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Lana

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Nome Gruppo: Lana
Nato a: Cisano Bergamasco
Nel: 2000
Genere: Rock
Età Media Componenti: 35 anni

Componenti:
Matteo_voce e chitarra
Alessandro_basso
Alceste_batteria
Giordano_chitarra

Precedenti:
cd “Esiclonica” (2003), ep “Presenza” (2004), cd “C’è il sottile dentro e sotto i ponti” (2005) tutti editi da Jestrai Records; compilations “Primo salto” (Fosbury Records), Rocksound, Psychosonic!, finalisti nazionali ad Arezzo Wave 2002, trasmissioni per Rock TV, trasmissioni radiofoniche (Radio Popolare, Radio FM), concerti in tutta Italia.

Presentatevi a chi ancora non vi conosce. Cosa suonate, che tipo di musica suonate, dove suonate, eventuali lavori pubblicati e non, eventuali tappe importanti della vostra carriera musicale.

Siamo Lana dal 2000, suoniamo pezzi nostri, tendenzialmente rock e originali. Abbiamo all’attivo due dischi ed un ep, e concerti in svariati locali e festival in giro per l’Italia.

Come e quando si è formato il gruppo?

Il progetto è nato nel 1996, quando io (Giordano), Matteo, Giulio Mototronko alla batteria e Michele Sala al basso abbiamo iniziato a suonare insieme per provare a comporre qualcosa di nostro. Qualche mese dopo abbiamo registrato con un 8 tracce analogico un demo di 4 pezzi, ed iniziato a fare le prime apparizioni. Nel 2000 con Gomma al basso e Veronica alla batteria abbiamo iniziato a chiamarci Lana. Alessandro al basso c’è dal 2005, Alceste alla batteria da pochi mesi.

Ci sono uno o più gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale personale o ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze completamente diverse? E nel caso, come riescono a conciliarsi?

Inizialmente i nostri riferimenti erano i gruppi della scena di Seattle (Soundgarden , Alice in Chains, Pearl Jam e Nirvana su tutti), i Marlene Kuntz poi ci hanno dimostrato che anche in Italia è possibile esprimersi con un certo tipo di musica. Con gli anni il nostro percorso ha preso direzioni diverse, ma il fuoco e l’attitudine del “grunge” ci hanno segnati profondamente. Ora le nostre esperienze musicali non sono omogenee, e nemmeno i nostri gusti lo sono, ma suonando insieme non è difficile fonderli.

Ci interessa sapere come lavorate sui vostri pezzi. Come nasce un'idea e come la sviluppate? C'è qualcuno che scrive o è un lavoro di squadra? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto…

Non abbiamo un metodo. Ti posso dire che negli ultimi anni i nostri pezzi nascono in modo diverso da prima. Ora le musiche escono quasi esclusivamente provando insieme, lo sviluppo è più o meno semplice, più o meno contorto, ogni pezzo ha una sua storia. Non sempre un pezzo finito rimane in vita, a volte dopo pochi mesi muore. Non c’è razionalità quando componiamo, e per come concepiamo la musica credo che questo sia necessario; solo alla fine, quando dobbiamo staccarci e sentire cosa abbiamo partorito, iniziamo a parlare e proponiamo eventuali cambiamenti.
Non siamo sempre d’accordo su tutto, certo: siamo una micro società, con tutto ciò che questo comporta, per cui capita di dover discutere a lungo su una singola semplice scelta.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente affezionati?

La partecipazione ad Arezzo Wave nel 2002 è stata molto utile per farci conoscere, ci ha permesso di avere più fiducia in noi stessi e maggiore credibilità agli occhi degli altri. Come esperienze importanti ce ne sono anche molte altre, ma più che ai grandi palchi dove abbiamo suonato e più che ai gruppi quotati con cui lo abbiamo fatto, siamo affezionati ai concerti in cui ci siamo realizzati, in cui abbiamo sentito di aver trasmesso qualcosa di emozionante.

Immagino che per un gruppo la dimensione live e il contatto con il pubblico siano fondamentali. Com'è la situazione in Italia basandovi sulla vostra esperienza personale? Ci sono spazi adeguati e sufficienti? Ci sono abbastanza occasioni che consentano ai giovani musicisti di potersi esibire e farsi conoscere? In generale quali sono altri problemi che una band alle prime armi o un giovane artista si trova a dover affrontare per cercare di raggiungere il suo obiettivo?

