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Johnny Freak

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Una bella chiaccherata a 360° con i Johnny Freak: il loro ultimo album "Tra il Silenzio e il Sole" uscito qualche mese fa per AntStreet Records, il loro percorso,  la loro visione della musica e moto altro. Da non perdere!

Ciao a tutti. Oggi vi portiamo alla scoperta dei Johnny Freak, interessantissima rock band originaria del frusinate che ha rilasciato da pochi mesi il suo ultimo album “Tra il Silenzio e il Sole”.
Il progetto nasce ufficialmente nel novembre 2005 "dall’unione di diversi musicisti, i quali, dopo diverse esperienze artistiche e live nei migliori locali italiani, trovano la giusta alchimia e dimensione nell’unire il feeling del grunge dei primi anni novanta al rock made in italy degli ultimi tempi, traendo il loro nome dal più famoso e, al momento secondo gli appassionati, migliore albo di Dylan Dog mai pubblicato: Johnny Freak".
Nel 2007 esce il loro primo lavoro autoprodotto "Sognigrafie", che ottiene fin da subito ottimi riscontri sia da parte del pubblico che della critica. Al successo di questo primo lavoro seguono una serie di concerti nei più importanti live club italiani e una collezione di incursioni in diverse radio e apparizioni in rinomati festival. Anche Mauro Marcheselli, caporedattore di Dylan Dog, dimostra apprezzamento per la loro musica e decide di dedicare al gruppo la rubrica Horror Club all’interno dell’albo n° 256 “Il Feroce Takurr”.
A fine 2008 poi Elevator Records pubblica due nuovi singoli: “Martin” e “Ansia&Caffè”.
Le cose iniziano a muoversi nuovamente nell’Estate del 2011, quando i Johnny Freack partono in tour per testare dal vivo alcuni nuovi brani. E' il preludio all'ingresso in studio per cominciare a lavorare al secondo disco. E tra settembre e dicembre finalmente cominciano le registrazioni, allo storico RedHouse Recordings di Senigallia, avvalendosi della collaborazione artistica di David Lenci e Andreas Venetis (Charlotte Hatherley, Linea77, Uzeda, One Dimensional Man). Il risultato è proprio "Tra il Silenzio e il Sole", undici tracce di "rock emozionale e di forte impatto sonoro". Il cd esce a fine 2012 per l'etichetta tedesca AntStreet Records. Il primo singolo estratto dal disco è "Regina", di cui è stato pubblicato un video diretto da Antonio Zannone, prodotto da Black Hole Productions. E a breve uscirà anche il videoclip del secondo estratto dal disco: "Bugia".
Non mi dilungo oltre, vi lascio all'intervista che ho realizzato coi Johnny Freak, in cuiabbiamo parlato di "Tra il Silenzio e il Sole" e non solo, e vi dò appuntamento alla prossima!

[B!]

 

Ciao ragazzi, benvenuti su andergraund. Partiamo un po' più da lontano per arrivare pian piano al vostro ultimo album. Innanzitutto (domanda che vi avranno già fatto duemila volte), come mai Johnny Freak? Sappiamo che si tratta del titolo di un albo di Dylan Dog. E' solo una passione che vi accomuna o c'è un motivo più profondo? E soprattutto, come mai proprio quell'albo e non un' altro?

Per entrambe le motivazioni. La passione è comune, e ce ne rendemmo conto il giorno in cui ci mettemmo a ragionare su tutto ciò che trasmetteva la lettura del numero 81 (Johnny Freak).
In esso troviamo valori importanti come l’amore, la compassione, il perdono … insieme a una forte valorizzazione di ogni forma d’arte. E’ poi un modo per schierarsi al fianco di tante persone vittime di ingiustizie o semplicemente etichettate come diverse.

Vi va di dirci molto velocemente chi siete e quali sono le tappe fondamentali del vostro cammino fino ad oggi?

Siamo cinque persone divenute amiche grazie alla musica: il rock ci ha legato a tal punto che siamo stati finora cinque corpi e un ‘ anima.
Veniamo da questo, e di lì non ci siamo mai mossi.
Andiamo avanti con un obbiettivo comune che è quello di gridare la nostra voce supportata dalla forza della musica.

Arriviamo ai giorni nostri. "Tra il Silenzio e il Sole" è la vostra ultima creatura, uscita da qualche mese. Quanto siete soddisfatti del risultato? Cosa rappresenta per voi quest'ultimo tassello se letto nella globalità del vostro percorso artistico?

