente. Sei veramente instancabile! Come mai questa continua necessità di cambiare, se di necessità si tratta?

Hai centrato, è una necessità, la musica che sento è una ricerca delle cose che rispecchia il mio modo di essere, mi piace la bellezza delle cose più diverse tra loro, e mi piace comunicarle e far emozionare chi le ascolta, con arte. Negli ultimi anni questa ricerca mi ha portato a concentrarmi sempre più sulla mia musica, il Groove Department, uno dei miei progetti ad esempio, mi vedrà anche come cantante dal prossimo disco.

Quali sono le soddisfazioni più grandi che hai avuto nella tua carriera? C'è qualche momento che ricordi con particolare piacere?

Soddisfazioni tante e in ambiti diversi, beh con gli 883 ricordo il mio primo vero e proprio live in Germania in un grande festival come apertura a Status Quo. Ricordo che il palco era cosi grande da dietro che non si vedeva la gente, aperto il tendone alla prima canzone vedevo il pubblico dal fronte del palco a perdita d’occhio sino all’orizzonte! Con i miei progetti invece la non meno grande soddisfazione di vedere il pubblico che apprezza la mia musica e mi è fedele.

Nel corso degli anni hai collaborato con un sacco di artisti importanti. C'è uno di questi al quale ti senti più vicino come modo di suonare o che, umanamente e professionalmente parlando, stimi particolarmente e con il quale ti piacerebbe collaborare nuovamente in futuro?

Mi sento vicino agli artisti che intendono comunicare fortemente con la musica, ed ho avuto modo di collaborare con artisti fra i più diversi che hanno la forza di arrivare al pubblico, con i Gemelli DiVersi è stata una sfida; l’hip pop non faceva parte del mio background musicale ma sono riuscito a trovare una chiave per esprimermi e valorizzare la loro musica, un processo indispensabile tra l’artista ed il musicista che in quel momento è al suo servizio.

Invece quale artista o quale gruppo è stato particolarmente importante per te, sia per la tua crescita personale che per quella professionale?

Direi tutti, tutti mi hanno dato modo di crescere molto, Max Pezzali mi ha aiutato molto all’inizio della mia carriera indubbiamente, da li ho imparato a trovare il modo di crescere ed imparare dalle cose che comunemente non facevano parte di me musicista e artista.

E una band o un'artista che ritieni particolarmente interessante e che segui con attenzione nel panorama musicale attuale?

In Italia apprezzo molto il lavoro di cantautori come Capossela, Paolo conte, Carmen Consoli, Samuele Bersani, Caparezza, per citarne solo alcuni più recenti, l’Italia però è un paese che è “pigro”, ha bisogno di vedere l’artista in televisione, sul telefonino, non vuole ricercare, vuole avere la pappa pronta, questo non aiuta i progetti che non hanno finanziamenti pubblicitari grossi da parte delle Major discografiche per emergere, e questo non vuol dire che la musica cosiddetta “indipendente” sia di qualità inferiore, anzi. Per questo fare musica che io chiamo “coraggiosa” è più difficile qui in Italia.

Visto che hai suonato in diversi gruppi, anche diversissimi tra loro come genere, a quale musica ti senti più vicino?

Il rock è la scheggia da dove provengo, mi sto sempre avvinando di più allo swing, con Elisir ho modo di attraversare i generi che più mi piacciono sia il rock che il jazz e la musica pop. Sto ascoltando Sanseverino e i Paris Combo, che sono vicini alle sonorità degli Elisir. Amo sempre di più Django Reinhardt che fu il primo a portare sonorità jazz americane in Europa e lo fece tracciando un solco enorme, fu popolarissimo e amato dal grande pubblico nei primi decenni del 900, come oggi lo sono i Coldplay.

Parliamo delle tue composizioni. Come nasce la tua musica? Come prende forma l'idea e come la sviluppi?

La mia musica nasce in un istante , sono io che devo solo svilupparla e per questo devo crederci, a volte è un processo facile a volte un po’ meno, perché mi faccio prendere dalla pigrizia oppure credo non sia sufficientemente bella, è una sfida ogni volta!

Cosa ne sarà dei pezzi che si possono ascoltare sulla tua pagina myspace? Finiranno in un disco? C'è qualche progetto solista all'orizzonte?

