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KuTso

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E' uscito da qualche settimana "Decadendo (Su Un Materasso Sporco)", il primo album della band di Marino. Ci siamo fatti raccontare direttamente da loro un po' di cose su questo loro ultimo lavoro, e anche qualcos'altro

 

Ciao a tutti. Oggi vi portiamo alla scoperta dei KuTso, ovvero Matteo Gabbianelli (voce), Donatello Giorgi (chitarra), Luca Amendola (basso) e Simone Bravi (batteria), quattro musicisti della provincia romana che intorno alla metà degli anni '00 hanno deciso di unire le loro forze e di creare una band. La loro musica, che è un ibrido di rock, punk, alternative, indie, pop e funk, "unisce scherzo e provocazione ad un linguaggio musicale gioiosamente frenetico. Il loro sound solare e irriverente è il tappeto sonoro di testi segnati da forti dosi di simpatico disfattismo e smielato sarcasmo".
Dopo anni di lunga e serratissima attività dal vivo, che li ha portati a dividere il palco con nomi molto importanti della scena musicale italiana, e dopo la partecipazione (con grande successo) a numerose manifestazioni e contest importanti, nel 2011 i KuTso finalmente pubblicano il loro primo ep "Aiutatemi", prodotto da 22R, che ottiene un buon successo sia di pubblico che di critica.
Da qualche settimana, più precisamente lo scorso primo aprile, è uscito anche il primo full length ufficiale della band, "Decadendo (Su Un Materasso Sporco)", prodotto sempre da 22mc (Metatron - Cosecomuni - 22r) e presentato live al Circolo Degli Artisti di Roma lo scorso 4 aprile. Ci siamo fatti racconatre direttamente dai KuTso qualcosa di questa loro ultima fatica e non solo nell'intervista che segue. Non perdetevela!


Ciao ragazzi, benvenuti su Andergraund. Vi va di raccontarci molto velocemente chi siete? Nascita ed evoluzione del progetto.

Stanchi di rimuginare sulle proprie frustrazioni, Luca Amendola, Donatello Giorgi, Matteo Gabbianelli e Simone Bravi, qualche anno fa hanno deciso di mettere su una band rock tramite cui “spurgare” tutta la negatività accumulata, scrivendo nero su bianco i loro pensieri disfattisti, scorretti, aggressivi e mortiferi, componendo armonie maggiori, solari, dirompenti ed immediate che gli permettessero di suonare e muoversi sul palco con gesti inconsulti e scomposti senza aver paura di sembrare ridicoli, ma pensando solo a sfogarsi contro tutto e tutti.

Di solito non chiedo molte spiegazioni circa il nome della band, domanda un po' scontata. Ma a sto giro non resisto. Mi spiegate il significato (se c'è, e so che probabilmente me ne pentirò...) di KuTso?

“Kutso” va letto come fosse una parola inglese, ovvero “cazzo”. Non siamo dei fallocrati, né tanto meno dei deficienti cerebrolesi o demenziali, semplicemente ci piace l'idea che un nome improponibile abbia spazio sulle testate giornalistiche e nei programmi radiotelevisivi.

Perfetto. Torniamo a noi. Da qualche settimana è uscito "Decadendo (su un materasso sporco)", il vostro primo album. Raccontateci cosa rappresenta per voi e quanto siete soddisfatti del risultato.

Questo disco è la nostra nascita ufficiale e raccoglie 12 brani da circa due minuti e mezzo l'uno, che ricalcano nella struttura le canzoni degli anni '60, ma le cui sonorità vengono dal grunge e dal rock degli anni 90/2000 con un'attenzione particolare alla melodia e ai testi fortemente autobiografici. I brani contengono raramente inserti electro; il sound è principalmente creato da basso e chitarre distorte che poggiano su una ritmica granitica e senza mezzi termini, con un pazzo che strilla e intona note ardite lanciando invettive contro se stesso e gli altri.

I feedback del pubblico come stati su questo vostro ultimo lavoro? Avete già avuto modo di farvi un'idea?

Pare che piaccia, ma molte delle canzoni in esso contenute girano in rete da parecchio tempo, quindi a parte il singolo “Lo sanno tutti” e qualche altro brano sparso, il nostro pubblico già conosce gran parte del nostro repertorio.

Rispetto al vostro ep precedente "Aiutatemi", uscito qualche mese fa, cosa c'è di nuovo e cosa c'è di vecchio?

Ci sono più canzoni ed un'attenzione maggiore alla produzione artistica da noi eseguita presso il nostro studio, la kuTso Noise Home. Inoltre “Decadendo” è il prodotto dell'unione di tre etichette: Metatron, Cose Comuni e 22R.
Abbiamo finalmente un ufficio stampa degno di questo nome (Safe & Sound) e la distribuzione di Audioglobe.