E’ sicuramente il punto più alto finora raggiunto.
Ma sicuramente anche un punto di partenza.
E’ la consapevolezza che dovremo sempre far meglio e qualcosa di diverso , mantenendo comunque lo stile che ha fatto avvicinare a noi centinaia di persone e che ci contraddistingue.

L'album è uscito già da un po', quindi avrete già un'idea delle reazioni, sia del pubblico che degli addetti ai lavori. Siete contenti di come stanno andando le cose?

Si, contentissimi! L’attesa ha ripagato le aspettative.
Erano 5 anni che non uscivamo con un nuovo album. Sognigrafie è stato talmente accolto bene che in realtà non sapevamo a cosa saremo andati incontro, data la grande differenza tra i due lavori.
La gente, invece, ha recepito benissimo il messaggio ed ha apprezzato da subito le nuove canzoni. C’è da dire che parte del merito va attribuito al fatto che erano già svariati anni che proponevamo le canzoni di “Tra il silenzio e il sole” dal vivo.
Questo ha aiutato a renderle già familiari e ad aumentare l’ansia di poterle ascoltare anche a casa o in macchina. Le canzoni invece che avevamo lasciato nascoste come sorpresa del nuovo album, sono state tra le più apprezzate sicuramente, quindi missione compiuta.
Gli addetti ai lavori ci hanno accolto benissimo.
Abbiamo ricevuto delle recensioni stupende, segno che tutti gli sforzi fatti finora pian piano stanno ripagando.

Tra l'altro ho visto su YouTube che avete un fan importante: è arrivata anche la benedizione di Pino Scotto... Come vi siete conosciuti?

Io (Luca) ho avuto la fortuna di passare con lui un’intera giornata. Mi trovavo a un suo concerto e c’erano parecchie persone ad aspettarlo dal pomeriggio. Penso di aver attirato la sua attenzione grazie alla maglietta dei Pearl Jam che indossavo. Abbiamo incominciato a parlare di tutto e non ci siamo più fermati. Pino, oltre il musicista che tutti abbiamo la fortuna di apprezzare, è veramente una grande persona. Dietro quel personaggio c’è del Rock allo stato puro. Raramente ho avuto la fortuna di incontrare personaggi così puri. Non ci sono maschere. Lui è proprio così. Una persona stupenda che nonostante la notorietà ha rispetto per i ragazzi che cercano di intraprendere la strada che lui ancora percorre. Una persona leale .Pino è Pino, c’è poco da fare. Dovrebbero avere tutti la fortuna di conoscerlo “di persona”!

"Tra il Silenzio e il Sole" è un disco veramente molto intenso e molto introspettivo. Nei testi vengono sviscerati variati aspetti della personalità umana e indagati diversi sentimenti e moti dell'animo. Quant'è difficile mettersi così a nudo in un disco e soprattutto scrivere musica può anche essere terapeutico per superare determinati momenti o situazioni difficili, o semplicemente utile per comprendersi meglio?

Tutto ciò che dici corrisponde al vero. Mettersi a nudo è difficile, lo è veramente.
E quando si da tutto vai incontro a qualsiasi tipo di giudizio o pregiudizio.
E’ una carta da giocare e se riesce ad arrivare all’ascoltatore come dovrebbe o come tu speri faccia, è difficile non essere apprezzati se non altro per il coraggio.
Dal mio punto di vista, e mi sento di parlare anche a nome di tutta la band, la musica è effettivamente la nostra ancora di salvezza. Ogni tipo di frustrazione in “lei” viene affogata. Inoltre ogni emozione viene amplificata raggiungendo l’apice della sua essenza.
Inoltre sì, aiuta anche a comprendersi meglio, a bloccare alcuni momenti della propria vita, una canzone o un intero album ti porteranno sempre con la mente in quel determinato periodo della tua vita. Lì rincontrerai gioie e dolori, persone che hanno vissuto con te determinati momenti , con i rimpianti ed i sorrisi. E nel mio caso preciso, è anche un modo per dire ciò che in un discorso non riuscirei a spiegare così bene.
La musica è qualcosa di vivo. Noi siamo dei musicofili, ecco perché ho detto “lei” tra virgolette.

"Divenni Lacrima" è sicuramente uno dei pezzi che colpisce di più di tutto il disco (perlomeno, personalmente è stato così). Prima di tutto perchè musicalmente si discosta maggiormente dalle altre tracce, e soprattutto perchè porta l'ascoltatore ad un grado di coinvolgimento emotivo veramente molto alto. Vi va di parlarcene un po'?