Quest’inverno uscirà il disco live di Euro Groove Department, è il live del concerto con ospite Michael Manring che abbiamo registrato lo scorso inverno, Michael Manring uno dei più importanti bassisti viventi, e sarà affiancato ad un disco di cover tra gli artisti che hanno maggiormente influenzato me e Marco Maggiore, il batterista e l’altra metà del cuore pulsante dei Groove Department.Il disco avrà ospiti d’onore che ne faranno parte,tra cui Faso di Elio e le Storie Tese ma anche Matteo Bassi, attuale bassista di Laura Pausini, Bryan Beller, bassista di Steve Vai e Mike Keneally, ex chitarrista di Frank Zappa ed altri. Il disco degli Elisir è in vendita da Maggio, sono orgoglioso di aver fatto parte di quel disco. Il mio disco “solista” sarà la prossima cosa su cui concentrarmi, e sarà davvero difficile ma una ennesima sfida a cui non potrò rinunciare.

Immagino che per un musicista la dimensione live e il contatto col pubblico siano fondamentali. Com'è la situazione in Italia basandoti sulla tua esperienza personale? Ci sono spazi adeguati e sufficienti? Tu sei un musicista affermato, ma pensi che ci siano abbastanza occasioni che consentano ai giovani musicisti di potersi esibire e farsi conoscere?

Come ti dicevo, l’Italiano è un po’ diffidente riguardo al “nuovo”, vuole ascoltare cose che sente in televisione e che lo facciano sentire in qualche modo al sicuro. Spero solo che le nuove generazioni sentano sempre più il bisogno di ascoltare musica dal vivo fresca, come accade in altri paesi d’Europa. In Francia ad esempio ricercano artisti emergenti e la gente si muove da casa per ascoltare cose nuove. Non mi spiego perché in Italia vadano così tanto nei locali live le tribute band di artisti come Ligabue, Vasco Rossi, U2, insomma, le più famose, certo, il locale deve fare i conti a fine serata. Con musica emergente è più difficile, allora dovremmo rivedere un po’ costi di gestione per eventi live nei locali, come dire, se ci fossero più locali live, si suonerebbe di più e ci sarebbe più scambio tra gli artisti, però torniamo alla base della catena, è il grande pubblico che decide.Vedi, se io fossi in un paese dove si mangia solo risotto,perché alla televisione me lo fanno vedere in tutte le salse io personalmente mi cercherei posti dove mangiare dell’ottimo sushi ad esempio, la gente dovrebbe essere incoraggiata alla ricerca, questo non vuol dire che non mi piaccia il risotto!

Molte volte le radio e i media in generale sono un po' restii a proporre progetti musicali un po' più alternativi. Nonostante ciò molta gente dimostra di apprezzare anche cose un po' meno commerciali. Secondo te come mai? Cosa ne pensi di questa situazione?

Credo fermamente nella libertà di espressione, in questo caso musicale, è un processo più lento ed ha a che fare con la cultura e la maturità dell’individuo, sono certo che la musica buona prima o poi verrà accolta dalle orecchie della gente, il pubblico non è così omologato come i media vogliono farci credere.

E cosa ne pensi di strumenti come MySpace che consentono di arrivare direttamente al pubblico?

Non posso che pensarne positivamente, è una grande opportunità per gli artisti emergenti.

Visto che parliamo di MySpace allarghiamo il discorso alla tecnologia in generale. Molti additano internet come la bomba che farà saltare in aria il mercato discografico tradizionale. Tu ti sei fatto un'idea a riguardo? E' una grande risorsa, un danno per la musica, uno strumento prezioso usato nella maniera sbagliata..?

I danni li hanno subiti maggiormente le Major, ma nessuna tecnologia si sostituirà al concerto dell’artista live.
Il live è ad oggi come lo era anni fa, la risorsa principale del musicista, a qualsiasi livello.

Noi abbiamo moltissimi lettori giovani. Da musicista affermato e con parecchia esperienza che consiglio daresti un ragazzo che sogna di buttarsi nel mondo della musica?

Direi che per fare della musica un mestiere bisogna essere preparati a 360 gradi e non solo musicalmente parlando, requisito che sembra ad oggi non avere tanta importanza, non è facile come certe trasmissioni vogliono far credere, i fenomeni durano solo poche stagioni. Chi ha davvero qualcosa da dire avrà orecchie pronte ad ascoltarlo per anni.

Progetti a breve e lungo termine?

A breve termine le vacanze! A lungo termine c’è tanta musica che aspetta di essere suonata…

Grazie mille e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi, venite a visitare la mia pagina youtube (www.youtube.com/danielegregolintv) è spesso aggiornata riguardo ai miei progetti e live!

 

Per info: www.myspace.com/danielegregolin

 

Arretrati

Collabora con noi!

Statistiche

 Statistiche gratis