La situazione della musica in Italia non la vedo differente rispetto a dieci anni fa. Gli spazi per suonare ci sono, ma i pochi che hanno il coraggio di investire per renderli adeguati alla musica live, presto si orientano su una programmazione che dà spazio solo a gruppi di cover. I gruppi che propongono un repertorio proprio sono spesso costretti a suonare in locali minuscoli, senza impianti audio, nonostante magari grande professionalità, esperienza e bravura. Personalmente ritengo che le cover band siano la più grande piaga per la crescita della cultura musicale. Ma questo è un altro discorso e comunque, alla fine, tutte queste difficoltà rendono noialtri dignitosi. In estate naturalmente, grazie a feste all’aperto di ogni tipo, ci sono molte più occasioni per esibirsi.

Secondo voi, oggi come oggi, è pensabile decidere di fare il musicista e basta nella vita? Senza scomodare gli artisti da classifica, si riesce a vivere solo andando in giro a suonare nei locali?

C’è gente che lo fa, ma non so come faccia a campare, è veramente difficile. Occorre, oltre al talento, testardaggine e grande organizzazione... e anche sapersi accontentare.

Parliamo di etichette. Avete un contratto, siete in cerca, meglio l'autoproduzione, che lascia maggior libertà all'artista..?- Si usa ancora dare la caccia al discografico per lasciargli la demo oppure oggi come oggi strumenti come MySpace, che consentono di arrivare direttamente al pubblico, pensate che siano mezzi più veloci ed efficaci?

Eravamo sotto contratto con la Jestrai di Bergamo, ora stiamo valutando come fare uscire il nostro prossimo disco, che sarà pronto questo autunno. Sinceramente non abbiamo grossa dimestichezza con MySpace e simili. Un amico per nostra fortuna ci sta dando una mano per utilizzare questi e altri canali per farci conoscere. La nostra priorità è la musica, il suo contenitore vogliamo farlo sviluppare ad altri. Io infatti in realtà non sono Giordano, lui non ha voglia di rispondere alle domande; sono Luca. Scherzo.

Visto che parliamo di MySpace allarghiamo il discorso alla tecnologia in generale. Molti additano internet come la bomba che farà saltare in aria il mercato discografico. storia vecchia. Voi vi siete fatti un'idea a riguardo? Sono più i vantaggi o gli svantaggi?

Discorso lungo e complesso… diciamo che sono più i vantaggi, per ora. Ma io sono vecchio, sono nato prima dei centri commerciali, mi gira la testa quando c’è troppa merce esposta e rischio di non prendere niente. La difficoltà ora su internet, per me, è riuscire a scegliere bene.

In Italia negli ultimi anni si sta muovendo qualcosa e stanno emergendo, anche con un'ottima risposta da parte del pubblico, delle realtà rock alternative molto interessanti. Una novità nel panorama musicale italiano un po' piatto. Però, nonostante questo, in molti ci dicono che le radio e i grossi mezzi di comunicazione in generale non danno una grossa mano. A voi però un po' di visibilità è stata data in questi anni. Detto questo, concordate con questa visione pessimistica o la vostra esperienza personale vi spinge a pensarla diversamente?

Penso che le spinte migliori vengano dal basso. Non credo che le radio e i mezzi di comunicazione di massa possano dare una mano per elevare il livello qualitativo della musica in Italia. Forse prima era così. Forse lo sarà in futuro. Ma queste temo siano solo parole di un musicista disilluso.

Abbiamo letto sul vostro profilo che avete suonato con diverse band importanti. C'è una di queste alla quale vi sentite più vicini come stile o che, umanamente e professionalmente parlando, stimate particolarmente e con la quale vi piacerebbe collaborare nuovamente in futuro?

Abbiamo suonato con molti gruppi, ma siamo rimasti in contatto con pochi. Siamo timidi, asociali, abitudinari, e amiamo i rapporti sinceri.

Sono passati quasi cinque anni da "C'è il sottile dentro e sotto i ponti". Come mai questo lungo periodo di pausa? Ne cambiano di cose in tutto questo tempo. Differenze rispetto agli album precedenti?

Il terzo disco è quasi pronto, tra un mese lo mixeremo. Dopo il 2005 abbiamo faticato a trovare un equilibrio all’interno del gruppo; per problemi di diverso genere abbiamo ripreso a fare musica come volevamo solo dal 2007 e ci siamo ritirati dalle scene fino a pochi mesi fa, cioè a registrazione dei nuovi pezzi compiuta e dopo l’ennesimo cambio di batterista. Differenze rispetto a prima… a noi sembrano molte. Cambiamo noi, cambiano le nostre canzoni. Le stiamo già proponendo dal vivo e ne siamo soddisfatti.

Altri progetti a breve e lungo termine?

Tra poco esce il disco, e vogliamo suonare dal vivo il più possibile. Più avanti però abbiamo intenzione di diventare la cover band dei Blascover.

 

Per info: www.myspace.com/lanaweb2008

 

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