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Fase39

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Una bella chiacchierata con la band Elettro-Rock di Torino che ci ha raccontato la genesi e i contenuti di "Elettroscopia", il loro primo disco uscito da qualche settimana. E non solo ovviamente. Un'intervista davvero da non perdere!

I Fase39 sono una nuova realtà in ascesa della scena Pop Rock Elettronica piemontese. Anche se di recente formazione, la band infatti è nata a Torino nel 2014, il progetto è partito alla grande, contando anche il fatto che annovera tra le sue file musicisti di grande talento oltre che con una notevole esperienza a livello nazionale e internazionale. Poco dopo la nascita del gruppo infatti, Valerio Urti, Mario Coppola, Alessandro Guida, Massimo Runza e Gianluca Esposito si sono messi subito al lavoro per produrre del nuovo materiale e a settembre di quest'anno è uscito il frutto di questo lavoro, "Elettroscopia", il primo disco ufficiale del gruppo. Si tratta di una bella raccolta di 10 brani, prodotti da Alessandro Sgreccia e da Federico Coderoni, nati presso Cosecomuni di Monterotondo (Roma), lo studio di registrazione dei Velvet. Dal punto di vista delle tematiche si tratta di un disco sospeso tra racconti comuni, stralci di vita quotidiana e conflitti interiori in chiave metaforica, descrivendo ambienti e stati dell'essere diversi tra loro. Non mi dilungo oltre, lascio direttamente la parola ai ragazzi che ci hanno raccontato in maniera approfondita di "Elettroscopia" e non solo. [B!]


Ciao ragazzi, benvenuti su andergraund! Iniziamo dal principio prima di arrivare a parlare di "Elettroscopia", il vostro disco uscito da qualche settimana. Come comincia il percorso dei Fase39? Come vi siete conosciuti e quando è maturata la voglia di fare musica insieme?

Sì, è uscito da poco ma già sta cogliendo diversi estimatori...per fortuna! Il percorso dei Fase39 inizia dalla voglia di intraprendere un cammino musicale insieme, sebbene ognuno di noi abbia un background musicale differente. Ci conoscevamo già come musicisti di altre formazioni ma la voglia di far musica ballabile e intensa a tutti i livelli ci ha fatto unire come se la cosa fosse in qualche modo predestinata.

Il vostro è uno stile molto eterogeneo. Suoni rock, beat elettronici, echi new wave e momenti più intimi e acustici si fondono e creano un qualcosa di molto interessante. Com'è nata quest'alchimia? Avevate background differenti in partenza e ognuno ha portato qualcosa del suo bagaglio personale nella composizione e negli arrangiamenti oppure siete semplicemente musicisti accomunati da gusti piuttosto trasversali e dalla voglia di sperimentare strade nuove?

Come detto abbiamo background musicali molto differenti che spaziano dal rock elettronico, al mondo anni ‘80/’90 e al pop italiano. Questo ha fatto sì che davanti ad una buona birra l'alchimia nascesse in modo naturale e creasse le atmosfere che possono sentirsi nel disco.

Parlando un po' più nello specifico di "Elettroscopia", la collaborazione con Alessandro Sgreccia e Federico Coderoni dei Velvet, che hanno prodotto il disco, invece quanto ha influito sul risultato finale? Com'è nato questo sodalizio artistico?

Alessandro e Federico sono stati fondamentali nella realizzazione di questo disco. I brani nella demo suonavano decisamente in maniera diversa, l’elettronica era presente in maniera massiccia. Loro hanno tessuto su misura i vestiti musicali più adatti ai testi, mantenendo l'elettronica delle demo ed inserendo momenti più intimi, facendoci trovare quella parte più dolce del nostro scrivere che non pensavamo di avere.

E il luogo da cui provenite invece che influenza ha avuto sulla vostra musica? Il vostro è un sound molto "torinese", quella Torino dei Subsonica, giusto per citare il gruppo che sicuramente è il più rappresentativo di quella scena, una città che voi descrivete in maniera molto efficace in "Torino Magica".

Torino è un po' come nostra madre, quella che ci ha accolto quando siamo nati, che ci fa divertire quando siamo tristi, che ci dà cultura quando ne chiediamo...insomma potremmo andare avanti all'infinito! Era giusto parlarne e provare a far capire che Torino non è solo una città industrializzata ma ci sono anche vita e cultura da scoprire. Torino ha ovviamente influenzato parecchio il nostro sound, le serate ai murazzi (tra i muri del fiume...per citare una frase del testo del brano) hanno contribuito molto attraverso la mescolanza di suoni e culture diverse.

