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Needlework - NeedleWok

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Needlework - NeedleWok

Etichetta: autoprodotto

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Se penso al lavoro a uncinetto personalmente la prima cosa mi viene è in mente è mia nonna, che passava le giornate a lavorare semplici fili di cotone per creare oggetti sorprendenti da un certo punto di vista, anche se talvolta un po' improbabili, che andavano a decorare le superfici di mobili e tavolini. Ho sempre ammirato l'infinita pazienza e l'impegno che metteva in quello che faceva. Era uno di quei lavori che, lasciando perdere lo scarso interesse che provavo nei confronti della materia, suscitava in me un sincero sentimento di ammirazione quando lo vedevo portato a termine con quella naturalezza disarmante, perchè ho sempre pensato che, per svariati motivi, io non sarei mai stato in grado nemmeno di apprenderne i rudimenti. Mi è sempre sembrato una delle cose più complicate al mondo. In ogni caso uncinetto è una parola che rimanda a tempi passati, a un fascino antico, a qualcosa che si è un po' perso per strada. Insomma, a tutto penseresti nominando il lavoro a uncinetto tranne che un gruppo rock. Eppure Needlework è proprio il nome di un'interessante band bresciana. Probabilmente sarà nato un po' per gioco e un po' per provocazione questo nome, però se si pensa alla passione e all'impegno che le nostre nonne mettevano in quel lavoro certosino, ci si rende conto che forse non potevano trovare nome più azzeccato. Perchè la loro musica trasuda quella stessa passione e quello stesso commovente impegno.
"NeedleWok" è il loro primo album vero e proprio. Nato nel 2003 come band dalla forte connotazione punk rock, il gruppo ha alle spalle già tre ep, e "NeedleWok" rappresenta per loro, a mio modo di vedere, contemporaneamente un traguardo e un punto di partenza. Un arrivo perchè in questo disco culmina un percorso di crescita, di maturazione e di ricerca durato ben dieci anni. E un punto di partenza perchè a mio modesto parere i ragazzi hanno trovato veramente il loro habitat ideale, è da qui che bisogna partire per costruire il futuro.
Il nome "NeedleWok", come raccontano gli stessi interessati, vuole rendere omaggio alle numerose storpiature che il nome della band ha subito nel corso degli anni, ma ricorda anche il wok, la grossa padella in cui i ragazzi, come cuochi provetti, hanno buttato il meglio delle loro composizioni originali scritte tra il 2009 e il 2011, ovvero i migliori ingredienti che avevano a disposizione, e li hanno amalgamati in maniera sapiente riuscendo a sfornare un piatto da grande ristornate, gustoso ed equilibrato, per dirla alla Bastianich.
"NeedleWok" è un disco che trasuda Stati Uniti da tutti i pori, facendo finta per un momento che un cd li abbia. E' una pura inizione di adrenalina a stelle e strisce, ti trasporta immediatamente a bordo di una Chevy decappottabile, mentre lentamente divori l'asfalto e la polvere della Route 66. I trascorsi rockabilly, seppur archiviati, continuano ad aleggiare sopra le undici tracce che compongono la tracklist del disco, caratterizzata da un'atmosfera generale che ci riporta con la mente alle sonorità tipiche degli anni '60 e '70, con sfumature blues che a tratti spingono per emergere e si fanno molto più evidenti. Con un po' di country, un po' di swing e anche un pizzico di surf rock: insomma, più oltre oltreoceano di così! Un rock & roll piacevole e molto accattivante: impossibile rimanere immobili e non muovere a tempo nemmeno un muscolo del proprio corpo.
Il disco in sé è ben confezionato, ben suonato e ben arrangiato, diretto e senza troppi fronzoli. I pezzi suonano tutti molto bene e sono tutti molti coerenti tra loro. Nulla di estremamente innovativo e cervellotico, ma un po' di sano e buon vecchio rock & roll che, se gliene darete la possibilità, vi farà passare una piacevole mezz'ora della vostra vita. [B!]

www.needlework.it

 

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