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Tic Tac Bianconiglio

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"Sasso di Fiori vol. II" è il nome del nuovo lavoro della rock band bergamasca Tic Tac Bianconiglio. Si tratta del secondo capitolo di un progetto che ha preso il via cerca un anno fa. Abbiamo chiesto a Cristina e Armando di parlarci un po' di questa 'bilogia' e di altro

Tic Tac Bianconiglio è il nome di una rock band bergamasca che propone un'interessante mix di Alternative, Dark, New-Wave e Post Punk. Il gruppo nasce a fine 2011, quando Armando Greco (chitarra), proveniente da una precedente eperienza con i Lexus, insieme Cristina Tirella (voce e basso) decidono di mettere in piedi un progetto tutto nuovo.
I primi tempi sono stati un po' interlocutori per i tic Tac Bianconiglio, in cerca della loro vera identità. Dopo vari tentativi di innestare un batterista Armando e Cristina hanno deciso di proseguire in due, chitarra e basso, inserendo compionamenti di batteria. Anche per trovare il nome giusto c'è voluto un po' di tempo. Trovata una stabilità, finalmente nel giugno del 2013 la band realizza il suo primo demo, "Sasso di Fiori", che viene distribuito da Top record. "L’idea era quella di partire da un discorso che fosse arricchito da una base musicale raffinata e potente e da una carica testuale molto forte e ricercata". Artisti di riferimento, sicuramente tantissimi, ma fra tutti i The cure e i Joy division.
A questo primo lavoro è seguito un secondo volume di "Sasso di Fiori", uscito da qualche settimana: 5 nuovi pezzi si aggiungono ai precedenti 4 già presenti nel primo cofanetto.
Di "Sasso di Fiori", il pezzo che dà il titolo ai due ep, è stato realizzato un video, perfettamente in linea con il concept del progetto. Questo breve movie resta sospeso tra realtà e follia, ed è girato all'interno di un vecchio manicomio con la regia di Brace Beltempo.
Abbiamo chiesto a Cristina e Armando di parlarci un po' del progetto, dei due ep e di altro ancora nell'intervista che segue. Alla prossima!   [B!]



Ciao ragazzi, benvenuti su andergraund. Raccontateci come è nato il progetto Tic Tac Bianconiglio. Da quanto tempo vi conoscete e a che punto avete deciso di incrociare i vostri percorsi artistici?

Armando: io ho avuto esperienze in altri progetti e la musica noise, elettro-dark e post-punk mi ha sempre influenzato nella mia ricerca sonora.
Per Cristina è stata la prima vera esperienza musicale e la sua capacità di scrivere testi introspettivi mi ha subito colpito.
Nel 2011 è nata cosi l'idea di mettere in musica i testi di Cristina e di far nascere cosi il nostro progetto, anche se erano solo pochi mesi che ci conoscevamo.

So che la fase embrionale del progetto è stata un po' travagliata. Avete provato diverse soluzioni con la classica formazione a tre, chitarra, basso e batteria, ma poi avete preferito continuare da soli utilizzando delle batterie campionate. Cosa non ha funzionato? Poi come avete capito che il giusto equilibrio era in una formazione a due?

Cristina: sicuramente la formazione a tre era un'idea iniziale che avevamo preso in considerazione: questo ci avrebbe permesso di creare pezzi più fruibili dalle persone e crearne nuovi in maniera più veloce. Il problema è che, in progetti alternativi come questo, la convinzione di tutti i membri del gruppo è fondamentale. I batteristi, entrando in un progetto già avviato, avevano difficoltà di sentirsi partecipi al nostro percorso creativo. Ci siamo resi conto quindi che le batterie campionate fatte bene, come quelle prodotte da Brace Beltempo (il nostro produttore), potessero essere una buona soluzione.
Armando: i Tic Tac Bianconiglio, un po' come nei matrimoni, hanno sofferto spesso con i batteristi della crisi della settima prova. Infatti molto spesso, dopo sei prove, alla settima ci siamo sentiti dire “Ragazzi, avete un bel progetto, ma...”

So che questo stato di incertezza iniziale si è riflesso anche sulla decisione del nome della band. Alla fine avete partorito Tic Tac Bianconiglio. Come mai la scelta è ricaduta su Lewis Carroll? Vi sentite in qualche modo accomunati ai personaggi del paese delle meraviglie raccontato in "Alice's Adventures in Wonderland", vi lega a lui lo stile di narrazione o altro?

Cristina: la storia di “Alice nel paese delle meraviglie” nasconde nella natura dei vari personaggi una dualità molto forte e interessante. La regina di cuori, il cappellaio matto, il Bianconiglio, ecc., oltre all'ilarità che esprimono con il loro aspetto, nascondono un'oscurità opprimente e ossessiva nei confronti di alcuni oggetti o persone.
Il progetto vuole esprimere anche questo aspetto della storia: ognuno di noi ha una dualità del proprio Io, il mettere le persone davanti a uno specchio hanno avuto molto spesso paura di riflettersi.

Da poco è uscito il secondo capitolo di "Sasso di Fiori". Come mai avete deciso di dividere in due questa vostra opera prima? I pezzi dei due dischi sono nati insieme e sono stati concepiti in momenti diversi?