"La Risposta che Vorrai" tratta una tematica molto delicata, quella della violenza nei confronti delle donne. Il pezzo è il racconto di una vicenda realmente accaduta. Ci volete parlare di com’è nato il pezzo e di come mai avete sentito l'esigenza di raccontare questa storia?

“La Risposta Che Vorrai” è una di quelle canzoni che quando eseguiamo dal vivo ci fa brillare gli occhi. "Quando non puoi più lottare perché stanca di convivere con i tuoi fantasmi è dura persino continuare a vivere..." Questo disse un’amica che non c'è più, troppe volte abbandonata al suo destino e ad una persona che violentava la sua anima prima che il suo corpo. Speriamo che in questo brano qualcuno possa trovare speranza e forza per combattere, per fare in modo che quei sospiri in quella notte nera non tornino mai più.

"L'Autore Sei Tu" è un altro dei pezzi più forti presenti nell'album. Parla di chi non c'è più perché forse non è stato abbastanza forte o non ha avuto il coraggio di vivere fregandosene del giudizio altrui. Sulla carta questo sembra semplice e corretto ma in pratica sappiamo che nella società in cui viviamo questo non è per niente così. E questo pezzo vuole essere un'esortazione in questo senso, una spinta. Dove si può trovare la forza per essere se stessi e andare per la propria strada?

“L'Autore Sei Tu” parla proprio di questo, a volte è molto più semplice scappare o andarsene per sempre che combattere. Il brano è un’esortazione a scrivere in prima persona la storia della nostra vita, anche nei momenti di difficoltà, anche dopo che un amico o un parente se ne è andato da questo mondo perché stufo di combattere ogni giorno.

"Big Man" parla di scelte. Ognuno prima o dopo si trova di fronte ad un bivio e nella condizione di dover prendere delle decisioni importanti e complesse. E spesso capita di imboccare la strada sbagliata. Che cosa accade quando guardandosi indietro ci si rende conto di aver agito nella maniera meno corretta? Dove trovare la forza di reagire e di andare avanti?

Guarda noi siamo per il motto: "vivi la vita fino in fondo in modo tale da non avere rimpianti". Tutti noi facciamo delle scelte di vita, i classici sliding doors dove ci chiediamo se abbiamo fatto la scelta giusta in quel momento e come sarebbe cambiata la nostra vita se non l'avessimo fatta. L'importante è guardare avanti senza paure. Nel testo noi parliamo con il nostro alter ego (Big man), lui è la nostra linea di confine tra quello che avremmo potuto fare e quello che abbiamo fatto.

L’amore rimane pur sempre il sentimento che smuove in maniera più decisa l’animo umano. Un momento ti può far sentire in paradiso e il momento dopo ti può far sentire ferito, deluso e arrabbiato. Ma nonostante tutto è difficile farne a meno. Trattate il tema anche voi ovviamente, da due angolazioni diverse, in “Abisso tra noi” e “Lode agli amanti”. Ce ne volete parlare?

Sono due momenti e ambientazioni del disco molto differenti sia a livello musicale che testuale, in uno (Abisso Tra Noi) le ambientazioni sono dominate da archi e orchestra e si tratta la parte più romantica del sentimento amorevole umano dove le anime saltano oltre il muro delle difficoltà per sostenersi e volare insieme nella vita, nell'altro (Lode Agli Amanti) le ambientazioni sono molto elettro-rock e drum ‘n bass e qui l'amore viene visto in maniera più sarcastica e arrabbiata, in questo brano si racconta il disagio di portare avanti un sentimento già finito.

Tirando le somme del discorso, nel disco analizzate le diverse fasi della vita e i vari stati d'animo umano, ci sono estratti dalla vita di tutti i giorni e racconti più intimi e personali di conflitti interiori. "Elettroscopia", il pezzo che dà il titolo al disco, è un riassunto di tutto questo. Quanto c'è di personale nei vostri racconti e quanto invece arriva dall'osservazione di quello che vi succede intorno? E quanto è terapeutico da un lato e complesso dall'altro mettersi a nudo in un disco?

