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Il ritorno degli Omini Verdi

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A ben tre anni di distanza da "Nel nome di chi?", L'Invasione degli Omini Verdi è tornata con un nuovo album, "Il Banco Piange", uscito da qualche mese. La crisi economica, l'inerzia della classe politica, la malagiustizia e l'ecologia sono tra le tematiche più care alla band

L’Invasione è tornata! Dopo 3 anni di stop torna sulle scene una delle band più longeve della scena Punk Italiana. Con cinque album e quindici anni di onorata carriera alle spalle, L'Invasione Degli Omini Verdi, dei veri e propri paladini dell'HC melodico italiano, tornano più compatti e diretti che mai e pubblicano"Il Banco Piange", il sesto tassello della loro discografia, uscito lo scorso ottobre.
Con "Il Banco Piange" i quatto Omini Verdi segnano un ulteriore punto di crescita. Il disco suona come deve suonare una "grande produzione". Registrato dalla band stessa, come sempre, alla Indiebox Music Hall di Brescia, l'album non ha nulla da invidiare alle produzioni degli illustri colleghi d'oltreoceano. La band serve un piatto ricco di ritmi, melodie, esperimenti. Evolvono il genere, guardano lontano e si incazzano, tanto quanto quest'epoca richiede...
Abbiamo chiesto a Mauri di parlarci un po' del disco e ne abbiamo anche approfittato per allargare un po' il discorso, e ci siamo tolti qualche curiosità riguarda alla band, ma anche al mondo della musica indipendente in generale. Alla prossima! [B!]


Ciao ragazzi, bentornati su andergraund! Allora, come vi vanno le cose? Sono quasi quindici anni che esiste L'invasione degli Omini Verdi. Come si arriva a tagliare questo traguardo mantenendo la vostra coerenza e la vostra credibilità? Qual è il segreto della vostra eterna giovinezza?

Ciao a voi!! Qua tutto benissimo grazie, siamo in forma e molto felici per come sta andando il nuovo disco. Ai quindici anni ci siamo arrivati integri perché semplicemente abbiamo creduto in noi e nella nostra musica. Amiamo ciò che facciamo e quando fai una cosa che ami non puoi che farla con piacere e sempre con entusiasmo.

Sapete che nell'ambito dell'HC italiano ormai siete delle vere e proprie istituzioni. Ci sono parecchi gruppi per cui siete dei punti di riferimento. Come la vivete questa cosa? Sentite un minimo il peso della responsabilità?

Dici? Che figata!! E’ una cosa che ci rende molto felici e che ci ripaga di tutti gli sforzi fatti. Speriamo sempre di poter dare un contributo alla scena nel nostro piccolo!

Da veterani della scena indipendente italiana come lo vedete al momento il panorama underground nostrano? Mi sembra che ci siano tanti gruppi interessanti che stanno emergendo, e tra l'altro IndieBox, una creatura che cresce sempre di più, sta lanciando un sacco di progetti molto validi, di artisti nuovi e anche di realtà più consolidate. C'è tanto fumo e poco arrosto (amplificato dal web, e in particolare dai social network) oppure è veramente un buon momento per la musica indipendente?

Diciamo che in Italia la scena indipendente è sempre stata molto prolifica e di materiale buono ce n’è tanto. Ora però è difficile capire chi ha davvero un futuro dando una valutazione obiettiva perché su web e disco sono tutti bravi, fighi, con tanti “amici” e “fan”. Il banco di prova è sempre e solo il live! Abbiamo tante bands ottime dunque ma altrettante che deludono tantissimo!

Ma veniamo al dunque. C'è un motivo per cui siamo qui, e si chiama ”Il banco piange", la vostra ultima creatura, il sesto tassello della vostra discografia. Tre anni di gestazione non sono pochi. Qual è il motivo di questa lunga attesa? Siete soddisfatti del risultato e cosa rappresenta per voi questo disco?

Per noi è un record di attesa  solitamente ogni 18 mesi facevamo uscire un disco. Ci è voluto molto perché tutti eravamo concentrati su soluzioni che potessero essere ottimali e che ci facessero fare un passo avanti. Non siamo mai stati una band da “cavallo vincente non si cambia”. Abbiamo innovato e ed evoluto la nostra musica disco dopo disco e anche per questo volevamo fare di più. Per noi questo disco rappresenta un grande risultato, un traguardo importante che ci fa ben sperare per gli anni a venire!

Come sono state le reazioni dei fan e degli "addetti ai lavori"? Il disco è piaciuto? Siete contenti di come stanno andando le cose?

I fan hanno risposto benissimo e ne sono arrivati tanti nuovi. Gli addetti ai lavori ci hanno stupito, xl di repubblica ci ha lanciato in esclusiva il video de ”Il meglio di me” e l’uscita dell’album , virgin radio ha lanciato ben due singoli e ci ha inserito con “Ancora qui” in programmazione quotidiana. Diciamo che per un gruppo punk italiano sono state sorprese inaspettate e che ci hanno resi felicissimi ed orgogliosi! Un bel “finalmente, era ora” ce lo siamo detto !!

Rispetto a "Nel nome di chi?", il vostro album precedente, ci sono delle novità, nell'approccio, nello stile, nel linguaggio e nei contenuti? E invece rispetto a quattordici anni fa in cosa vi trovate diversi, e cosa invece non cambia mai?

L’approccio di base è lo stesso di sempre, ossia fare e dire quello che sentiamo. Seguendo questa linea guida ogni volta viene qualcosa di diverso e di attuale. ci piace descrivere ciò che ci circonda!