Divenni lacrima ed “i fiori maledetti” sono le dediche dell’album, dediche ed omaggi a persone che non ci sono più e che hanno segnato nel bene e solo in esso la nostra vita.
E’ bellissimo che siano state comprese così a fondo, per noi ma soprattutto per le persone che rappresentano. E’ un modo (qualora ce ne fosse bisogno) di bloccarle ancora una volta sulla terra. Un modo per averle sempre vicine.
Tanti ascoltatori trovano coinvolgimento perché purtroppo la vita ti porta (lo fa con tutti) a dire addio a delle persone, ed ascoltare certe dediche, vuoi o non vuoi ti rende partecipe di quel dolore. E’ effettivamente doloroso a volte … ma c’è chi è destinato a vivere in eterno. Quando questo cd finirà tra 20, 30 , 40 anni in una qualsiasi parte del mondo e quelle tracce gireranno, loro danzeranno con noi.

So che probabilmente mi risponderete di no, ma c'è un pezzo del disco a cui siete legati in maniera particolare per qualche motivo, o di cui siete particolarmente soddisfatti del risultato?

“Streghe” e “Ad annientarsi di lei”, maggiormente rispetto a brani più rock quali “Regina” o “Insonnia”, sono sicuramente le canzoni che ci rappresentano di più.
Sono brani passionali dove testi e musica si rincorrono con l’unico scopo di addormentarci e sognare.
Su brani così, come lo sono stati “Fiore bianco” e “Assurda” in Sognigrafie, ci troviamo sicuramente d’accordo tutti e cinque. Sul palco ci piace sudare e saltare, ma siamo sicuri che niente può essere bello come viaggiare con la musica. Queste canzoni sono la colonna sonora migliore e forse la nostra arma vincente.

Nella tracklist non si può fare a meno di notare la cover de "Il pescatore" di De Andrè. Mossa coraggiosa, le cover dei grandi maestri sono sempre un po' rischiose. Cosa rappresenta per voi la musica di De Andrè?

La musica di Fabrizio De Andrè rappresenta un punto talmente alto della musica e della letteratura italiana che non ci sono molte cose da dire.
Ed ogni musicista non può restare indifferente dinanzi a una maestosità tale.
E’ stato un modo per rendergli omaggio e non ti nego che l’attenzione è stata enorme: ci siamo confrontati con un brano talmente bello e di successo che ogni tassello è stato preso e maneggiato come un bambino appena nato.
E’ questa la grandezza di musicisti che hanno segnato un’epoca e che resteranno eterni come De Andrè; chiunque può interpretare una sua canzone, ma penso che mai nessuno non lo farà col doveroso ed immenso rispetto che merita. A noi non importa se la nostra versione sia uscita bene o male, se ci fosse bisogno o meno di una versione rock. L’unica cosa che ci interessa è esserci confrontati con lui con (ripeto) il rispetto che merita.

Tra i vostri punti di riferimento sicuramente c'è De Andrè e tutta la grandissima scuola dei cantautori che il nostro paese può vantare. Quali altri artisti hanno contribuito alla vostra crescita personale e musicale?

Ce ne sono veramente tanti. Ne nomino qualcuno in modo da poter dare un’idea, perché in realtà noi cinque ascoltiamo tutti musica diversa, ma ci sono dei punti fermi sicuramente che fanno da comun denominatore per tutta la band.
Tra questi De Gregori, A perfect Circe, Tool, Pearl Jam, Alice in Chains ed Estra !

Il pezzo che avete scelto come primo singolo è "Regina". Come mai avete scelto proprio questa canzone? E poi cosa ci raccontate del bel video che la accompagna?

Abbiamo scelto quella che era già dal vivo un cavallo di battaglia.
Sapevamo che la sua semplicità aveva già fatto breccia nel cuore della gente.
Una semplicità solo superficiale a dire il vero.
Se viene capita bene è una canzone molto più difficile e misteriosa rispetto a ciò che può immaginare un ascoltatore non troppo attento. E’ una sorta di mistero, ed addentrarsi nel testo e capirne solo in seguito il significato la rende ancor più particolare.
Nel video volevamo dare l’idea di un luogo claustrofobico che desse un senso a quel che trasmette la canzone.
Il regista Antonio Zannone è riuscito a rappresentare al meglio ciò che volevamo !