“Elettroscopia” di sicuro è il brano che racchiude tutti i testi del disco. In tutto il disco proviamo a raccontare le varie fasi della vita di tutti noi, anche se non ti nascondo che tutti i testi hanno stralci di vita vissuta da noi in prima persona. Tutto questo fortifica, rendere pubblici i sentimenti e gli stati d'animo condividendoli con chi ascolta l'album è bellissimo e ringraziamo tutti coloro che si rispecchiano nelle parole e nelle musiche che abbiamo inciso.

Come nasce la vostra musica? I pezzi del disco in che periodo sono nati e qual è il percorso che porta da un'idea iniziale al risultato finale, ovvero "Elettroscopia" in questo caso?

La musica che facciamo è un’equazione che nasce dalle emozioni che proviamo nel momento in cui viene fatta la prima stesura dei brani e dall'esigenza di creare un prodotto che rispecchi il nostro sound con le dinamiche del mercato musicale. Alcuni brani del disco sono nati addirittura prima della nascita dei Fase39 mentre altri in fase di produzione a CoseComuni, lo studio di registrazione dei Velvet.

Il pubblico e gli addetti ai lavori come hanno accolto “Elettroscopia”? Avrete già avuto i primi feedback immagino. Siete soddisfatti di come stanno andando le cose?

I feedback per ora sono ottimi e non ci lamentiamo neanche delle vendite. La cosa più bella e vedere il pubblico cantare i brani e comprare il disco a fine concerto, questo vuol dire aver trasmesso qualcosa di positivo. Gli addetti ai lavori hanno recensito in maniera positiva l'album come forse non ci aspettavamo, insomma...tutto alla grande!

Pur essendo una formazione molto giovane, siete comunque tutti musicisti di un certo livello e so che avete messo la vostra esperienza al servizio di alcune giovani band spagnole collaborando con loro nella scrittura dei pezzi. Prima cosa (che è più una curiosità): come mai questo rapporto privilegiato con la Spagna? Come sono nate queste collaborazioni? E secondo: cosa ne pensate della scena emergente attuale, sia in Spagna che in Italia, che sono due realtà che conoscete molto da vicino. Sembra che ci sia parecchio fermento ultimamente. O è l'effetto dei social che avvicinano molto di più le band al pubblico senza passare attraverso intermediari?

La Spagna ha stregato le nostre nottate, sono state le notti a base di musica “Barcellona e Madrid” a muovere l'amore per gli artisti della zona. Quest’ultimi per fondere più culture musicali ci hanno chiesto una produzione dei loro brani fatta da noi. Là si respira un background musicale più dub e reggaeton, diverso da quella che possiamo respirare qui da noi. Il panorama discografico è nettamente diverso, il loro mercato musicale è profondamente diverso dal nostro. C'è fermento in entrambi i paesi ma quello che è positivo è che tutto sta arrivando da sotto, dalla parte più indipendente della musica.

So che siete amanti delle contaminazioni tra le varie forme d'arte. Anche la resa scenica per voi è importante, perché non fa semplicemente da cornice a un'esibizione musicale ma ne diventa parte integrante; una vera e propria esperienza che coinvolge lo spettatore a 360 gradi. Vi va di parlarci un po' di questa cosa?

Ci piace far entrare chi ascolta i nostri brani dal vivo in tutte le sfaccettature, giocando per ogni singolo brano con le luci e con le ambientazioni. È nostra abitudine rendere il posto in cui ci esibiamo molto cangiante, facendolo diventare una discoteca durante i brani disco e un posto accogliente durante i brani più lenti. Le contaminazioni tra le varie arti ci hanno sempre affascinato, numerose sono le collaborazioni con lo scultore Francesco Marinar e con altri artisti di Torino...insomma viva l'arte in tutte le sue forme!

E adesso che programmi avete? Porterete un po' in giro dal vivo i pezzi del disco? Avete già in programma delle date? Altri progetti in cantiere, a breve o lungo termine?

Adesso siamo impegnati un po' in tutta Italia con la promozione del disco, ma tra un live e l’altro stiamo scrivendo nuove canzoni che forse usciranno in un EP per la prossima estate. Se non si fosse capito non ci fermiamo mai!

Ragazzi, abbiamo finito. Grazie mille per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto!

Crepi il lupo e grazie a voi.

 


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"Elettroscopia" su iTunes: itunes.apple.com/it/album/elettroscopia/id1035375934

 

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