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Cannes: trionfa Michael Haneke

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Palma d'Oro a "Il nastro bianco"

E' "Il nastro bianco" di Michael Haneke il film che conquista la Palma d'Oro al 62.mo Festival di Cannes. A "Un prophète" di Jaques Audiard il Grand Prix mentre il premio della Giuria è andato ex-aequo a "Fish Tank" e "Thirst". Migliore attrice e migliore attore Charlotte Gainsbourg e Christoph Waltz, per "Antichrist" di Lars Von Trier e "Inglourious Basterds" di Quentin Tarantino. Nessun premio per "Vincere" di Bellocchio.
Su una cosa si può star certi: la giuria tutta di donne e presieduta da Isabelle Huppert non si è fatta influenzare affatto dagli umori del pubblico. Niente premi per Bellocchio, Almodovar e altri film che nel corso delle proiezioni avevano ricevuto grandi consensi. Anzi, a portarsi a casa i riconoscimenti sono stati in alcuni casi le pellicole più contestate e controverse, prima di tutte "Antichrist", di Lars Von Trier, che ha visto premiata la sua protagonista, Charlotte Gainsbourg, come migliore attrice.
"Il nastro bianco" esplora le radici più intime del nazismo con un gelido ritratto in bianco e nero di quello che accade tra gli abitanti di un piccolo villaggio protestante nel Nord della Germania nel 1913. Una serie di strani accadimenti, molestie a bambini e altri incidenti, scandiscono la vita del villaggio con donne sottomesse, genitori e istitutori inflessibili, perfidie, punizioni (il nastro bianco da portare come simbolo di una purezza tutta da conquistare).
Solo un insegnante sembra più ragionevole, l'unico con la voglia di scoprire veramente cose c'è dentro tutto quest'ordinario inferno apparentemente perfetto e pulito fino allo svelamento finale lasciato allo spettatore solo intuire da una grande sceneggiatura (sempre di Haneke). A compiere questi crimini, come cavare gli occhi a un piccolo bambino handicappato, è l'intera comunità dei bambini del villaggio, cresciuti a pane e disciplina ferrea, abituati a covare l'odio e a ubbidire. In una parola quei bambini che saranno i nazisti qualche anno dopo. Nella vittoria di Haneke c'è un pizzico di Italia dal momento che il film è una coproduzione italiana con Germania e Francia. (Fonte: TgCom)

 

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