Rimanendo sul rapporto tra musica e arti visive, ho molto apprezzato anche il packaging del disco, semplice, elegante, molto curato. Vi piace essere coinvolti in prima persona anche in questo aspetto del progetto o vi affidate al cento per cento al grafico?

Ci siamo affidati ad un grafico professionale come Davide Iemma, e tutto è partito dalla bellissima copertina di Daniela Carrassi che rappresentava perfettamente quello che è il significato di “Tra il silenzio eil sole”! Gli abbiamo dato carta bianca. Con una copertina così azzeccata c’era solo bisogno di un professionista che sviluppasse il resto.
Noi abbiamo lasciato fare e il risultato è stato eccellente.
Complimenti a loro!

Come nasce tecnicamente la vostra musica? Si tratta di una ricerca personale o di un lavoro d'equipe?

Ogni canzone ha una storia a sé. Alcune nascono chitarra e voce o piano e voce comprensive già del testo e prive del solo arrangiamento. Queste partono da me (Luca) e poi c’è il lavoro di tutti per arrangiarle. Altre, in genere le più aggressive, partono da riff del chitarrista Davide e poi vengono musicate ed arrangiate insieme.
Tutto ciò porta ad avere album sempre abbastanza vari che riescono a piacere a più persone vista appunto la versatilità e differenza di ogni brano.
Nonostante tutto si fa un gran lavoro per dare ad ogni canzone un’impronta che è sola ed esclusiva (si spera) dei Johnny Freak.

Invece il lavoro in studio a grandi linee come si svolge? Cambiano molto i vostri pezzi tra la prima versione e la definitiva o entrate in studio con le idee già piuttosto chiare?

Ogni album ha dietro di se una preproduzione che va ad alleggerire quello che poi è il lavoro in studio, che può durare anche anni. Le registrazioni partono in sala prove. In studio ci si arriva dopo un immenso lavoro e solo quando effettivamente siamo soddisfatti e convinti di quello che andremo a bloccare su supporto.

Come vi trovate cambiati nel corso del tempo? Quali sono le differenze e i punti di contatto tra quest'album e tra i lavori precedenti, e in particolar modo il precedente "Sognigrafie"?

Siamo sicuramente maturati negli anni. Ognuno di noi ha ben recepito il suo ruolo nella “squadra”. Questo fa si che ognuno poi lo svolga al meglio: sono quasi 8 anni che suoniamo insieme. C’è un affiatamento tale che non serve nemmeno più parlare. Spesso si discute su che direzione voler dare al prossimo lavoro e ci si arriva con cognizione di causa per valorizzare al meglio le nostre doti migliori, sia come band che come singoli.
La differenza rispetto a Sognigrafie e a quello che sarà il terzo album che stiamo già scrivendo, è che se per il primo disco, come ogni debutto, si possono azzardare alcune scelte, ora no. Rimane solo da capire come valorizzarci al meglio per noi e per non tradire le aspettative che tante persone ed addetti ai lavori hanno nei nostri confronti!

Quant'è importante per un gruppo il momento del live per crescere e maturare? Avete in programma delle date per portare in giro dal vivo i pezzi del nuovo album?

Ogni gruppo Rock è tale se dal vivo ripropone i suoi lavori in studio con un impatto più emotivo.
E questo non è solo legato alla maggior diffusione di decibel rispetto al disco. Vedere un gruppo ben affiatato sul palco è veramente bello. Questo lo dico da ascoltatore e non da musicista.
Siamo sicuramente in continua ricerca per far si che il cd sia solo un modo per ascoltarci, ma che il live sia il vero punto di incontro tra noi e le persone che ci seguono.
Ogni concerto viene curato meticolosamente in ogni singolo dettaglio.
L’unico rammarico che abbiamo è quello di poter dedicare solo ritagli della nostra vita al progetto.
La cosa stupenda sarebbe non dover fare altro. Poter suonare e basta. La realtà è ben diversa e ci siamo dentro come tutti quanti.

Avete altri progetti a breve e lungo termine?

Aleggia l’idea di bloccare su supporto (DVD) quello che è stato il nostro viaggio fino a qui. Un viaggio pieno di soddisfazioni che mai avremmo immaginato di avere.
Un dvd che come già detto, ripercorra questi anni e che ci lanci con delle novità al nostro prossimo futuro, al terzo album ed a tante altre soddisfazioni. E’ quello che ci auguriamo.

Ragazzi, grazie mille per il tempo che ci avete dedicato e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi ragazzi . Veramente grazie per tutto. Buona musica!

Johnny Freak

 

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