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Roberto Rimoldi

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Ciao a tutti e bentornati ad una nuova interessantissima puntata di Anderview.
Questo mese torniamo, come sempre con molto piacere, a fare un salto nel mondo del blues rock, e lo facciamo con l'intervista ad un amico che abbiamo conosciuto proprio al termine di una delle sue esibizioni. Quella sera suonava assieme ad una nostra vecchia conoscenza, Joe Valeriano, che tra l'altro rimoldiavevamo intervistato proprio quel giorno per una delle prime puntate di questa rubrica. Abbiamo fatto due chiacchere dopo lo spettacolo e ci siamo resi subito conto che ci trovavamo di fronte, oltre che un grandissimo professionista, anche una bellissima persona, con la quale è sempre un piacere parlare, e che aveva un sacco di cose interessanti da raccontare. Così ci siamo tenuti in contatto e alla prima occasione abbiamo colto la palla al balzo per incontrarlo e per fargli qualche domanda su di lui, sui suoi progetti e sull'ambiente in cui opera. E poi eravamo curiosi di sentire come vive la sua condizione un musicista che sul palco molto spesso sta un passo dietro gli altri, sia fisicamente che dal punto di vista della visibilità, ma che riveste un ruolo di fondamentale importanza all'interno della band: il batterista.
Roberto Rimoldi, questo il suo nome, è un ragazzo molto giovane, classe 1974, ma nonostante la giovane età vanta un curriculum musicale di tutto rispetto e una lunghissima serie di collaborazioni molto importanti alle spalle. Nato in una famiglia di musicisti, sia il padre che lo zio sono batteristi, ben presto si innamora dell'ambiente e decide che in qualche modo vuole farne parte. Inizia con un rimoldipianoforte, ma dopo poco si rende conto che impugnare le bacchette è la sua vera passione. Studia batteria con importanti insegnanti quali Federico Monti, Enrico Ferraresi e Giorgio Di Tullio.
Come tutti i ragazzi di quell'età inizia a suonare nelle solite rock band in cui crescono tutti i giovani musicisti. Ma undici anni fa la sua strada si incrocia in maniera piuttosto fortuita con quella di Joe Valeriano, grandissimo chitarrista nonché personaggio di spicco nell'ambiente blues italiano. Da quella sera Roberto non ha più smesso di suonare il rock blues. Di altre esperienze ne ha avute moltissime nel corso degli anni, passando dal liscio alle cover band, ma dopo vari tentativi si accorto che la sua unica strada era quella che tutt'ora sta percorrendo. Attualmente Roberto, oltre che suonare di tanto in tanto con Joe Valeriano, dal quale in questi anni non si è mai allontanato, lavora, insegna batteria e fa parte di altre due progetti molto importanti: i Texas Trouble di Gino Lucietto e i Bonus Track di Riccardo Massini.
Nel corso degli anni ha collaborato con artisti importantissimi come Kim Brown dei KIM & THE CADILLACS, Joe Colombo, Eric Sardinas, Elliot Murphy, Gray Johnson e Dave Electric. Si è esibito sui palchi dei club piu' rinomati come Capolinea, Nidaba Theatre, Scimmie, Delta Beatch, Blues House, Rock House, Paso Music Club, Garage Music e nei festival blues più importanti come Bellinzona Blues, Valle Maggia Magic Blues, Blues Live in Losanna, Subiaco Rock Festival e Bally Shannon. Ha finora registrato 6 cd ufficiali, 4 dei quali con Joe Valeriano, ma sappiamo che altre imminenti novità si profilano all'orizzonte per lui da questo rimoldipunto di vista. Da circa 2 anni con i Texas Trouble è testimonial del DUCATI DESMO CHALLENGE.
Abbiamo incontrato Roberto in una piacevole serata di inizio estate a Busto Arsizio, zona neutra a metà strada tra casa sua e Milano, la nostra sede operativa. Abbiamo fatto due passi in centro e alla fine, visto che quella sera era tutto pressochè chiuso, ci siamo infilati nel primo baretto che abbiamo incontrato lungo la strada e ci siamo seduti a bere una cosa e abbiamo realizzato per voi l'interessantissima intervista che abbiamo il piacere di proporvi questo mese. Ora non ci resta che augurarvi buona lettura e darvi appuntamento al prossimo mese, senza dimenticarci naturalmente di ringraziare Roberto per la piacevolissima serata, per la sua enorme disponibilità e per l'interesse che ha sempre dimostrato nei confronti del nostro progetto. Grazie di tutto!

 

Intervista

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