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I Topi Non Avevano Nipoti

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La rock band capitolina, in attività da metà dello scorso anno, ha dato alle stampe in questi giorni "Le Cavie", il loro primo singolo, che è un antipasto del disco che uscirà dopo l'estate. Abbiamo parlato con loro del progetto, del pezzo, del disco e di molto altro

Ciao a tutti! Quest'oggi vi presentiamo un'interessantissima band romana, I Topi Non Avevano Nipoti, che proprio in queste settimane ha pubblicato, per Volcan Record, il suo primo singolo "Le Cavie", brano che anticipa l'uscita del loro primo disco, prevista per l'autunno. Il pezzo vanta la direzione artistica di Antonio Filippelli, già al lavoro con diverse realtà indipendenti. Dal 7 giugno il singolo è anche in rotazione radiofonica.
Un sound diretto e onesto, ma allo stesso tempo piacevole e orecchiabile. Un rock originale e sperimentale, ma alla portata di tutti!
Abbiamo fatto una bella chiacchierata coi ragazzi che ci hanno parlato del singolo appena uscito, dell'album in arrivo in autunno e di molto altro. Insomma, non scollatevi dal monitor!

[B!]


Ciao ragazzi, benvenuti su Andergraund! Per cominciare ci volete raccontare come sono nati I Topi Non Avevano Nipoti? So che il progetto è abbastanza giovane, com’è nata l’idea di mettere in piedi il gruppo?

Ciao a tutti gli amici di Andergraund!
Siamo quattro ragazzi che, avendo qualcosa da dire, si sono ritrovati a metà del 2012 e hanno cominciato a mettere tutti loro stessi nelle proprie canzoni. Il primo risultato è il singolo Le Cavie, il resto si vedrà...

So che avete tutti più o meno alle spalle esperienze precedenti in altri progetti. Cosa portate di questo vostro bagaglio all’interno del progetto? Insegnamenti preziosi di cui fare tesoro o esperienze negative da non ripetere?

Le esperienze precedenti ci hanno dato tanto nel nostro modo di comporre testi e musica. In realtà poi abbiamo cercato di sperimentare, facendo nostri generi attuali e testi in italiano. È ovvio che senza le esperienze precedenti noi non saremmo le stesse persone di ora.

Come mai avete scelto come nome I Topi Non Avevano Nipoti? Pura e semplice passione per le frasi palindrome?

Il nome per noi è stata la scelta più difficile ad oggi, finché non abbiamo iniziato a prendere in considerazione i giochi di parole. Appena è stato proposto il nome I Topi Non Avevano Nipoti, ci siamo subito trovati d'accordo. Sarà per la pazzia, sarà per la simmetria o per la sua natura palindroma, ma questi siamo noi.

Il vostro sound è molto fresco e orecchiabile (almeno da quello che si può evincere ascoltando il vostro primo singolo di cui parleremo tra un attimo), ma sia nei testi che nella musica si possono ravvisare spunti molto interessanti. Se doveste cercare di descrivere a parole la vostra musica, cosa ci direste?

Abbiamo cercato di realizzare un sound fresco ed innovativo sia nei live sia in registrazione. Pensiamo comunque che la melodia sia un aspetto fondamentale nelle canzoni ed è una cosa che forse è poco considerata da molti gruppi alternative di oggi. Per cui viva la sperimentazione, meglio se orecchiabile!

Quali artisti sono stati particolarmente importanti per voi e hanno contribuito in maniera decisiva alla vostra crescita sia musicale che personale?

Pensiamo che fare una top ten degli artisti più influenti per la nostra crescita personale tenderebbe a minimizzare il tutto. Ogni ascolto per noi è fondamentale, dall'artista di successo americano al gruppo emergente del quartiere. Per fare musica moderna devi avere mille orecchie e cercare di mettere insieme tutti gli spunti che ti vengono dall'esterno, per poi metterli insieme secondo una tua miscela personale.

“Le Cavie” è il vostro primo singolo, che arriva a distanza di circa un annetto dalla nascita del progetto? Volete spendere due parole sul pezzo? Cosa rappresenta per voi, anche dal punto di vista del vostro percorso come band?

Con questa canzone abbiamo voluto raccontare ciò che vedono ogni giorno i nostri occhi e ne vogliamo parlare perché anche noi ne facciamo parte. Pensiamo che ognuna di queste Cavie in realtà nasconda una straordinarietà intrinseca che però molti tendono a non far mai trapelare. La canzone vuole manifestare il fatto che abbiamo qualcosa da dire e lo vogliamo fare nel migliore dei modi.

Il testo del pezzo racconta la storia di un personaggio coraggioso, controcorrente, che non si cura dei paletti imposti dalla società in cui viviamo. Un personaggio che decide di non omologarsi al resto del branco per seguire solo le proprie inclinazioni. Un messaggio preciso che arriva forte e chiaro. È possibile nella società in cui viviamo vivere al cento per cento seguendo questo ideale?

Questo è il sogno di ognuno di noi, difficilmente realizzabile nella realtà, ma per questo ci sono mille valvole di sfogo: la musica, i viaggi, gli interessi, l'arte.. ed è solo questo che ci aiuta a sopportare i meccanismi di una vita che a volte ci va troppo stretta.

Dal 7 giugno il singolo è in rotazione radiofonica. Come stanno andando le cose? Avete già avuto qualche riscontro da parte del pubblico e degli addetti?

Le radio cominciano ad apprezzare il pezzo, è solo un punto di partenza, ma anche queste piccole cose ti danno più motivazione nello scrivere canzoni e nel migliorare continuamente. Antonio Filippelli (Volcan Records) ha creduto all'inizio in noi e noi non vogliamo assolutamente fargli un torto!