"Aiutatemi", il pezzo che vi ha lanciato ufficialmente, nel disco è riproposto nella versione "& Friends", con un sacco di ospiti importanti. E in generale anche il disco è pieno di collaborazioni. Ci volete raccontare come sono nate?

Suonando da molti anni, abbiamo avuto modo di conoscere tanti nostri colleghi e con alcuni di essi oltre ai rapporti professionali sono nate delle belle amicizie che abbiamo voluto celebrare in questo disco. In particolare con i Nobraino, cha stimiamo molto, abbiamo avuto il piacere di collaborare più volte dal vivo, mentre il featuring con Fabrizio Moro nasce dal fatto che Matteo, il nostro cantante, ha registrato e missato il prossimo disco in uscita di Fabrizio, il quale con entusiasmo si è reso disponibile a “prestarci” la sua voce. Pierluigi Ferrantini, oltre che il cantante dei Velvet, fa parte del nostro management, quindi era doveroso oltre che divertente inserirlo in questa versione di “Aiutatemi”.

Il vostro stile mi sembra molto eterogeneo, ci sono un sacco di richiami e di influenze diverse che confluiscono nei pezzi. Quali sono i vostri punti di riferimento principali?

Iggy Pop, Giorgio Gaber, Beatles, Beach Boys, Nirvana, Lucio Battisti, Weezer, Rino Gaetano.

"Canzone all'Amor Perduto" è una cover del grandissimo De Andrè. E' un tributo dovuto alla scena cantautorale italiana, la cui influenza si ritrova abbastanza nei vostri pezzi?

Era una canzone che ci piaceva, ma volevamo stravolgerla per renderla più “Iron Maiden”.

E' evidente ascoltando i vostri pezzi come dietro a un linguaggio ironico e surreale e testi apparentemente leggeri, si celino messaggi importanti e una fotografia abbastanza dura e spietata della società. Non solo stiamo decadendo, fatto di per sé negativo, ma lo stiamo facendo pure su un materasso sporco! In ogni caso per lo meno un materasso c'è. Vuol dire che siamo messi maluccio, ma comunque tutto sommato si intravede un piccolo spiraglio in fondo al tunnel?

L'uomo che, osservando la natura, si accorge dell'assenza di un disegno divino è assalito in un primo momento dall'angoscia, successivamente subentra l'apatia, dopodiché avviene la rinascita dell'individuo con l'accettazione del fatto che la Vita è questa, ora, qui e non necessita di essere appesantita con argomentazioni metafisiche o goffe spiegazioni mistiche.
I problemi sociali, le rivoluzioni, lo scontro di classe, i politici ladri, le ideologie e tutto ciò che ci mantiene attivi su questa Terra sono niente a confronto con l'Universo. Ciò non toglie che di fronte al sopruso perpetrato da chi ha il potere, la massa legittimamente si incazza e spacca tutto.

Come nasce la vostra musica? Come lavorate sui pezzi?

Matteo scrive l'impianto iniziale del brano, dopodiché lo si arrangia tutti insieme e si vede che esce fuori.

Il palco sembra essere il vostro habitat naturale e infatti in questi anni avete collezionato un sacco di date dal vivo. Quanto è importante il momento del live per crescere e migliorare come band?

Il live è il momento in cui l'esofagite da reflusso si interrompe, l'ansia scema e la vita sembra più bella. Più che per crescere musicalmente è essenziale per vivere meglio.

Negli anni avete diviso il palco con un sacco di artisti e band importanti, molti dei quali li abbiamo ritrovati poi tra le collaborazioni del disco. Qualche artista con cui avete suonato a cui siete particolarmente legati o maggiormente debitori?

Sicuramente i già citati Nobraino, Fabrizio Moro e Pierluigi Ferrantini, ma anche Pier Cortese, Adriano Bono, Giulia Anania, Mini k Bros e Operaja Criminale, presenti anch'essi in “Decadendo”.

Com'è la situazione della musica dal vivo in Italia? Molti artisti con cui abbiamo parlato in passato non ci hanno dipinto un quadro molto roseo della scena live. Voi invece avete suonato parecchio in giro. Che idea vi siete fatti della questione?

È il momento migliore della nostra carriera, quello in cui abbiamo avuto finora più visibilità, quindi non possiamo che essere ottimisti.

Bene, mi sembra tutto. Concludiamo con la classica: progetti a breve e lungo termine?

Abbiamo una serie di concerti che potete visionare su www.kutso.com

Ragazzi, grazie mille del tempo che ci avete dedicato e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi!


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