Armando: Sasso di fiori 1 e 2 sono nati in maniera separata e sono figli di due momenti creativi diversi: nel volume 1 la produzione e l'influenza sonora è più vicina al post-grunge anni '90 (Nirvana, Alice in Chains, ecc), volume 2 invece è più cupo, in molte parti più malato ed è più figlio delle sonorità new wave anni '80 (Joy division, The Cure, Siouxsie and the Banshees)

Abbiamo parlato prima della vostra difficoltà iniziale nel trovare un'identità precisa come gruppo. "Sasso di Fiori" cosa rappresenta per voi? È il punto di arrivo di un processo di ricerca, o si tratta di un vero e proprio punto di partenza?

Cristina: sinceramente la definirei in tutti e due i modi: è sia un punto di arrivo di un processo di ricerca, perché è la fine di un percorso durato ben 2 anni e mezzo, sia un punto di partenza, perché è il nostro primo album.
Musicalmente parlando come definireste il vostro sound? Quali sono i vostri punti di riferimento principali? La scelta di utilizzare una batteria campionata in che modo influisce sul vostro stile?
Armando: il nostro sound direi che non è inseribile in una categoria ben precisa perché io e Cristina siamo stati influenzati da tantissimi gruppi e generi differenti, anche se adoriamo gli anni '80 e '90.
la batteria campionata rende a volte il nostro suono poco fisico e molto artificiale, ma nonostante questo ci permette di creare pezzi freddi, ripetitivi e ossessivi proprio come li vogliamo noi.

I testi hanno di sicuro un ruolo centrale nella vostra produzione. Di fatto più che di testi di canzoni come la maggior parte delle persone li concepisce, si tratta di composizioni recitate che si fondono insieme alla vostra musica. Da dove nascono? Sono frutto di un lavoro di introspezione, di osservazione del mondo che ci circonda oppure sono veri e propri viaggi della mente?

Cristina: la maggior parte dei testi che scrivo sono metafore che rappresentano sia un lavoro di introspezione, sia viaggi della mente.
Se prendiamo per esempio “Sasso di fiori”, title track dell'album, rappresenta sia una parte di me, sia quello che per la letteratura definisce flusso di coscienza, si passa dal treno alla stanza sotto il tic tac che non smette di rimbombare nelle orecchie del Bianconiglio.

Parlando in termini più concreti come prendono forma i vostri pezzi? Chi scrive i testi? Chi compone e arrangia i brani? Nascono prima le parole o la musica?

Armando: di solito i testi li scrive Cristina e io la parte musicale. Per quanto riguarda invece i pezzi in generale la loro creazione è libera: a volte si parte dalle parole, a volte dalla musica.

Avete realizzato anche un video di "Sasso di Fiori", il pezzo che dà il titolo al disco, diretto da Brace Beltempo. Il video, girato all'interno di un ex manicomio, è piuttosto forte. Vi va di raccontarci come è nata e si è sviluppata l'idea?

Cristina: per quanto riguarda il video di Sasso di fiori abbiamo cercato un certo feedback tra testualità e musicalità del pezzo con le immagini mentali che potevamo avere di esso e da qui è nata l'idea, condivisa con Brace, di girare il video in un posto particolare come un ex manicomio. La bravura di Brace e la sua professionalità hanno fatto il resto. 

Diciamocelo chiaramente, non è un genere semplice quello che proponete, o alla portata del grande pubblico. Come ha risposto la gente? Siete soddisfatti di come stanno andando le cose? Che tipo di pubblico vi segue?

Armando: per fortuna non ci hanno ancora tirato i pomodori a metà concerto, anche se forse qualcuno avrebbe voluto farlo...
Cristina: comunque, a parte la battuta, sicuramente il progetto non è sempre stato accolto positivamente durante i live e per questo motivo stiamo cercando di migliorarci per aumentare la nostra presa sul pubblico.

E la vita del "musicista alternativo" com'è da un punto di vista più pratico? È facile trovare locali per suonare, occasioni per farvi conoscere, appoggi per produrre e promuovere quello che fate?

Armando: il mercato e la scena italiana non è molto ricettiva nei confronti di un certo tipo di mood: molte volte i locali preferiscono far suonare gruppi che diano la certezza di portare persone e quindi consumo di birra.
Stiamo pensando quindi all'opportunità di andare a suonare anche fuori dove sicuramente la scena alternativa è più florida.

Quali sono le vostre prossime mosse? Avete in programma delle date? Altri progetti più o lungo termine? Sono previsti altri capitoli di "Sasso di Fiori"?

Cristina: il proverbio dice “Non c'è 2 senza il 3”, però forse, in questo caso, è meglio fermarsi al 2, se no diventa come Beautifull ahahah. A parte gli scherzi. Abbiamo avuto una bella collaborazione molto positiva con la Indiebox di Brescia, questa estate inizieremo a registrare il nostro secondo album (che direi che potrebbe essere pronto per l'inverno, con alcune novità che vi sveleremo in seguito. In più da settembre, dato che l'estate è morta a Milano, abbiamo dei contatti per alcune date a Milano e Hinterland, per ora...

Ragazzi abbiamo finito. Grazie mille della disponibilità e in bocca al lupo per tutto!



I Tic Tac Bianconiglio sul web:

it-it.facebook.com/tictacbianconiglio
Sasso di Fiori su iTunes: itunes.apple.com/it/album/sasso-di-fiori-vol.-ii-ep/id875232784

 

 

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