Com’è nato il pezzo e come lavorate in generale sulle vostre canzoni? Rispetto all’idea iniziale cambiano molto oppure entrate in studio con le idee già piuttosto chiare?

Nel box partoriamo tutte le nostre idee, all'inizio con il riff di basso e chitarra accennato, e poi il tutto viene plasmato in ore ed ore di lavoro, fino a che la canzone non ci convince del tutto. È un lavoro estenuante, ma vogliamo essere orgogliosi di ogni nostro pezzo. Le canzoni da riempimento sono il male della musica attuale.

Quant’è stato importante il contributo di Antonio Filippelli per la buona riuscita del pezzo?

Antonio ci ha dato una grande motivazione iniziale e ci ha fatto capire che le nostre speranze forse non sono troppo assurde, per questo ce la stiamo mettendo tutta, fino a fare anche l'alba nel nostro box! Antonio è riuscito a darci in registrazione proprio il suono che volevamo, come un vestito che ci calzasse a pennello.

So che avete realizzato anche un video del pezzo, diretto dallo stesso Antonio Filippelli, che riprende le tematiche affrontate nel brano. Cosa ci potete dire?

Vi possiamo solo dire che noi siamo entusiasti di questo video, a nostro parere esso completa la nostra canzone, riprendendo lo stesso tema e sfruttando un personaggio di cui ci siamo innamorati! Il video è appena uscito e vi inviatiamo a vederlo a farci sapere cosa ne pensate.

So che “Le Cavie” è l’antipasto del vostro primo lavoro che uscirà nei prossimi mesi. Qualche anticipazione anche su questo?

Per noi questo singolo è il manifesto di quello che a noi piace e di come siamo fatti. Vorremmo che fosse il trampolino per la creazione di brani che ci rappresentano a pieno. Quindi il disco non sarà un “copia-incolla” de Le Cavie, ma al contrario, partendo da questa, il nostro scopo sarà di raccontare tutte le nostre storie.

Com'è nata la vostra collaborazione con Volcan Records? Come vi trovate a lavorare insieme? Godete della stessa libertà d'azione che contraddistingue il protagonista di "Le Cavie"?

Antonio Filippelli ci ha spronato ad intraprendere quest'avventura in modo professionale e noi siamo molto contenti che ci abbia dato questa opportunità. Essendo presente sulla scena musicale da più tempo rispetto a noi, ci aiuta con mille consigli su molti aspetti. La nostra libertà d'azione è totale, ma sarebbe stupido non ascoltare le dritte di una persona che ne sa. Poi c'è da dire che Antonio con noi ha tanta pazienza!

Quanto è importante il live, specialmente per un gruppo giovane come il vostro, come momento di crescita e di affiatamento come band?

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La gavetta di un gruppo è proprio sul palco, su quelle assi di legno molte volte ti fai le ossa, ed è proprio da questo che si riconosce una band professionale da una amatoriale. L'essenza di un gruppo è proprio nella dimensione live, poi il marketing e la pubblicità sono ottimi strumenti per fare in modo che più persone entrino in contatto con la band. Non dimentichiamo comunque che un gruppo nasce per suonare live ed è da sempre l'aspetto a cui diamo maggiore importanza. Puoi avere lo style più originale della scena ma, se l'esecuzione delle canzoni sul palco è disastrosa, stai pur tranquillo che non uscirai mai fuori. Escluse alcune realtà che purtroppo stanno prendendo sempre più piede, d'altronde noi guardiamo pochissima televisione!

E com'è lo stato di salute della musica dal vivo in Italia? Ci sono abbastanza spazi e occasioni per proporre la propria musica? Molto artisti con cui abbiamo parlato non ci hanno dipinto un quadro incoraggiante della questione...

Ci sono molte situazioni per suonare live in Italia, la difficoltà è di andare a riconoscere le serate organizzate bene da quelle gestite in modo inefficiente.

Che mi dite invece della scena underground italiana? Ultimamente ho notato parecchio fermento. Pensate che sia solo un effetto della diffusione dei social network, che hanno moltiplicato all'ennesima potenza le possibilità di crearsi una vetrina, fatto di per sé positivissimo, ma col il rischio di avere tanto fumo e poco arrosto, oppure è effettivamente un buon momento per la musica indipendente?

Probabilmente l'underground italiano è semplicemente più visibile all'ascoltatore comune, quello che non ha bisogno di essere “nel giro” per scoprire gruppetti di nicchia, ma a cui bastano i siti o i profili giusti per trovare musica di qualità anche se poco conosciuta. Questo è quello che sta spiazzando in questo periodo le major e che aiutano invece i gruppi indipendenti ad ottenere un bel seguito. C'è tanta sperimentazione in più, ma a nostro parere non bisogna mai perdere d'occhio la melodia, che alla fine è quella che conta.

Quali sono le vostre prossime mosse? Che impegni avete a breve e lungo termine?

Per i prossimi mesi stiamo programmando qualche live e l'uscita di un ep. Se siete interessati al gruppo palindromo, non avete che da seguirci sul nostro profilo Facebook e Twitter!

Ragazzi, mi sembra tutto. Grazie mille del tempo che ci avete dedicato e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi, e crepi!


I Topi Non avevano Nipoti sul web:

it-it.facebook.com/itopinonavevanonipotiofficial
twitter.com/itnanofficial

"Le Cavie" su iTunes: itunes.apple.com/it/album/le-cavie-single/id655681896

www.facebook.com/volcanrecords
volcanrecords.tumblr.com

 

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