Ci sono un sacco di spunti interessanti nell'album, che, come parecchi dei vostri lavori precedenti, rimane fondamentalmente un disco di denuncia. Innanzitutto c'è la crisi economica, che non ci tocca solo nel portafoglio, ma che mina anche la dignità e l'autostima delle persone. Penso per esempio a "Il meglio di me" o "Ancora qui". Forse è questo uno degli aspetti più drammatici della situazione?

Certamente si! Con questo disco ci siamo trovati ad affrontare, sin dal titolo, l’analisi della situazione quotidiana in cui dobbiamo vivere. Tutti purtroppo si svegliano , come in Ovosodo di Virzi’ “con un uovo sodo in gola che non va ne giù ne su’”. In quel contesto faceva riferimento ad un preciso momento della vita di un ragazzo nel passaggio dall’adolescenza all’ età adulta. Ora noi siamo tutti un po’ come quel ragazzo, ci ritroviamo in un limbo imposto, in una situazione statica ed immobile con questo cazzo di nodo alla gola che proprio non si vuole sciogliere e addirittura impariamo rassegnati a conviverci!

Dall'altra parte della barricata poi ci sono le istituzioni: impotenti, immobili, completamente indifferenti ai problemi delle persone. E il brutto è che la gente non reagisce più, sembra aver ormai perso completamente la speranza e la fiducia. Ne parlate in "Rivoluzione", in "Hai ragione" e anche ne "Il bene comune". Di cosa si tratta secondo voi? Mancanza di mezzi o mancanza di volontà? Pensate che al momento ci sia qualcuno in grado di combinare realmente qualcosa di buono per questo paese?

Riallacciandoci all’altra risposta ti direi che a volte non si può proprio far nulla per cambiare la propria situazione, altre invece si potrebbe eccome ma costa troppi sforzi. Molto meglio stare a guardare e ad aspettare che qualcosa cambi. In “Rivoluzione” critichiamo proprio chi tanto parla e nulla stringe, in “Hai Ragione” critichiamo chi se ne sta li a guardare senza agire, schiavo felice delle imposizioni e dei crismi. In “Il bene comune” invece parliamo di Brescia la nostra città, devastata dall’inquinamento e dalle istituzioni vergognosamente plutocratiche ed ignoranti.
Sicuramente le cose si possono cambiare ma finche’ ci ritroviamo in carica presidenti del consiglio che vanno su e giù come le tabelle di “indovina chi?” dubito che accadrà qualcosa di diverso.

"Nato Morto" e "Solo follia" affrontano il tema dell'ingiustizia. Sono due pezzi molti forti che trattano un argomento molto delicato. Ce ne volete parlare?

mauri: “Nato morto” è per noi la migliore canzone che abbiamo mai scritto, non necessita di descrizioni, ascoltatela e capirete perfettamente cosa vogliamo dire.
“Solo follia” è invece una canzone contro gli abusi verso le donne. Ospite d’onore Micky Norelax che ha dato al pezzo 100 punti in più.

Poi è molto presente il tema della salvaguardia del nostro pianeta. "L'ultima cavia" affronta il discusso problema della vivisezione, mentre il tema dell'ecologia torna anche ne "Il bene comune". È un argomento che vi sta molto a cuore. È più preoccupante la mancanza di politiche efficaci o l'indifferenza di gran parte della gente a questi argomenti?

Se la volontà del popolo è forte la politica deve adattarsi ed agire di conseguenza, se il popolo se ne fotte la politica fa quello che vuole e, sicuramente, mai nulla di buono per il popolo. Logico no?

Nonostante tutto quello che abbiamo detto finora il disco rimane comunque un disco dal messaggio positivo: non vuol essere un inutile piangersi addosso o un lamentarsi in maniera sterile, ma piuttosto un invito a reagire e a riprenderci in mano le nostre vite. Almeno, questo è il messaggio che mi è rimasto alla fine dell'ascolto. È questo il succo del discorso?

Esattamente!! Agite , parlatene, urlate, incazzatevi. I tre clip tratti da “il quinto potere” che abbiamo inserito nel disco sono il sunto perfetto del nostro messaggio!

Nel video de "Il meglio di me", diretto da Stefano Bertelli siete immersi in una sorta di personale Hallowen, "metafora della società moderna" di cui parlate nel pezzo. Ci volete parlare di come è nato il video e dell'idea che sta alla base del lavoro?

Stefano è un genio folle! Ha ascoltato il pezzo e ci ha detto: “procuratevi questi costumi, un luogo sperduto e poi al resto ci penso io”. Risultato: siamo arrivati alla location, ci siamo bevuti una quantità notevole di vodka, abbiamo fatto un falò, ci siamo mascherati e abbiamo iniziato a girare al calar del sole. La mattina dopo avevamo già il video montato e pronto. L’idea alla base era di metaforizzare la follia che sta alla base della vita di oggi, una festa degenere e surreale.

Immagino che avrete già portato i pezzi in giro dal vivo. Avete in programma altre date al momento?

Si, le date aggiornate le trovate tutte su www.indiebox.org. Arriveremo a Novara, Gorizia, Vicenza, Milano, Varese e poi altre date in arrivo per l’estate.

Progetti a breve e lungo termine? Avete qualcosa in cantiere? Dovremo aspettare ancora tre anni per il prossimo disco?

Sorpresa ! Dovrete aspettare meno di quanto pensiate.

Ragazzi, abbiamo finito. Grazie mille per la pazienza e un grosso in bocca al lupo per tutto!

Grazie di cuore a voi!!!

 

L'invasione degli Omini Verdi sul web:

www.facebook.com/linvasionedegliominiverdi
www.youtube.com/user/OminiVerdiTV
www.indiebox.org

 

 

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